CONSIGLI PER FARE IL BAGNETTO A UN NEONATO E A UN BAMBINO PICCOLO

Come si fa il bagnetto a un neonato? La spugna, il riduttore…quali prodotti per l’igiene utilizzare? E da quando? Come evitare che la pelle maceri tra le piaghette e cosa fare se accade? Da mamma di una bimba piccola le cose che ho imparato, sbagliando!

 

bagnetto bebèQuando si diventa mamme, l’ora del bagnetto è uno di quei momenti da incubo. Lo ricordo ancora come fosse adesso il suo primo bagnetto: aveva 9 giorni perchè, così come ci aveva detto la pediatra in ospedale, avevamo aspettato che cadesse la crosta del cordone ombelicale. Prima di allora avevo usato solo delle garzine sterili imbevute d’acqua calda per pulirla. Solo acqua.

Quando cominciare a fare il bagnetto?

Per i bambini appena nati non c’è bisogno di usare nulla. I bambini così piccoli sudano poco e, quando lo fanno, è soprattutto sulla testa. La mia bimba però, già appena nata, era una gran capellona (sarà per quello che in gravidanza avevo un incredibile bruciore di stomaco?), dunque presto ho dovuto iniziare a utilizzare qualche prodotto che detergesse anche il cuoio capelluto. Inoltre lei è nata all’inizio dell’estate 2012, una di quelle da bollino rosso per il caldo afoso.

Ogni quanto fare il bagnetto?

Per i primi 6 mesi mi sono limitata a usare l’amido di mais, anche sotto consiglio medico, dato che la mia bambina aveva sempre sofferto di pelle secca e dermatite. A tal proposito i medici, tra cui quelli del pronto soccorso di dermatologia di via Pace a Milano, mi hanno suggerito di evitare di farle il bagnetto tutti i giorni, come invece fanno molte mamme perché coadiuvante della nanna. E’ vero: il bagnetto rilassa ma al tempo stesso secca molto la pelle del neonato; dunque, per questa ragione, mi è stato detto di farle il bagnetto ogni 3 giorni. E così ho fatto!

Infatti la pelle della mia bimba ne ha tratto da subito gran giovamento.

Bambino, Ragazzo, Vasca Da Bagno, Felice, Poco

Quando cominciare a usare prodotti più specifici?

Dopo lo svezzamento ho iniziato a utilizzare prodotti diversi dall’amido di mais perché, ovviamente, anche le esigenze erano diverse: i bambini cominciano a sudare di più e soprattutto pipì e popò non sono più gli stessi (dato che nel frattempo è iniziato lo svezzamento). Da allora, ho usato molti marchi diversi. Come ogni mamma, sono andata un po’ a tentoni, ascoltando i consigli delle amiche, facendomi influenzare dalle opinioni delle altre mamme su internet, chiedendo alla pediatra. C’è solo l’imbarazzo della scelta. E per questo, mi è capitato di sbagliare anche (tante volte).

Per esempio io non sopporto i prodotti troppo profumati. Del resto, che bisogno c’è di aggiungere profumo al profumo naturale e buonissimo di un bambino?

Consigli pratici per fare il bagnetto

Quando Babyrisparmio era ancora molto piccola, ricordo di non aver mai fatto il bagnetto a mia figlia senza che in casa fosse presente Nonnarisparmio o Papàrisparmio. Questo nonostante la mitica invenzione del cordino salva-bagnetto che lascia libere le mani. Quando si fa il bagnetto a un neonato da sole, la cosa più difficile è coordinarsi: con una mano si tiene il bebè, con l’altra si lava il piccolo, si mette il prodotto, si risciacqua…insomma bisognerebbe essere dei piccoli polipetti per riuscire a fare tutto. Non parliamo poi del momento in cui bisogna tirare fuori il bebè dalla vaschetta, prendere l’asciugamano, avvolgerlo rapidamente, cercando di fargli prendere il meno freddo possibile.

A proposito di vaschette per il bagnetto, vi consiglio quelle che stanno sotto al fasciatoio ma del tipo che possono essere sfilate, fatte scorrere da sotto (la mia si trova sotto ma va scoperchiata, alzando il lettino-fasciatoio con un braccio . Poco utili, secondo me, quei riduttori che vengono usati solo nei primi due mesi del bimbo e poi finiscono in cantina: non vi fiderete di non avere un contatto continuo e diretto con il piccolo e quasi subito diventeranno troppo grossi e vivaci per restare fermi. Ricordo che la mia bimba, per esempio, amava tantissimo puntare i piedini sul fondo della vaschetta e darsi delle spinte fino a prendere delle capocciate. Ma era un modo per giocare e fare movimento (e tanti, tantissimi schizzi! Ehm…)

E’ utile la spugna per fare il bagnetto?

