COME DETRARRE MENSA E TASSE DI SCUOLA MATERNA, ELEMENTARI, MEDIE IN DICHIARAZIONE

Come si fa a detrarre in dichiarazione dei redditi le spese scolastiche dei figli? Quanto si può detrarre per bambino? Quali codici utilizzare per il 730 e il Modello Unico? Rientra anche la scuola privata? L’esempio di Milano, per scuola materna, elementari, medie e superiori a Milano

C’è una novita importante, anzi importantissima nella dichiarazione dei redditi 2016. Quale?

Diversamente da prima sarà possibile detrarre le spese per la frequenza di:

  • scuole dell’infanzia ovvero asili o scuole materne
  • scuole primarie ovvero scuole elementari e scuole secondarie di primo grado ovvero scuole medie
  • scuole secondarie di secondo grado ovvero scuole superiori

Quanto si può detrarre in dichiarazione per la scuola dei figli?

Il limte della detrazione è fissato a 400 euro per alunno. Per cui se avete due figli il limte è di 800 euro e così via. Si tratta davvero di una notizia stupenda dato che prima era possibile detrarre solo le spese dell’asilo nido e dell’università, oltre a tutte queste spese da detrarre quando si ha un figlio a carico.

Inizialmente la cosa non sembrava molto chiara, tant’è che il Miur ha dovuto specificare le varie applicazioni in più di una circolare. L’aliquota detraibile è del 19% come nella maggioranza delle voci detraibili, tenendo conto che comunque non potrete mai detrarre più di 400 euro per studente. Ciè significa che vi verranno rimborsati al massimo 76 euro (ovvero il 19% di 400 euro).

detrazioni scuola

Posso detrarre la mensa del bambino anche se frequenta una scuola privata?

La risposta è sì. I genitori possono detrarre le spese d’istruzione dei figli a prescindere che la scuola sia pubblica o privata nel proprio modelli Unico o 730.

Che cosa si può detrarre in dichiarazione dei redditi nello specifico?

Rientrano in questa categoria tutti i contributi volontari od obbligatori deliberati dai vari istituti scolastici ovvero:

  • Tasse d’iscrizione e/o frequenza
  • La mensa scolastica.

Possono essere detratti ma con un codice a parte (vedi sotto) anche  i contributi scolastici volontari ovvero:

  • Innovazione tecnologica: ad esempio acquisto di cartucce per le stampanti;
  • Edilizia scolastica: pagamento di piccoli lavori di manutenzione;
  • Ampliamento dell’offerta formativa: acquisito di fotocopie ecc.

Prima della Legge di Stabilità 2016 e la riforma della Buona Scuola, l’articolo 15, comma 1, lettera “e” del Tuir prevedeva la possibilità di detrarre nella misura del 19% le spese sostenute per la “frequenza di corsi di istruzione secondaria, universitaria, di perfezionamento e/o di specializzazione, tenuti presso istituti o università italiane o straniere, pubbliche o private, in misura non superiore a quella stabilita per le tasse e i contributi degli istituti statali italiani”. Rientravano, come si diceva, anche i costosissimi asili nido (e vorrei ben vedere!).

Come si indicano le spese scolastiche nel 730?

L’ Agenzia delle Entrate ha istituito un nuovo codice, ovvero il numero “12” , che identifica proprio queste spese, da indicare nei righi da E8 ad E12. E’ inutile che state a impazzire con 100 ricevute; basterà raggiungere la quota dei 400 euro perchè ricordate che è al cifra massima su cui può essere chiesta la detrazione. Per cui se la scuola di vostro figlio costa 250 euro al mese (esempio), bastano già due ricevute per soddisfare questo requisito.

Come si indicano le spese scolastiche nel Modello Unico?

Chi opta per il modello Unico per la dichiarazione dei redditi il codice di detrazione delle spese scolastiche è sempre il numero 12 da segnare tra le righe RP8 e RP14. Il codice 12 è indicato proprio le scuole d’infanzia di primo e le scuole di secondo grado. Per i nidi e le università restano validi i codici precedenti.

