VIA IL PANNOLINO APPENA NATI CON L’ELIMINATION COMMUNICATION

Elimination Communication, cosa vuol dire? Ce lo spiega Irene che è riuscita a togliere il pannolino molto prima del normale grazie a questa tecnica fatta di ascolto, comprensione profonda, dei segnali che il bambino dà quando deve andare in bagno. Non solo una questione di risparmio ma anche di libertà per genitori e bambino

 

Carissime mamme e future mamme, scrivo questo post a seguito della mia esperienza più che positiva sull’elimination communication, ossia la comunicazione tra neonato e adulto sull'”eliminazione” di pipì e feci.
Si tratta in pratica d‘imparare a capire prima quando il nostro cucciolo deve fare cacca o pipì e aiutarlo a non farsela addosso (e sì, perchè farla in un pannolino equivale a farsela addosso).

Così come impariamo a capire quando i nostri piccoli hanno bisogno di mangiare e di dormire oppure di coccole, allo stesso modo di può imparare a capire quando devono andare al bagno!
Scrivo questo post qui a “casa” di mammarisparmio spinta da vari motivi:  in primis i benefici che ne trae la pelle del bambino, secondariamente l’assenza di stipsi neonatale; non ultimi la possibilità di evitare il “trauma” da spannolinamento dei 2-3 anni e il grande risparmio economico.

elimination communicationPrima si inizia, più sarà facile coordinarsi con il proprio piccolo. Tutta la letteratura pediatrica parla di un controllo degli sfinteri dopo i 18 mesi, ma chiunque pratichi l’elimination communication può tranquiellamente sfatare questo dogma.

Questo in foto è il mio nano a 4 mesi, quando siamo passati al vasino; prima di allora faceva le sue cosine mentre lo tenevo in sospensione, in posizione ranetta sul lavandino o su altri contenitori o all’aperto.

La posizione ranetta in genere stimola l’evacuazione e si usa finchè il bimbo non regge bene la testa o finchè; si riesce a reggere il suo peso in sicurezza.

Come si fa a capire quando un neonato deve fare la pipì?

Innanzitutto ci sono momenti in cui è certo che la faranno:

  • la mattina appena si svegliano;

  • fanno tanta pipì anche dopo i pisolini.

Appena si svegliano bisogna portarli subito al bagno, dicendogli proprio che si va a fare pipì. Così facendo si inizia ad instaurare una comunicazione, proprio mentre fanno pipì.

Mentre fanno pipì bisogna accompagnare la minzione con un suono: io usavo il suono di spinta anche per la pipì perchè poi è più facile per i neonati riprodurlo (però c’è anche chi usa il classico “psss”).

Una volta fatta la pipì si festeggia, elogiando il pupo. (al contrario mai mostrare sentimenti negativi, se non la fanno!).

  • Fanno la pipì e/o la popò durante o dopo la poppata

Molti bimbi fanno la cacca mentre poppano, in questo caso una ciotolina o un muslin o un panno sotto il culetto e via. In inverno è più dura ma presto i bambini iniziano ad aspettare; capiscono che è meglio aspettare piuttosto che farla nel panno. Del resto è molto più difficile farla in un panno che farla liberi…mai provato a farla costretti da un panno o distesi? Spesso impossibile, da qui l’abuso di clisterini, stizzetti, ansie… poveri cuccioli, quando invece è solo un problema di posizione!

Dopo circa un mese, i bambini cominciano a non farsi più la cacca addosso perchè man mano che passa il tempo per loro è più facile riconoscerla e trattenerla, dando il tempo a noi mamme  il tenpo di spogliarli. I segnali che la cacca sta per arrivare sono evidenti: il riconoscibilissimo segno di sforzo sul visino.

Per la pipì è più complesso, ma una volta preso il ritmo si risparmiano tantissimi pannolini!
Nel corso della mia esperienza, tutt’ora in corso, con il mio nanetto che ha nove mesi, ci siamo ritrovati a sporcare al massimo un panno in cotone al giorno in estate e 2 o 3 ora  in inverno.