Nì. Se ne può fare a meno perché nulla funziona meglio delle mani di mamma; ma è sicuramente uno strumento utile per bagnare la testa del piccolino quando è fuori dall’acqua (mi raccomando, fate attenzione a lasciargli le orecchie fuori dall’acqua per la maggior parte del tempo). Investite qualche euro in più e comperate una vera spugna marina e non spaventatevi se vi sembra piccola, perché poi si gonfia impressionantemente.

giochi bagnetto

Come asciugare il bebè

Sembra banale dirlo ma non lo è. Ve lo avranno detto anche al corso pre-parto: “Occhio alle pieghe!”. Beh, repetita iuvant (citazione >>> in corsivo). Perché prima o poi ci si casca sulla piega. Soprattutto se hai una bimba che sembra un omino Michelin come lo era la mia. Aprite bene le pieghe, una a una e passate delicatamente l’asciugamano anche lì. Pieghe delle gambe, vicino ai genitali, del sederino, delle braccia, sotto le ascelle e sotto il mento, all’altezza del collo. Ascelle e collo sono le pieghe più insidiose, dove più spesso si formano le piaghe e la pelle si macera. Io, per asciugare, usavo anche il borotalco. Per far alzare la testa alla bambina mentre era sdraiata o in braccio al papà, prendevo un oggetto e glielo mettevo sopra la testa, così che “tirasse” il collo. Altrimenti vi assicuro che fra tutte quelle pieghe pacioccose sarebbe stato impossibile arrivarci! Quando mi capitava di trovare la pelle macerata per il ristagno di acqua, mettevo anche un sottile strato di crema per il cambio.  Mi raccomando di asciugare anche le orecchie con un batuffolo di cotone: il padiglione auricolare e dietro, dove si possono formare delle piccole feritine  e dove i bambini tendono a sudare di più.

Il bagnetto quando crescono, step by step

Quando il bambino comincia a stare seduto bene, difficilmente vorrà stare fermo, bravo e buono, nella vaschetta. In quella fase, che dura 3-4 mesi, noi abbiamo risolto lavandola dentro la doccia, con lei in braccio; una finestra temporale durante la quale era ancora troppo piccola per stare in piedi da sola, ma già troppo grande per stare nella vaschetta. Inoltre, tenere il bambino seduto nella vaschetta non fa altro che fargli prendere un gran freddo, salvo che abbiate delle vaschette davvero molto grandi. Molto dipende dallo spazio che avete a disposizione in casa.

Superato questo limbo, la bimba era pronta per fare la doccia. D’obbligo, in questi casi, è il tappetino antiscivolo, qualche giocattolo da lavare per intrattenere il bambino durante lo shampoo (inevitabile qualche pianto iniziale ma poi imparerà in fretta a tenere gli occhi chiusi e la bocca aperta, vedrete!). La mia piccola ha compiuto da poco i tre anni, ha i capelli appena sopra le spalle e da poco uso anche una nocciolina di balsamo.

Shampoo corpo capelliQuesto post è stato offerto da Trudi, che da poco ha lanciato la nuova linea Trudi Baby Nature, che rispetta l’ambiente e la natura. Il bagno corpo-capelli ha un profumo delicatissimo ed ha una confezione di plastica di origine vegetale (dalla canna da zucchero)  con contenuto rinnovabile al 96%. Inoltre ha la il pratico confezione erogatore a dispenser che lascia libera una mano. E’ uno di quei prodotti con cui mi trovo bene e pertanto lo consiglio.

La lineaTrudi Baby Nature (salviette, pasta per il cambio, sapone e bagno corpo-capelli) non contiene:

  • derivati petrolchimici
  • parabeni e conservanti ad elevato potenziale sensibilizzante
  • siliconi, etossilati ed acrilati
  • additivi tecnici di sintesi come l’EDTA, BHA, BHT
  • potenziali allergeni nei profumi
  • OGM

 

CODICI SCONTO BLACK FRIDAY, RISPARMIA PER I REGALI DI NATALE

 

Come sapete, da un po’ di anni, anche da noi il Black Friday è diventato un vero must per gli appassionati di shopping, per chi ama risparmiare e per chi decide di portarsi avanti con i regali di Natale, approfittando di queste occasioni davvero ghiotte.

Il Black Friday è l’ultimo venerdì di novembre, quello che apre ufficialmente alla stagione dello shopping natalizio. Ricordate che il Black Friday è sueguito dal Cyber Monday, ovvero il lunedì dedicato a super occasioni legate al mondo dell’elettronica.

Dunque se pensate di acquistare un nuovo cellulare, pc ecc. il mio consiglio è di aspettare il lunedì a patto che non troviate una superofferta già il venerdì.