Con il codice 31 invece si indicano le spese liberali alle istituzioni scolastiche (acquito cartucce, ristrutturazioni straordinarie ecc). Nella mia esperienza non ho mai sentito che una scuola chiedesse un contributo ai genitori per la ristrutturazione della scuola, però ormai non c’è più da sorprendersi per nulla.

Vi ricordo di donare il 5X1000 a una di queste associazioni che si occupano di bambini. Non lasciate che vada a vuoto…

E adesso un esempio pratico, che prende come riferimento Milano, la mia città.

Come si fa a detrarre le spese scolastiche del Comune di Milano con Milano Ristorazione?

  • Per chi ha pagato tramite addebito diretto dal conto corrente, bisognerà collegarsi al seguente link http://helpdeskrettemiri.ecivis.it, aprire un ticket nel quale si richiede dal menù a tendina l’Attestazione di Pagamento (corrispondente al numero 11).
  • Seviranno quindi circa 2/3 giorni lavorativi per la ricezione dell’attestazione che avverrà via posta ordinaria. I tempi di recapito dipendono dal servizio postale. Inutile dire che dovete muovervi quindi con un certo anticipo.
  • Coloro che hanno effettuato il versamento a mezzo bollettino postale – la stragrande maggioranza immagino! – tramite punti vendita Sisal  potranno utilizzare copia del bollettino o ricevuta Sisal quale attestazione di pagamento.
  • Coloro che hanno effettuato versamenti tramite carta di credito, possono stampare una ricevuta per ogni singolo pagamento effettuato nella propria area personale.

Noi al soltio abbiamo fatto un misto, cioè abbiamo pagato un po’ con carta di credito, un po’ coi bollettini sisal. Quindi so già che impazziremo, ma è il nostro destino quando ci avviciniamo alla dichiarazione dei redditi! 🙂

contributo regione lombardia per la scuola e libri di testo

 

COME RENDERE BELLA LA CASA CON PRODOTTI DI DESIGN SPENDENDO POCO

Come non superare il budget quando si vuole arredare casa con mobili e oggetti di design? Ecco qualche consiglio per risparmiare sull’acquisto di arredamento moderno e originale

Arredare la propria casa è una missione spesso difficile. Non tanto per la scelta dei prodotti o lo stile, dato che oggi è possibile reperire una quantità incredibile di prodotti di design eccellenti e adatti a qualsiasi tipo di tendenza, ma per il prezzo che questi oggetti hanno, e che nella maggior parte dei casi risultano inaccessibili per le tasche di noi comuni mortali.

arredamento di designEppure esistono diverse soluzioni per acquistare oggetti di design belli e di qualità, senza per questo finire in bancarotta. Vediamo dunque alcuni consigli per rendere bella la nostra casa, senza per questo acquistare oggetti di bassa qualità che si rompano subito e  soprattutto senza spendere una fortuna.

Gestite il budget

Ogni operazione d’acquisto deve necessariamente partire da una gestione accurata del budget. Il primo consiglio, dunque, è di stabilire la cifra che intendete spendere per arredare la vostra casa, decidendo meticolosamente i vari settori in cui investire le diverse parti del vostro budget, come ad esempio divani o soprammobili. Nel farlo, considerate sempre ciò che già avete e cercate di prediligere innanzitutto gli acquisti indispensabili. Se poi vi avanzeranno dei soldi, allora potrete pensare anche a qualche lusso extra.

Comprate online i prodotti di design

Oggi lo shopping conveniente e di qualità si fa sul web. Soprattutto quando si cercano prodotti di brand importanti e quando si intende acquistarli risparmiando sul prezzo e non sulla qualità. Ed è proprio in questo senso che gli e-commerce specializzati nell’arredamento di design, come ad esempio il noto Mohd.it, permettono di acquistare oggetti di marchi famosi come Vitra, garantendo il miglior prezzo online, risparmiando così sull’acquisto dei tavoli, delle sedie ed in generale degli oggetti di design più attraenti e di qualità.