Sono ormai 8 mesi che Pietro non fa più la cacca. Le pipì, causa freddo, la perdiamo ogni tanto, sopratutto quando siamo in giro o la notte ( per causa mia ovviamente).

Che dire mammine risparmiatrici? Vista la mia esperienza più che positiva non posso che dirvi buttatevi all’ascolto dei vostri bimbi anche per aiutarli con i bisognini, mal che vada almeno le cacche che arrossano i culetti ce le risparmiamo!
Grazie a mamma risparmio per le super dritte e per questo spazio dedicato a tutte noi!

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togliere il pannolino subito

Nemmeno sei mesi e già sul wc assieme a mamma!

Un grazie a Irene che ha condiviso con noi la sua testimonianza. Io pure avevo cominciato questa esperienza di Elimination Communication. Serve molto impegno da parte di noi genitori e pazienza, mai scoraggiarsi quando i bambini sembrano regredire. Per pirgrizia mia (ovviamente bisogna sempre prevedere un certo numero di cambi di vestiti ogni giorno) e perchè vedevo che la bambina non mi dava sufficienti segnali sulla pipì – ma perchè probabilmente non ho saputo capirli io! – ho preferito abbandonare questa strada, non prima però di aver letto uno di questi libri, Via il pannolino! (Il bambino naturale) e Senza pannolino. Come educare al vasino sin dai primi mesi di vita, che vi consiglio, se volete provare l’esperienza dell’Elimination Communication.


IL MIO VIAGGIO IN FLORIDA SALVATO DALLE ASSICURAZIONI

Perchè quando si va negli Stati Uniti è così importante essere assicurati?  Ve lo dico per esperienza personale. Dall’auto a noleggio all’assicurazione sanitaria. Meglio pagare poco prima, che dopo tanto. Sentite un po’ cosa mi è successo…

La prudenza non è mai troppa. Potrei anche dire che prevenire è meglio che curare e che la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benssimo.

E potrei continuare ancora per un po’.

Capirete meglio ora che sto per raccontarvi ciò che mi è successo in Florida, dove abbiamo trascorso due settimane subito dopo le feste natalizie. Siamo partiti per gli Stati Uniti il 31 dicembre e tornati in Italia il 15 gennaio, con un viaggio aereo di ritorno che definire da brivido è riduttivo, dato che su otto ore abbiamo ballato le prime due ininterrotamente.

Volo a parte, il nostro viaggio è stato meraviglioso perché abbiamo affittato un auto e girato la Florida in lungo e in largo.

Ovviamente siamo tornati a casa molto stanchi ma, per noi, queste sono le vere vacanze. Alla “stessa spiaggia, stesso mare” ci penseremo più in là con gli anni. Sono contenta perché da stupida pensavo che con un bambino avrei dovuto rinunciare ai miei viaggi, invece così non è stato.

LEGGI ANCHE: Consigli per non impazzire quando si viaggia con un bebè

L’unico vero inconveniente che ha provato a rovinarci le vacanze già dal primo giorno, lo abbiamo avuto con la macchina. La mattina del primo giorno, infatti, ci siamo accorti che l’auto presa a noelggio da Alamo aveva il parabrezza scheggiato. Eppure la sera prima, quando l’avevamo prelevata, non c’era; una decina di chilometri, dall’aeroporto al motel,  sono bastati perchè succedesse quello che non mi era mai successo in 20 anni di patente (anche se noi non abbiamo sentito nulla, quando invece mi dicono che un sassolino che colpisce il vetro, si sente eccome!).

vetro scheggiato auto in affitto

Ecco la scheggiatura sul nostro parabrezza, grande quanto una moneta da due euro.

Noi non avevamo fatto nessuna assicurazione extra, così come avevo letto di fare nei vari forum prima di partire “perchè le assicurazioni obbligatorie sono già incluse!”.