Allora vediamo assieme alcuni negozi e codici sconto da usare durante questa festività:

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Prima di acquistare su ALiexpress però leggi questo post —>>>Cose da sapere prima di comperare su Aliexpress

         

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Questo è solo un breve assaggio delle possibilità infinite del Black Friday. Conoscete altri codici sconto, segnalatemeli qui sotto nei commenti del blog GRAZIE! (no facebook, altrimenti si perderanno in fondo nella bacheca poi).

MATERIALE SCOLASTICO ONLINE PER NIDO, MATERNE E SCUOLE

A giorni ci sarà la prima riunione alla materna. Noi che abbiamo fatto l’inserimento andremo un’ora prima,  perchè le maestre dovranno raccontarci in maniera più dettagliata il percorso di ogni bambino fatto fino ad ora. Io sono molto contenta e grata all’asilo, anche se inevitabilmente tutto quello che vediamo in tv ci carica di ansie e preoccupazioni.

asilo scuola

PRIMO GIORNO DI MATERNA. Quel musino arrabbiato? Perchè la mamma perde tempo per fare la foto ricordo e lei ha fretta di entrare

Però vedo che la mia bimba è contenta e serena. Adora l’asilo. Le piace un sacco stare con gli altri bambini; ne ha proprio bisogno. Così quando magari a casa fa i capricci, una delle potenziali punizioni è: “Domani, niente asilo, eh!”. Basta dirle così, per farla obbedire di corsa.

Da poco più di un mese sono entrata nei famosi gruppi Whatsapp delle classi, definiti da alcuni un vero incubo. In effetti, quando inizia il loop dei “grazie” per un’informazione data, ho il telefono che suona per un giorno intero, con la batteria subito ko. Per questo a costo di sembrare scontrosa, preferisco non rispondere con l’ennesimo grazie (naturalmente alla riunione poi lo farò di persona).

Come immagino starà accadendo anche da voi, ora che si avvicina il Natale, è il momento della colletta: per il regalo alle maestre, alla classe, alla scuola.

Insomma il bendetto regalo!

Noi abbiamo optato per il regalo alla classe (quello alle maestre lo faremo a fine anno, immagino): 10 euro a testa per comperare del materiale scolastico o giochini che le maestre ritengono più utili per aiutare i nostri bambini a crescere e divertirsi.

A tal proposito, se siete a caccia di ispirazione vi segnalo il sito Borgione dove potete trovare tre diversi cataloghi da sfogliare online: uno dedicato ai nidi e alle materne, l’altro alle scuole elementari e medie e infine uno specifico per questo Natale.

Borgione è un sito che molti di voi già consceranno dato che è un rifornitore storico di materiale da cancelleria per gli istituti scolastici. Non a caso in fase di registrazione online vi viene chiesto se siete dei privati, un rappresentate di un comitato di genitori, un privato ecc. Il legame con le scuole è dimostrato anche dal fatto che per qualsiasi acquisto fatto sul catalogo online – da parte di un privato – viene dato un buono pari al 10% della spesa da regalare alla scuola.

LEGGI ANCHE: Materiale scolastico gratis con i buoni del supermercato

Vi segnalo che nei cataloghi trovate anche una sezione dedicata ai bambini con handicap e bisogni speciali nel caso ci fosse qualche piccolo più bisognoso. Alcuni prodotti sono venduti singolarmente oppure in serie, con degli sconti, proprio perchè pensati per le scuole e dunque un numero considerevole di bambini.

ingrosso scuola

Per esempio: questi timbrini a dita da 10 euro, con tre forme diverse, sono trenta, pensati proprio per una classe. Consultate quindi le informazioni tecniche di ogni prodotto per acquistare o, se avete dei dubbi,  il servizio clienti.

Se cercate cose specifiche per la scuola, che si trovano difficilmente nei negozi normali, qui le troverete. Tipo arredi, banchi, lavagne, brandine per la nanna, scenari per la psicomotricità come questi qui sotto; tutte cose che a casa non potremmo mai ospitare viste le dimensioni. Robe che manco pensavo esistessero!

materiale per la scuola

Eventualmente segnalate anche il sito alla vostra dirigente scolstica così che possa fare eventuali raffronti di prezzo. Tenendo conto che poi gli istituti scolastici hanno rapporti direttamente con gli agenti sul territorio. Però se vi iscrivete al sito come rappresentate di un comitato di genitori, c’è la comodità che il regalo che avete scelto verrà recapitato obbligatoriamente presso la scuola con pagamento alla consegna.

Che non è affatto male, se per esempio come gruppo di genitori riuscite a comperare la piscina con le palline o altri oggetti molto ingombranti (…sennò sai che faticaccia per il genitore delegato! :-)).