LEGGI ANCHE: Vi presento casa mia, un mix di arredamento moderno e antico

mobili moderni

Attendete i saldi

Il web è fondamentale, ma non è tutto. Il consiglio, infatti, è di unire la comodità dello shopping online al periodo dei saldi. Acquistando gli oggetti di design durante questi momenti, infatti, potrete risparmiare tantissimo denaro, senza per questo sacrificare l’aspetto della qualità dei prodotti e le tendenze più alla moda. Vi consiglio caldamente di invadere i negozi specializzati durante questo florido periodo, senza trascurare né gli e-commerce, né i negozi tradizionali.

Visitate i mercatini dell’usato

Uno dei consigli più utili per arredare la casa con una spesa esigua, è quello di visitare i mercatini dell’usato che, spesso, nascondono al loro interno numerose sorprese e anche oggetti d’arredamento antichi e molto preziosi. Cercate sempre di studiare attentamente le bancarelle: se avrete occhio, potreste fare bingo.

Se invece non avete un budget o non desiderate spendere molti soldi comprando oggetti di design, cercate di integrare l’arredamento con opere d’arte quali quadri o carte da parati preziose, così da valorizzare l’intero ambiente.

 

PANNOLINI PAMPERS OPINIONI, DIFFERENZE TRA PROGRESSI, SOLE E LUNA E BABY DRY

Pampers Progressi, Baby Dry e Sole e Luna. Che differenza c’è tra un pannolino e l’altro? Ogni età ha il suo pannolino, ogni cambio la sua storia. Ogni mamma un’opinione.

Torno a parlare di pannolini.

Più volte ho detto che mi sarebbe tanto piaciuto usare i pannolini lavabili ma ho sempre saputo che non facessero al caso mio. Non sono capace di organizzarmi e poi noi in casa facciamo tre lavatrici a settimana: la chiara, la scura e lenzuola/asciugamai, il sabato. Coi pannolini lavabili, invece, è necessario far andare la lavatrice praticamente tutti i giorni.

I pannolini economici sono una buona alternativa se si ha la fortuna di vivere vicini a un outlet di pannolini anche se ho constatato che seguendo le promozioni dei multipack al supermercato, la differenza tra un pannolino di marca e un pannolino di sottomarca è davvero poca.

Così quando la bimba ha cominciato a bagnare un numero sempre minore di pannolini non ho avuto dubbi e mi sono sempre affidata ai Pampers, salvo emergenze.

Vero è che i pannolini dividono le mamme come solo pochi altri prodotti dedicati all’infanzia sanno fare. Noi però ci siamo sempre trovati bene.

pannolini pampers opinioni

Le mie opinioni sui diversi modelli di pannolini Pampers

In particolare noi abbiamo usato tanto i Pampers Baby Dry. Trovo che abbiano un ottimo rapporto qualità/prezzo. Ai miei tempi trovavo spesso la confezione risparmio con la scatola portagiochi inclusa. Le consiglio vivamente perchè ancora oggi ci tengo i giochi della bambina.

Se invece cercate il risparmio, i Pampers Luna e Sole,  sono la linea più economica. Il materiale, rispetto ai Baby Dry, è un po’ più “povero”. Io almeno ho avuto questa impressione. Di contro i Pampers Progressi sono quelli che costano di più, specializzati nel contenimento della popò liquida e quindi più adatti ai bebè piccolini. All’interno c’è una specie di retina che trattiene i vari liquidi e lascia asciutta la pelle del bebè.

Proprio la sensazione di asciutto che percepivo a ogni cambio, mi ha sempre indirizzata verso questi pannolini che restano, non a caso, i più venduti al mondo.

Vi ricordo inoltre che Pampers promuove delle raccolte punti con regali sempre utili e interessanti, per cui conservate i tagliandi sulle confezioni perchè è un attimo completare la scheda. A questo link potete vedere i premi in palio per questa edizione.

Ricordo ancora come ha adesso la prima volta che abbiamo cambiato il pannolino alla nostra bimba. Eravamo in ospedale e io e Papràrisparmio sembravamo due manichini alle prese con una bambola di cristallo. Credo sia normale avere un certo timore iniziale.