Peccato che sul contratto rilasciato dal broker intermediario che ci aveva affittato l’auto (noi abbiamo usato auto-noelggio.it ma ci sono anche carrentals.com, rentacar e altri) c’era scritto chiaro e tondo “danni a pneumatici e parabrezza non inclusi”.

assicurazione stati uniti

Il nostro morale ovviamente era a pezzi perchè un danno del genere su un Chrysler 300 C significava sborsare almeno 600 dollari. Altro che risparmio!

A questo punto abbiamo cercato di capire cosa fosse meglio o non meglio fare. Anche qui i forum ci sono stati d’aiuto (soprattutto quello di Tripadvisor). C’era chi consigliava di cambiarlo prima di consegnare l’auto, chi di chiamare subito Alamo.

Il problema con le assicurazioni auto negli Usa è che non si sa mai cosa fare. Le sigle sono molto diverse dalle nostre e in più pare che, al momento di firmare il contratto, cerchino di appioppiarti extra che in realtà sono già compresi. A noi la signorina, per esempio, chiese se, oltre al conducente, volessimo assicurare per eventuali danni subiti anche gli altri ospiti dell’auto (abbiamo detto di no perchè l’assicurazione sanitaria fatta per gli Stati Uniti ci faceva sentire già sufficientemente coperti).

Per fortuna su uno di questi forum, un utente in inglese diceva che tante volte queste società intermediare come auto-noleggio, possono sbagliarsi nello stilare i termini sommari del contratto, avendo a che fare con tante agenzie di noleggio (da Hertz a Budget, da Alamo ad Avis).

Ebbene per fortuna era proprio questo il nostro caso. Chiamando Alamo abbiamo scoperto che  i pneumatici sì non erano coperti, ma lo era invece il pararbrezza!

Che sollievo!

Quindi la dicitura, presente sul contratto del broker, era vera a metà. Dopo questa telefonata che abbiamo avuto il coraggio di fare solo al terzo giorno, rimamendo 48 ore col dubbio, ci siamo sentiti subito sollevati ed è iniziata la vera vacanza!

Si è trattato di una vera lezione per noi. Ho capito che in viaggio vale la pena spendere qualcosina in più ma avere la mente leggera – “che tanto se succede qualcosa, siamo coperti” – piuttosto che stare a fare i micragnosi per 50 euro. Piuttosto un ristorante in meno ma mai più un’esperienza così!

bubba gump miami

Un ristorante in meno sì, ma non rinuncerei di certo a Bubba Gump e ai suoi gamberetti!

Per non parlare della salute, poi. Non è vero, come si pensa, che in America ti lascino morire se non hai un’assicurazione sanitaria; però è vero che per non pagare devi dimostrare di essere nulla tenente. Conosco persone che per leggerezza (“ma sì, cosa vuoi che succeda!), non hanno fatto l’assicurazione medica prima di partire per gli Stati Uniti e, sfortunatamente, si sono rotte un braccio. Ricordo ancora che a una compagna del liceo arrivò a casa un conto da 14 milioni di lire (come son vecchietta!). La mia amica Valli, che gentilmente ci ha ospitati a casa sua a Miami, mi raccontava che una volta il figlio aveva preso freddo in aereo e così gli era venuto un forte mal di gola con febbre. Aveva dimenticato in Italia gli antibiotici che prende sempre in questi casi.

Valli, che abita in un building di 34 piani,  per praticità aveva pensato di rivolgersi a uno dei medici che vivono nel suo palazzo,  pensando di cavarsela con poco (o almeno il giusto!). Sapete quanto le chiesero per una semplice visita e la prescrizione medica per gli antibiotici? 700 dollari. Ovviamente sentita questa cifra ha detto “No, grazie!”, perché fortunatamente anche il figlio, che gira spesso per il mondo, aveva un’assicurazione sanitaria. Hanno chiamato l’assicurazione che poco dopo gli ha inviato un medico a casa. Tutto incluso.

miami florida stati uniti

Il tramonto a Miami visto dalla terrazza del nostro appartamento a South Beach

Quando si tratta di salute c’è poco da scherzare. Non c’è scelta.