Inanto noi della classe rossa speriamo davvero di metterci d’accordo. Ho visto che nel gruppo Whatsapp cominciavano le prime magagne dopo che una mamma aveva rilanciato come regalo alla classe una cucina gioco nuova, dato che quella che c’è adesso cade a pezzi. Subito la mamma di un bambino aveva ribattuto: “Pensiamo anche ai maschietti però!”. Io preferisco starmene fuori perchè di polemiche non ne posso più: mi bastan già quelle che mi devo sorbire per lavoro sui social network, dove c’è gente che ama commentare articoli per cancelleriasolo quando c’è da creare zizzagna. Resto convinta però che la cucina sia un gioco che piace sia a maschietti che femminucce fintanto che i bimbi sono così piccoli.

Altrimenti vorrà dire che opteremo per un grande classico, il didò, sperando che almeno su quello saremo tutti d’accordo. Peace and love o fate vobis…per me va bene tutto!

Secondo voi ci sono davvero giochi per maschi e giochi per femmine fintanto che sono così piccini picciò? O ci sono già grosse distinzioni?

ZUCCHERI E BAMBINI, COME REAGIRE ALL’ENNESIMA RICHIESTA DI UN DOLCE

Le nuove linee guida dell’OMS, gli studi sugli zuccheri della Nutrition Foundation of Italy e il cuore di noi mamme. Come si conciliano? Come crescere i nostri figli sani, senza eccessi e poi…”quel dolcetto che mi chiede spesso la sera, glielo posso dare sì o no?”

Tante volte noi mamme ci interroghiamo sull’alimentazione dei nostri figli. E facciamo bene perchè le precauzioni non sono mai troppe. Il recente scandalo che ha coinvolto molti nomi noti nella produzione d’olio ne è la prova: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. D’altrocanto non possiamo nemmeno passare il nostro tempo a chiederci se quello che stiamo mangiando sia genuino oppure no.

Come orientarsi allora? Io uso due regole: seguo l’istinto e il buon senso. Del resto, noi mamme siamo già abbastanza allenate in questo.

bambini e calorieDi recente ho avuto la fortuna di partecipare a una tavola rotonda presso la NFI – Nutrition Foundation of Italy dedicata al complesso rapporto tra zuccheri e bambini.

Gli esperti sono molto bravi a dirci cosa sia giusto fare e non fare. Per loro, giustamente, parlano numeri e statistiche solo che poi, noi, ne usciamo senza averci capito troppo. 
Della serie: “Si deve mangiare tot grammi di zuccheri al giorno, ma alla fine ‘sta merendina gliela posso dare sì o no?”
Di recente poi sono anche uscite le nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
Ma andiamo con ordine.
Comincio col dirvi una cosa che mi ha lasciata a bocca aperta. Ricordate quando un po’ di tempo fa i telegiornali passarono la notiza che i bambini italiani sono i più grassi d’Europa?
Non so voi, ma quando vado all’estero ho esattamente la percezione opposta, ossia che i nostri bambini abbiano una forma invidiabile rispetto ai loro cugini europei.  Invece il grafico sotto sembra dire l’esatto contrario dato che i bambini magri sono quelli in azzurrino e quelli obesi in rosso.
bambini obesi in europa
Grazie alla dottoressa Franca Marangoni nel suo studio “I consumi di zuccheri in Italia” ho scoperto però che la mia  non è una semplice impressione ma  un dato di fatto. I bambini italiani NON sono i più obesi d’Euorpa. E allora perchè questi dati? Il problema sta a monte dello studio, che ha preso in esame solo un gruppo di bambini di Avellino, dunque un campione molto lontano dalla media italiana.
bambini in sovrappeso

Come vedete ci sono regioni più virtuose e altre meno: al sud per esempio i bambini sono più grassottelli, al nord invece più snelli. Ma si tratta di un problema legato soprattutto alla quantità di cibo più che alla qualità! La Campania è molto distante dai dati della Lombardia e per questo non può rappresentare tutta l’Italia.

Quando si parla di sovrappeso, la colpa è quasi sempre degl zuccheri – in particolare dei dolci – e dei grassi. Ma bisogna tenere conto che una caloria è una caloria. Per cui che provenga da un frutto o da una fetta di torta cambia poco. Piuttosto ciò che fa ingrassare è lo scompenso tra entrate e uscite. Se noi mangiamo 3000 kcal ma ne abbiamo bisogno solo di 2000, quasi certamente ingrasseremo. Dico quasi perchè ci saranno altri giorni in cui invece di mangiarne 2000 ne mangeremo 1800…il corpo è una macchina perfetta, bravissima a compensare fintanto che può! Il segreto, come sempre, è quello di non tirare troppo la corda.

Nessuno di noi può stare con bilancini e tabelle in mano prima di mettersi a tavola, tuttavia è utile conoscere più o meno il fabbisogno energetico indicativo che può variare molto in base allo stile di vita.