Poi il cambio del pannolino diventa una routine. E arriva anche il momento in cui si comincia a bisticciare su chi lo abbia cambiato per ultimo: “Questa volta tocca a te!”.

E anche questo è super normale, vero? 🙂

Essere mamme è così: una scoperta continua, giorno dopo giorno, tra mille difficoltà e soddisfazioni.

 



SCOPRI QUANTO CONOSCI IL TUO BAMBINO CON QUESTO QUIZ DA FARE ASSIEME

Volete scoprire quanto vostro figlio sa di voi e quanto voi, invece, sapete di lui? A volte si pensa di conoscersi a fondo e invece si viene a sapere che le cose non stanno proprio come ce le aspettavamo.
Save the Children ha messo a punto un simpaticissimo quiz che dovrete fare assieme ai vostri bambini per capire quanto sapete l’uno dell’altra.
Sicuri di conoscere a fondo le loro aspirazioni, i loro sogni?
Ve lo ricordate il mitico Gioco delle Coppie condotto negli anni ’80 da Marco Columbro? Ecco, provate un po’ qui il quiz di Save the ChildrenQuanto vi conoscete?” e buon divertimento!
quiz save the children
La mia bimba è ancora troppo piccina per partecipare a un test del genere ma spero un giorno di ottenere il risultato di massima compatibilità.
La mancanza di conoscenza reciproca crea infatti delle spaccature, aumenta le distanze e queste possono essere molto pericolose.
La mancanza di conoscenza impoverisce l’uomo e la povertà, in ogni sua declinazione è sempre una sconfitta.
A tal proposito, voglio dire una cosa che riguarda la nostra bella Italia, sempre più divisa tra nord e sud.
Sono davvero stanca di sentire che il nord batte sempre il sud in quasi tutto: nella raccolta differenziata, nell’educazione stradale, nel pagamento delle tasse. Perché?
Conosco così tanta bella gente del sud che stento a credere che le cose non funzionino. Lo dico da figlia di una donna nata a Torre Annunziata, in provincia di Napoli. Eppure la prima “nemica” del Meridione – passatemi il termine – è proprio mia madre: “Non puoi capire la mentalità di certe persone: la sciatteria, la superficialità che c’è in certi ambienti giù…”.
E’ vero, non posso. Però posso rimanerci male. Soprattutto quando leggo l’ultimo rapporto di Save the Children sulla “povertà educativa”, dove Sicilia e Campania svettano in classifica, seguite da Calabria, Puglia e Molise. Agli antipodi della classifica, indovinate chi c’è? Sì, c’è la mia Lombardia, poi l’Emila Romagna e il Friuli Venezia Giulia.
punti luce save the childrenPerché? Perché sempre noi? Non lo dico con supponenza ma con tristezza, perché vorrei che la mia Italia non fosse così spaccata, ancor più quando si parla di bambini e adolescenti. Pensate che circa un quarto dei ragazzi di 15 anni non raggiunge le competenze minime in matematica e un quinto in lettura (indici misurati attraverso i test PISA).
Stando all’ultimo rapporto Istat sulla ricchezza, sono oltre 1 milione i bambini e i ragazzi che vivono in povertà assoluta. E come sappiamo la povertà, spesso, va a braccetto con parole come ignoranza, delinquenza e assenza di regole. Queste baby-gang che impazzano a Napoli negli ultimi tempi sono la prova di come la criminalità abbia perso ormai ogni tabù: prima i ragazzini non si toccavano, ora non sono solo le vittime ma sono diventati anche gli aguzzini; una criminalità sempre più giovane e incontrollata, che non ha paura di niente e che spara di giorno, in mezzo alla gente.

Come si fa a cambiare le cose, cambiare la mentalità delle persone perché educhino le nuove generazioni al rispetto?