Ti rompi una gamba e cosa fai? Non puoi dire: torno in Italia e mi curo. Che poi oggi ci sono anche assicurazioni sanitarie che costano poco  – Essenziale è il nome di quella che ho scelto io. Pensate che con soli 81,15 euro, ho assicurato tutta la famiglia con un massimale di 1 milione di euro per le spese mediche e 250mila euro per responsabilità civile a testa. Avevo provato a fare un preventivo sulla pagina di Facile.it dedicata alle assicurazioni viaggio ma ho trovato prezzi più alti e massimali pressocchè uguali se non inferiori.

Cinque giorni prima di partire ho avuto un aborto spontaneo alla sesta settimana e sono dovuta correre due volte al pronto soccorso (sì, non è stato un gran Natale!). Immaginate se mi fosse successa una cosa del genere negli Stati Uniti e non fossi stata assicurata! Il fatto di avere un’assicurazione sanitaria che mi coprisse mi ha fatto sentire più sicura. Inutile stare a guardare il risparmio e poi magari scivolare su una cosa del genere. Mi raccomando!

Partire sempre assicurati e leggere bene tutte le calusole, perché come dicevo “prevenire è meglio che curare”.

assicurazioni viaggio

PERCHE’ NON FUMARE E BERE IN GRAVIDANZA E’ COSI’ IMPORTANTE

Provare a prevenire la morte in culla non solo seguendo le linee guida come dormire a pancia in su, ma già durante la gravidanza. E’ in quei nove mesi infatti che si gioca il futuro dei nostri figli.

Trecento bambini muoiono ogni anno in Italia per la sindrome da morte in culla, la cosiddetta Sids. Anche per questa ragione, mio marito e io abbiamo deciso di tenere con noi la piccola in camera fate la nannanostra, nel suo lettino. Fra le tante accortezze da prendere in considerazione per evitare la morte in culla sembra ci sia anche questa: dormire nella stessa stanza del piccolo. Del resto la vicinanza ai genitori – non serve essere scienziati per intuirlo – tranquillizza i bambini e ti permette di controllarli da vicino. Altra cosa è il cosleeping, su cui gli esperti si dividono. Io l’ho praticato ma quando Babyrisparmio era neonata ho preferito evitarlo per paura di schiacciare la piccola.

Inoltre diminuiscono il rischio di morte in culla anche queste accortezze:

  • l’uso del ciuccio (poichè la suzione aiuta a mantenere il ritmo respiratorio)
  • non fumare in casa
  • una temperatura della stanza intorno ai 17-20 gradi. Per meglio dire: meglio una stanza un po’ più fresca che un ambiente troppo caldo.
  • non coprire troppo il bambino (no a coperte pesanti, sì al sacco nanna, no a peluches nel lettino)
  • far dormire a pancia in su il bambino (a tal proposito leggete il mio post sulla plagiocefalia, la sindrome della testa piatta, che ignoravo ma con cui ho dovuto fare i conti proprio per il fatto di far dormire sempre a pancia in su la bimba)

Cause certe legate alla morte in culla ancora non ce ne sono. E’ una sindrome che può colpire fino all’anno d’età. Grande clamore ha destato la morte della povera figlioletta della showgirl Claudia Galanti, che era ormai “grandicella”, prossima all’anno.

Quei rantoli che faceva mia figlia di notte e che fanno tutti i neonati appena nati mi spaventavano molto, ma d’altrocanto mi tranquillizavano perchè significava una sola cosa: mia figlia stava respirando.

Per contrastare la morte in culla, alcune mamme consigliano quei monitor collegati a una piccola pedana sotto il materasso, molto sensibile, che in assenza di movimenti, fa partire un allarme svegliando i genitori.