Ecco di quante calorie al giorno ha bisogno un bambino

calorie e bambini

Ci sono bimbi più golosi e altri meno ma quando sono piccoli i bambini non sono ancora influenzati troppo dalla gola e dagli input dati dalla televisione e dalla pubblicità. Loro seguono perfettamente l’istinto, la natura, la stessa che gli dice appena nati di attaccarsi al seno e di succhiare. Io mi fido molto di mia figlia. Lei mangia solo quando ha fame. Non segue l’orologio ma lo stomaco. Per questo se non ha fame, non c’è santo che tenga: posso metterle davanti anche una torta al cioccolato, che lei non la toccherà.

Ragione per cui accontento i suoi desideri e le sue voglie. E’ vero anche che non ha problemi di peso e probabilmente non ne avrà dato che in famiglia siamo tutti snelli. Ma è davvero piccola per fare questi discorsi, dato che ha solo 3 anni e mezzo. Se mi chiede del cioccolato, una merendina, ho deciso di assecondarla. Anche perchè ho notato che i bambini che vengono privati di queste cose poi, quando ci sono particolari occasioni come le feste degli amichetti, si “sfondano” letteralmente con spiacevoli conseguenze come mal di pancia e diarrea.

Babyrisparmio è perfetta.

Segue il suo istinto e ciò di cui ha bisogno il suo corpo. Lo vedo perchè, pur non amando le verdure come tutti i bambini, è capace di mangiarsi anche un piattone di pomodori quando il suo fisico ne ha bisogno. Anche per i dolci è così. Non esagera mai, non arriva mai a mangiare solo dolci. Se mi chiede una merendina la sera è facile che non l’abbia mangiata a colazione.

La colazione  purtroppo resta ancora un punto dolente. Non sempre la piccola ha voglia di mangiare appena sveglia. La colpa sicuramente è anche un po’ mia perchè la mattina si fa sempre tutto di fretta e i bambini hanno bisogno dei loro tempi.

Però come dicevo prima, una caloria è una caloria per cui noto che quello che manca la mattina, lo recupera poi la sera. Certo, l’ideale sarebbe distribuire le calorie nell’arco della giornata in maniera equilibrata, tenendo conto che almeno il 20% del fabbisogno giornaliero dovrebbe essere delegato proprio a inzio giornata per poter affrontare le sfide quotidiane.

Per concludere vi dico un paio di notizie curiose – almeno per me! – che ho imparato dal dottor Piercarlo Salari, pediatra ed esperto anche lui di nutrizione, nel corso dell’incontro alla Nutrition Foundation of Italy:

  • il colesterolo normalmente ha un’accezione negativa ma è bene sapere che fino ai due anni è fondamentale per la formazione delle membrane nervose
  • il vero parametro della crescita non è il peso ma la lunghezza
  • nel neonato le proteine sono importanti ma molte mamme tendono a esagerare: le linee guida parlano di 1,35 gr ogni kg di peso
  • la secrezione dell’ormone della crescita, il cosiddetto GH, viene prodotto soprattutto durante il sonno e ha il suo picco di secrezione proprio a mezzanotte

I neonati, è bene ricordarlo, non sono dei piccoli adulti. Dunque la loro percezione dei sapori è molto diversa dalla nostra. Il pediatra ci ha ricordato anche di tenere pulito il nasino del bambino quando è raffreddato perchè l’olfatto è fondamentale per la percezione dei gusti. E’ anche per questo che i bambini, quando costipati, mangiano meno volentieri, quando invece basterebbe una bella pulizia del nasino.

bambini e dolcibambini e dolci

Una cosa è certa: tutti i bambini hanno una predilizione per il dolce, già innata nella pancia della mamma. Anche questa è un’ulteriore dimostrazione di quanto la natura sia perfetta: l’amaro viene associato immediatamente a qualcosa di non buono perchè potenzialmente pericoloso (i veleni sono amari non a caso). La predilizione per il dolce resta di solito fino all’adolescenza, quando inevitabilmente stili di vita, pubblicità, stati d’animo ecc. influiscono sull’alimentazione.

Perchè fino a quando sono piccoli ed è l’istinto a guidarli va tutto bene, poi man mano che crescono le cose si complicano. Per questo, da genitori, è fondamentale dare il buon esempio con stili di vita virtuosi e un’alimentazione sana ed equilibrata. Nel nostro caso significa non privarci di nulla ma mangiare un po’ di tutto senza particolari eccessi, sapendo che laddove ci fosse un eccesso è poi il nostro corpo, il giorno seguente, a dirci di “no, grazie!”.

O dopo un matrimionio, il giorno dopo mangiate come tutti gli altri giorni? 🙂

Ascoltiamo il nostro corpo e non sbaglieremo. Nemmeno con i nostri figli.