Tra le più conosciute, sicuramente, c’è l’Angel Care di Foppapedretti. Io non l’ho mai usato e ho letto che a volte è poco sensibile ai piccoli movimenti, facendo scattare l’allarme senza ragioni (o magari per una breve normale apnea che tutti abbiamo). Però io dico…meglio una levataccia in più – tra le tante dei primi mesi! – che una in meno, fatale.

Anche se cause vere e proprie non sono ancora state riconosciute per la Sids, pare tuttavia esserci tra le vittime un possibile fattore comune: la sindrome del QT Lungo. Durante l’autopsia, si è scoperto infatti che molti bambini soffrivano di questa patologia cardiaca. Per questo si dice che la sindrome del QT Lungo possa rappresentare una causa della Sids. Tutto è ancora da certificare ma per capire meglio, ci sono diversi studi ora in atto, sovvenzionati tra gli altri, dalla Fondazione Università Nicolò Cusano per la ricerca medico-scientifica.

ginecologo gratisPurtroppo si tratta di situazioni imprevedibili, dove non si può fare nulla. Tante mamme passano i primi giorni a vegliare il bambino, ma poi, voi capite, non si può andare avanti così per un anno…

Io stessa le prime notti non riuscivo a dormire perchè temevo che la bimba avesse bisogno di me. Poi il buon senso ha prevalso.

Oltre alle linee guida anti-sids da seguire, si può cominciare a fare qualcosa già nel corso della gravidanza. Questi nove mesi sono infatti importantissimi per il futuro del bambino, perchè è in questo lasso di tempo che il suo patrimonio genetico, mattoncino dopo mattoncino, prende forma.

No al fumo, no all’alcol, no a tutto ciò che può nuocere il feto. E’ vero ci sono tante mamme che non riescono a rinunciare a quelle due sigarette al giorno perchè “tanto il ginecologo mi ha dato l’ok”. E il bambino, in effetti, poi nasce sano...ma che ne sappiamo di quale sarà la sua salute in futuro, se quelle sigarette non avranno compromesso in qualche modo il suo cuore per sempre?

Quanti “difetti” si scoprono poi in età avanzata? Poi leggiamo sui giornali:”Stroncato per un infarto all’età di 42 anni”, “Aneurisma giovanissimo…”, “Ragazzino morto mentre giocava a pallone per una malformazione congenita”. Lungi da me fare allarmismi, ma questo è quanto mi ha raccontato un mio carissimo amico cardiologo: che le disattenzioni delle mamme in quei nove mesi – ribadisco non sempre, per carità! – spesso si vedono alla distanza.

Nel dubbio…anche no!

Un’altra cosa importantissima è l’assunzione di acido folico che andrebbe cominciata quando si cerca una gravidanza (dunque non a gravidanza già iniziata). Io ho incontrato ginecologi che mi hanno detto almeno 3 mesi prima perchè abbia effetti reali, altri 6 settimane prima. Io nel dubbio ho cominciato tre mesi prima.

L’acido folico è utile ad abbassare enormemente il rischio di spina bifida nel feto. Quasi lo annulla. Oltre ai difetti del tubo neurale è utile anche per evitare altri difetti genetici. Per questo è così importante prenderlo. Occhio però perchè quando andate dal farmacista e chiedete l’acido folico, vi darà quasi sicuramente Folina 5mg , quando per la gravidanza ne occorre molto meno. Non succede nulla, ma non è la dose ideale, dunque specificate bene che volete l’acido folico perchè state cercando la cicogna.

morte in culla

Durante quei nove mesi è importantissimo bere molto: almeno due litri d’acqua dato che la circolazione sanguigna, adesso è doppia.

Cercate di non prendere troppo peso perchè potrebbe far crescere eccessivamente anche il peso del bambino e portare a un parto più complicato del previsto (oltre al diabete gestazionale). Io ho preso 17 chili. Sono tantini lo so, però è anche vero che sono alta 1,80. Se dovessi rimanere incinta di nuovo starei soprattutto attenta ai primi 3 mesi durante i quali l’aumento di peso deve essere proprio minimo (io invece ricordo che avevo messo già 3 chili circa).

Pensate anche a eventuali screening da fare durante la gravidanza, come il bitest o l’Harmony Test, tenendo conto che si tratta di esami probabilistici, dunque che possono sbagliare. In ogni caso da tenere in considerazione se siete giovani e non pensate all’amiocentesi. Questi esami possono dare dei risultati “falsi positivi” come per esempio quando ci sono problemi alla placenta (ciò in molti casi permette al bambino di continuare la sua crescita). Dunque non entrate nel panico – è difficile, lo so! – perchè bisogna sempre accertarsi se si tratti di un positivo reale oppure no, prima di prendere qualsiasi decisione.

Visto che la sindrome del QT Lungo non è tra le patologie che possono essere diagnosticate in fase prenatale, è importante attuare tutte le linee guida presenti in questa tabella per vivere una gravidanza serena.




CARNEVALE, 3 GITE FUORIPORTA PER LE FESTE DEI BIMBI

feste carnevaleIl Carnevale si avvicina. Quest’anno sarà davvero speciale per noi perchè la mia bimba ha tre anni e mezzo e comincia ad apprezzare le feste comandate, come il Natale e il Carnevale appunto. Gli scorsi due anni ci siamo vestiti da Barbapapà (qui il tutorial per il costume fai da te per Barbapapà rosa) e da Principessa Sofia (comperato sul sito Aliexpress con queste premesse).

Il calendario delle feste dice che quest’anno il Carnevale comincia il 7 febbraio, a Milano arriva un po’ più tardi per fortuna perchè quest’anno la mia bimba mi ha chiesto di vestirsi da Kate e Mim-Mim.

A preoccuparmi, ovviamente, non è tanto Kate…piuttosto il coniglietto Mim-Mim.

A Carnevale ci sono sempre un sacco di eventi interessanti che ho pensato di segnalarvi qui di seguito. Mi raccomando, se prendete la macchina per raggiungerli, di controllare le gomme auto. E se ancora non avete montato quelle invernali, direi che questo è il momento!

Eventi previsti a febbraio per il Carnevale:

  • Olimpiadi di Carnevale per bambini:  in val Gardena, nel cuorecarnevale di crema delle Dolomiti, nello specifico in Val Gardena (Alto Adige). Qui, martedì 9 Febbraio, troverete stazioni giochi, gonfiabili, possibilità di farsi truccare e thé e krapfen per tutti.
  • Festa del Carnevale di Crema: scultori di palloncini, truccabimbi e trenini colorati per scoprire luoghi finora inesplorati.
  • Castello di Gropparello, carnevale fiabesco nella rocca fortificata in provincia di Piacenza, che il 9 Febbraio aprirà le porte del Parco delle Fiabe. I bambini verranno accolti dal cavaliere narrante che darà inizio alla loro fantastica avventura: dalla passeggiata narrata nel bosco all’incontro con maghi e folletti, fino ad arrivare a travestirsi da cavalieri per sconfiggere la strega cattiva e l’orco.

Articolo scritto in collaborazione con Goomle, e-commerce di pneumatici auto e moto.

 

PACCHETTO EURODISNEY SCONTATO DEL 25%, COME RISPARMIARE A DINSEYLAND PARIS

Pacchetto scontato per andare a Eurodisney con volo e hotel del 25%. Le offerte sui biglietti per entrare a Disneyland Paris. Perchè è importante dormire in un hotel Disney

 

Il trucco per risparmiare per andare a Eurodisney è prenotare con anticipo. Altre strade non ce ne sono.
Il trucco per godersi al meglio quei giorni è stare in un albergo Disney.