ALLATTAMENTO AL SENO: UNA QUESTIONE DI TESTA?

Superate le difficoltà oggettive legate all’allattamento al seno come ragadi, problemi nell’attaccamento, mastiti, resta l’ostacolo più importante da affrontare, soprattutto quando si parla di allattamento al seno prolungato: la testa. La stanchezza, la gente che ti dice “Ma come, lo allatti ancora?”, la voglia di maggiore “libertà”, remano contro. Ciò nonostante, io non ho mollato

allattamento

Foto di Adina Voicu in Creative Common

Ogni tanto ripenso al mio percorso di allattamento: una bellissima esperienza, ma non priva di insidie. Allattare non è facile, nemmeno se hai la fortuna di avere latte a sufficienza e una figlia che si attacca subito al seno, come nel mio caso.

Più vado avanti e più mi rendo conto che allattare sia anche una questione di testa.

Io sono una mamma che ha allattato tantissimo.  Ognuno deve fare quello che sente, a patto che alla base di una scelta ci sia una ricerca e consapevolezza…perché quando diventi mamma, non sai cosa ti aspetta! L’istinto ti guida, ma se oggi siamo più attente, lo dobbiamo anche agli studi e alle scoperte che sono stati fatti negli ultimi 50 anni.

Attenzione che si deve porre anche alla propria alimentazione.

Eh sì, l’alimentazione è fondamentale anche in allattamento e non soltanto durante la gravidanza.   Perché tutto parte da lì, mamme, dalla testa! “Il cervello senza la benzina, non funziona” mi diceva sempre mia nonna. A tal proposito, sul sito Nestlebaby.it trovate il servizio pensato da Nestlé Materna “Nutrirsi da Mamma”. Si tratta di un’iniziativa che vi permette di richiedere gratuitamente un programma nutrizionale personalizzato, studiato per voi dai nutrizionisti A.I.Nut.. Basta registrarsi al sito, rispondere a qualche semplice domanda e in poco tempo avrete a disposizione il vostro programma studiato sulle vostre personali esigenze.

Ma torniamo a me.

Dopo un mese e mezzo dalla nascita di mia figlia, avevo voglia di smettere di allattare: troppo faticoso, troppo impegnativo con una bimba che voleva stare attaccata notte e giorno.

LEGGI ANCHE: Come ho smesso di allattare senza prendere le pastiglie

Ancora ridiamo io e papàrisparmio ripensando a tutte le volte che ha dovuto imboccarmi sul divano perché la piccola voleva succhiare (e io a mia volta volevo mangiare e bere, con quella sete pazzesca che ti viene solo mentre allatti e che ti fa capire cosa provi un disperso nel deserto…).

Poi ho capito che gli ormoni, la stanchezza legata alle ore di sonno saltate, lo stress per tutte quelle novità e responsabilità, mi stavano fregando…

allattare al seno

Foto di WerbeFabrik in Creative Common

Eh sì, sarebbe stata davvero una bella fregatura se avessi ceduto allora, decidendo di abbandonare l’allattamento al seno per passare al latte artificiale.

Solo dopo, infatti, ho capito la comodità del seno: sempre pronto alla temperatura giusta, senza doversi alzare, preparare, riscaldare, ma soprattutto la bellezza di tenere la mia bimba lì, tra le mie braccia, con i suoi occhioni neri che mi guardavano e quelle manine che mi accarezzavano e che giorno dopo giorno diventavano sempre più grandi

Il tempo passa in fretta

Ci saranno fasi più dure, in cui vi verrà da dire “Basta, non ce la faccio più!”. Ci sarà la fase in cui cresceranno i primi dentini e qualche volta vi morderà, altre in cui vi tirerà i capelli, altre ancora in cui vorrà il seno per addormentarsi e voi non sarete più libere di rilassarvi davanti a un bel film. Ma poi ci saranno anche quelle in cui, per far passare tutto, basterà offrirle il seno: quando sarà malato/a e non vorrà mangiare oppure quando sbatterà il musino per terra.

Ne è valsa la pena. Quello che ho ricevuto in cambio è un contatto fisico e un amore esagerato che forse – e dico forse – non avrei ricevuto o vissuto così intensamente. E non vi dico la soddisfazione di sentirmi dire oggi “Sai che hai fatto proprio bene ad allattarla anche dopo l’anno?” da chi all’inizio non era affatto convinto perché guidato da vecchi clichè o sentito dire.

LEGGI ANCHE: Falsi miti sull’allattamento: vero o falso?