Disneyland Paris ha giostre bellissime ma certo non uniche al mondo. La cosa bella ed emozionante di questo luogo è la possibilità di incontrare i personaggi Disney e la parada e i fuochi d’artificio che chiudono la giornata.

Per vivere il parco in tutta la sua bellezza e per poterlo sfruttare davvero a fondo, dormire in un hotel Disney fa la differenza.

Si tratta di un vantaggio enorme. Come per esempio incontrare e passare del tempo con Cenerentola, Peter Pan, Minnie e Topolino anche al di fuori del parco. Un’emozione indescrivibile per i vostri bimbi. Ma il grosso vantaggio consta nel poter entrare prima nel parco, quando questo ha le porte ancora chiuse al grande pubblico.

Tenete conto che per raggiungere Eurodisney da Parigi città ci vuole un’ora di treno. Quindi vi dà anche la possibilità di evitare una levataccia.

Ecco un’offerta da tenere in considerazione che scade il 15 febbraio per andare e Disneyland Paris.

Non perdete questa occasione se pensate di andare a Eurodisney perchè uno sconto del 25% non è cosa da poco, considerato il costo finale.

Dettagli dell’offerta:

  • Sconto fino al 25%* sui pacchetti soggiorno da 3 notti/4 giorni in poi in tutti gli Hotel Disney®
  • Sconto fino al 25%* sul pacchetto soggiorno 2 notti/3 giorni al Disneyland® Hotel, Disney’s Hotel New York, Disney’s Newport Bay Club, Disney’s Sequoia Lodge e Disney’s Davy Crockett Ranch*
  • Sconto fino al 15%* sul pacchetto soggiorno 2 notti/3 giorni al Disney’s Hotel Santa Fe e al Disney’s Hotel Cheyenne
  • + Sconto fino al 25% sui voli diretti con Air France, la compagnia aerea preferita da Disneyland® Paris, e Alitalia nelle classi dedicate all’offerta*

    + Mezza Pensione gratuita** per ciascuna notte prenotata valida per la cena in hotel. E’ possibile usufruire della Pensione Completa aggiungendo un supplemento a partire da 14€ per adulto per notte e 8€ per bambino per notte.

    + I bambini sotto i 7 anni non pagano*** il pacchetto soggiorno (inclusivo di ingressi)

Per andare su sito di Disneyland Paris e trovare altre offerte cliccate qui: Offerte Pacchetti + Offerte Biglietti Eurodisney

pacchetti Disneyland Paris  offerte

TABELLA RITENUTE D’ACCONTO PER BLOGGER CHE GUADAGNANO

Non sono ordinata ma per non impazzire con i conti ho dovuto fare uno sforzo! Mi ha aiutato questa tabella che potete scaricare e fare vostra e che in un solo colpo d’occhio vi permette di avere sottomano le voci più importanti. Ripassiamo poi come si calcola una ritenuta d’acconto normale e una per cessione di diritto d’autore.

Ormai sono quasi tre anni che ho il blog e se agli inizi la parte burocratica era quella che meno mi interessava, adesso posso dire che è imprescindibile.

Sicuramente se il blog non fosse anche una fonte di guadagno, non lo segurei con una tale costanza e dedizione. Forse è brutto dirlo, ma tutte le cose quando diventano “obbligatorie” perdono un po’ del loro fascino. E anche fare il blogger per certi versi lo è; soprattutto quando devi consegnare un pezzo entro un certo orario o scrivere di cose che ti interessano fino a un certo punto.

D’altrocanto la libertà che ti regala questo lavoro e la possibilità di scrivere bilanciano abbondantemente i contro.

Sicuramente tra i “contro” annovero la parte pallosissima delle ricevute da compilare. Ancora mi confondo ogni tanto quando si tratta di calcolare una ritenuta d’acconto del 20%, per non parlare di quando devo stilare una ritenuta con cessione di diritto d’autore dove il calcolo dell’Iva è sì del 20% ma sul 75% del lordo (sotto i 35 anni, il calcolo è diverso e ancora più vantaggioso: del 20% sul 60% del lordo).