Ricordo che una volta con papàrisparmio andammo da un pediatra che ci disse che l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandava l’allattamento al seno fino ai due anni di età. Sbiancati in volto, uscimmo sotto choc da quell’incontro, pensando che fosse pazzo…anche perché io ero andata lì per chiedergli qualche consiglio per far ciucciare meno mia figlia che all’epoca aveva poco meno di un anno. Ma poi, di nuovo, anche quella era solo una fase, che come tutti i cicli poi si chiudono. Questi momenti di particolare stanchezza di testa combaciavano con i famosi scatti di crescita in cui il bambino per 4-7 giorni chiede molto più latte del solito.

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Io ancora mi emoziono al pensiero di essere diventata mamma. A volte, ancora non ci credo e non mi capacito di aver fatto tutto questo, tutto da sola. E invece, non so come, ce l’ho fatta, anche se sentivo che questo della maternità sarebbe stato un compito troppo grande per me che ero stata molto irresponsabile prima di allora.

Forse è per via di queste mie insicurezze che, una volta scoperta la dolce attesa, ho cominciato da subito a leggere e informarmi. Volevo sapere tutto, anche le cose brutte, anche se mi sconsigliavano di leggere ciò che si trova su internet, soprattutto riguardo al parto. Volevo, però, essere pronta per sapere cosa sarebbe stato meglio fare per me e per la bimba in caso di complicanze. Preferivo partire un po’ spaventata prima piuttosto che spaventarmi troppo durante e trasformare la paura in panico vero e proprio.

La stessa cosa ho fatto per l’alimentazione, per l’allattamento, per lo svezzamento. Online trovate tantissime risorse gratuite da affiancare al corso preparto, dove si affrontano le cose in modo molto veloce e superficiale. A questo link per esempio trovate una serie di guide sull’allattamento da scaricare gratuite, ben fatte e non eccessivamente lunghe per capire subito quali sono le cose essenziali da sapere: cosa evitare in allattamento, cosa mangiare in allattamento, perché allattare al seno è meglio ecc.

Ricordare alle future mamme che allattare al seno è meglio può sembrare banale, eppure sono tantissime quelle che decidono di smettere volontariamente o di gettare la spugna alla prima difficoltà. Serve molta determinazione e pazienza per avviare l’allattamento, senza contare che il personale ospedaliero non sempre ha la voglia di insistere nell’aiutare una mamma a comprendere i meccanismi e i “trucchetti” che sono alla base di una buona riuscita dell’allattamento.

mamma e figlia

Per questo, nonostante il lavoro e la stanchezza, è importante informarsi. Fin da subito, ancor prima che nasca il bambino quando c’è più tempo libero. Inoltre, nei primi mesi è importante recarsi nei centri di sostegno all’allattamento come i consultori specializzati, che offrono un servizio gratuito alle neomamme molto valido (lì potete andare anche a pesare il bambino una volta la settimana). E poi è sempre una scusa per uscire di casa, fare un giro e conoscere altre neomamme come voi.

Ve lo dicevo all’inizio, non sarà sempre facile perché ci saranno momenti in cui il bimbo continuerà a chiedervi il seno come prima più di prima (eh no, l’allattamento non finisce con lo svezzamento come pensavo io all’inzio! J), ma se riuscite stringete i denti.

Perché il seno non è solo alimentazione ma anche amore, coccole, estasi, relax, consolazione. I bambini hanno bisogno di succhiare. La suzione è un meccanismo per stimolare la produzione di serotonina, il cosiddetto ormone della felicità. E sì, per mia figlia il seno è questo: felicità allo stato puro.

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ESTRATTORE DI SUCCO VIVO A FREDDO IMETEC, RICETTE CON GLI SCARTI

Ormai è più di un mese che ho l’estrattore Succo Vivo della Imetec e dopo la prima recensione e le difficoltà iniziali, adesso ho anche imparato alcune ricette sfiziose da fare con gli scarti. Qualche idea gustosa antispreco anche grazie alle idee di Marco Bianchi e Lisa Casali, tra cui la maionese senza uova

 

marco bianchiNon pensavo che l’estrattore mi avrebbe preso così. Ero un po’ scettica all’inizio, lo ammetto. La vedevo più come una moda. E poi in passato avevo avuto una centrifuga che era finita presto in cantina. Sarà che il timing era sbagliato, sarà che più divento grande e più sto attenta a ciò che mangio, sarà che adesso sono mamma…

Sarà…

Sta di fatto che il nuovo estrattore Succo Vivo è diventato parte del mio quotidiano. Papàrisparmio comincia la giornata con un bel succo vivo di frutta (ovvio che la pulizia dell’estrattore poi tocca a me! Sgrunt…), la bimba si diverte ad aiutarmi a preparare gli estratti che poi beve anche lei e infine ci sono io, che ho scoperto di amare pazzamente gli estratti di verdura.

Ammetto che all’inizio a farmi storcere un po’ il naso era il quantitativo di scarti con cui dovevo avere a che fare, che pur non essendo molti – da brava mammarisparmio – mi rodeva non poco dover buttare via…

Nulla di più sbagliato. Guai buttare gli scarti!

ghiaccioli di frutta

Ghiaccioli-sorbetto fatti con scarti di frutta senza buccia, per renderli più gradevoli

Anche grazie a un evento di presentazione del nuovo estrattore Succo Vivo della Imetec, dove tra gli ospiti c’erano Marco Bianchi e Lisa Casali, ho imparato un sacco di cose nuove, tra cui il riciclo degli scarti, se così vogliamo chiamarli, dato che sono commestibili e buonissimi.

Una serata davvero interessante anche per me che non amo stare ore ai fornelli. Abbiamo infatti realizzato dei piatti molto semplici e velooci, tutti a base di scarti.

OCCHIO AL PREZZO RISPARMIO!

Marco Bianchi  – divulgatore scientifico della Fondazione Veronesi– ci ha fatto preparare due succhi:

  • uno per prevenire l’influenza e rafforzare le difese immunitarie: mela, radicchio, cavolfiore e 5 mandorle
  • l’altro per contrastare l’influenza, dai poteri antinfiammatori, utilizzato anche dagli sportivi quando si fanno male per guarire più in fretta. Un succo utile anche per chi ha il ferro sempre basso, come le future mamme, costrette a prendere integratori persucco contro l'influenza riportare i livelli di ferro ai valori giusti. Inoltre Marco ci ha detto che la barbabietola è ricca di antociani, potenti antitumorali. Insomma davvero un pieno di benessere per questo succo vivo fatto di: mezza barbabietola (noi l’abbiamo usata a crudo, quindi non quella precotta sottovuoto, anche se credo vada ugualmente bene!), mezzo limone, un pizzico di zenzero, una manciata di spinaci e due foglie di lattuga. Ho amato particolarmente questo succo: buonissimo e intendo rifarlo presto, soprattutto dopo che Lisa mi ha dato l’idea di trasformare lo scarto della barbabietola in una tartare (condita con un cucchiaino di senape) o magari in un ragù vegano.

Ma ecco le ricette che abbiamo ottenuto dagli scarti di questi due fantastici succhi:

  • un tortino di insalata di quinoa da leccarsi i baffi.

Abbiamo preso del porro, utilizzando l’ultima parte (non il cuore) che di solito io buttavo via. Ma Marco e Lisa non buttano via davvero nulla. Lei riutilizza persino la buccia della banana, facendola essiccare e spolverandola poi sulle torte per profumarle. Oppure facendone delle bustine di te di frutti misti. Dopo aver fatto saltare il porro in un filo d’olio extravergine di oliva, aggiungete la quinoa agli scarti di mela, radicchio, cavolfiore e mandorle – a voi la scelta se farne una versione calda o fredda – quindi salate, pepate al punto giusto e non dimenticate un pizzico di curcuma. E questo è il risultato:tortino di quinoa

Con gli avanzi del secondo succo abbiamo realizzato delle polpette, compattandole con un battuto di ceci. 

polpette con scarti di mela

La cosa allucinante (almeno per me!) è stata quando abbiamo realizzato con l’acqua di cottura dei ceci una maionese senza uova. E chi lo avrebbe detto che l’acqua di cottura dei legumi poteva essere riutilizzata in tal senso? Eccezion fatta per l’acqua delle lenticchie. Mi raccomando dunque quando cuocete i vostri legumi di utilizzare poca acqua se poi volete farne una maionese.

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Acqua di cottura dei ceci in primo piano. Dietro Marco che cuoce le polpette

Dopo aver fatto le polpette le abbiamo passate nel cous-cous per conferire croccantezza alla polpetta e solo dopo fritte in un filo d’olio. Buonissime. Alla maionese aggiungete anche un pizzico di curcuma, del succo di limone e un cucchiaino di senape per dargli un tocco in più.

maionese senza uova

E io che pensavo di essere stata superlativa quando avevo realizzato delle polpette con del banale scarto di carota, mela e finocchio. Io ho usato l’uovo per compattarle e anche mezza busta di preparato per purè dato che a casa non avevo né patate né pan grattato. Ma un po’ di fantasia e intraprendenza non guastano in cucina.

Concorso Vivi il Succo: vinci un estrattore a settimana

E per finire in bellezza, come ogni prodotto nuovo sul mercato che si rispetti, ecco il concorso abbinato che vi dà la possibilità di vincere un estrattore Succo Vivo Imetec a settimana (basta anche votare per partecipare). Come gran premio finale un corso di cucina sano ma buono con Marco Bianchi ed Elisa Casali. Per i dettagli consultato il sito di riferimento Viviilsucco