Per calcolare una ritenuta d’acconto del 20% sul 100% del lordo:

  • se avete già il netto, moltiplicate per 1,25 (es. nette 80 euro? 80×1,25= 100.  A questo punto sottraete il lordo dal netto 100-80 e ottente l’Iva del 20% = 20)
  • se avete già il lordo, dividete per 1,25 (es. lordo 120 euro? 120:1,25=  96 ovvero il netto. Sottraete 96 a 120 e ottenete l’Iva del 20% = 24 euro).

Per calcolare una ritenuta per cessione di diritto d’autore fate così:

  • se avete già il lordo e dovete calcolare il netto, moltiplicate per 0,85 (esempio lordo 100 = 100×0,85= 85 euro nette. La ritenuta del 20% sul 75% del lordo si otterrà sottraendo il netto dal lordo, quindi 100 – 85=  15 euro)
  • se avete già il netto e volete il lordo, dividete per 0,85 (esempio netto 100= 100 : 0,85 = 117,64. A questo punto dal lordo sottraete il netto e  ottenete la ritenuta del 20% sul 75% del lordo= 17,64 euro)

Quest’ultima la utilizzo quando ho un rapporto di continuità con un cliente.

Vi ricordo che se fate il Modello Unico, potete recuperare parte dell’Iva versata se non superate determinate soglie di reddito. Quindi anche se guadagnate poco, vale la pena compilarlo presso uno dei tanti Caaf.  Per esempio io sto aspettando per il 2016 un accredito Irpef di 750 euro per delle tasse che ho versato di troppo nel 2015.

Se il primo anno ho tenuto i conti su quatto paginette di un quadernino, per il secondo anno mi sono attrezzata meglio, dato che su quelle paginette – a fine anno – ho rischiato di non capirci più nulla.

Così ho realizzato una tabella di word che poete scaricare qui e fare vostra dato che l’anno è appena cominciato scarica qui la TABELLA BLOGGER PER RITENUTE.

ritenute d'acconto

Con questa tabella ho risolto il problema dei conti del blog ma non dei clienti non paganti 🙂

Se proprio siete brave potete farla anche su Excel, così da ottenere le somme parziali e totali in automatico. Ma io sono di vecchio stampo e mi piace usare la penna, girare le pagine all’occorrenza e “toccare con mano” il mio lavoro. Se siete davvero brave, potete tenere entrambe: la tabella excel e quella semplice di word.

Quest’anno mi sono ripromessa di tirare una riga quando finisce un mese, così da avere ben chiaro quanto guadagno ogni mese più o meno. Anche se è difficile poi tenere le fila, tra affiliazioni e invio di newsletter. Ma ci si può fare un’idea almeno.

Le voci sicuramente cui fare attenzione sono il nome del cliente (ovvero l’agenzia, non il marchio…a meno che non trattiate direttamente con l’azienda), il numero della ritenuta (per non perdervi poi quando verrete pagati, dato che capita che le agenzie paghino poi con ragioni sociali diverse) e la data d’invio della ritenuta (così da poter prendere subito visione di chi va sollecitato per il pagamento).

Il 2015 è stato un anno di grandi soddisfazioni dove ho lavorato più di quanto mi aspettassi. Il mio consiglio è di non concentrarvi solo sulle grandi agenzie ma di proporvi – sì esatto, proponetevi voi! – anche alle agenzie meno note. Cominciate con una semplice ricerca su Google, con parole chiave come “agenzia digital pr”, “agenzia webmarketing” e scrivete a raffica…non serve scrivere romanzi, bensì bastano 4-5 righe in cui dite chi siete, di cosa si occupa  il vostro blog e che sareste felici di trovare un modo di collaborare in maniera proficua per entrambi.

Da cosa nasce cosa 🙂