Save the Children ha individuato 3 punti da sviluppare per illuminare il futuro di questi giovani e che dovrebbero portare alla sconfitta quasi totale della povertà educativa entro il 2030.
Eccoli:
• Tutti i minori devono poter apprendere, sperimentare, sviluppare capacità, talenti e aspirazioni
• Tutti i minori devono avere accesso all’offerta educativa di qualità
• Eliminare la povertà minorile per favorire la crescita educativa
Illuminiamo il Futuro è il nome della campagna lanciata da Save the Children nel 2014 che ha dato vita ai cosiddetti “Punti Luce”.
Di cosa si tratta? Di spazi dove bambini e adolescenti possono seguire gratuitamente attività educative, ricreative e culturali. La lotta alla criminalità passa anche da questo: dalla conoscenza, dalla scolarizzazione per mostrare ai ragazzi che un’alternativa c’è, sempre.
Il problema è che non è facile salvare questi ragazzi da certe dinamiche, soprattutto quando si parla di povertà vera, quella che non ti permette di pagare la mensa dell’asilo, l’affitto, le bollette, le cure necessarie, vestiti, mangiare…come si fa a vivere così? Dove stanno gli spiragli se nessuno ti dà una mano a risalire la china? Ripeto, sono oltre un milione in Italia le famiglie che vivono in questa condizione. In Italia. Non in Africa.
Il dato preoccupante è che le cose, anziché migliorare, peggiorano col passare degli anni se si pensa che oggi più di 8 famiglie su 100 con almeno un minore non arriva a fine mese (dato superiore di ben 4 volte a quello del 2006).
quiz da fare coi figli

Cosa si dà nei Punti Luce di Save the Children?

Si passa il tempo. E si impara. Mia madre mi ha sempre detto una cosa di cui solo oggi – che ho quasi 40 anni – ne capisco il senso appieno: “L’ozio è il padre dei vizi”. Nulla di più vero. E così nei Punti Luce si fa musica, si studia teatro, danza, fotografia, giornalismo, le lingue, cucina e molto altro. Non sono solo luoghi per e dei ragazzi ma dove anche i genitori possono trovare assistenza, legale e psicologica. E possono anche imparare a essere genitori migliori, perché anche l’essere un buon genitore può essere materia di studio, basti guardare quanta letteratura c’è sull’argomento!
A oggi sono stati raggiunti e si spera salvati dalla povertà educativa 5.459 bambini e adolescenti. Solo nel 2015, sono stati coinvolti circa 4.853 minori, dei quali 3.074 si sono iscritti ed hanno frequentato o frequentano regolarmente le attività. In Italia esistono 16 Punti Luce, l’ultimo ha aperto la scorsa settimana a L’Aquila. Nei Punti Luce vengono anche erogate le doti educative, a chi ne ha realmente bisogno. Parliamo di famiglie che non hanno nemmeno i soldi per comperare un astuccio, un quaderno al proprio figlio.
Segnalo che dal 9 al 15 maggio si è svolta “7 giorni per il futuro” una settimana di eventi in tutto il Paese per dare ai bambini e agli adolescenti che vivono in povertà in Italia, educazione, opportunità e speranza.
Ciascun giorno di questa settimana è stato dedicato ad un tema, a partire dal lunedì, dedicato alla scuola, per seguire poi con i temi ambiente e spazi, arte e cultura, servizi da 0 a 6 anni e lettura per i bambini, musica, sport e sani stili di vita. La domenica, per concludere in bellezza, e famiglie e i loro bambini hanno preso parte attivamente ai flashmob nelle città di Napoli, Roma, Milano, Torino, Bari e Palermo.
Articolo Sponsorizzato

 

LA FAMIGLIA INCOLLA TUTTO: BUONI DA 20 EURO PER CHICCO, BRUMS, GROUPON E TANTI ALTRI

Vi presento l’ottima promozione “La famiglia incolla tutto”, di Henkel che vi regalerà buoni digitali da 20 euro a fronte di un acquisto di due prodotti che partecipano al concorso. Tantissimi i negozi coinvolti: da Scarpe&Scarpe a Groupon, da Zalando a Decathlon.

Le scarpe da tennis della bambina si erano rotte. Erano praticamente perfette eccetto la suola davanti che si era un po’ scollata. Così ho pensato bene di incollarla con l’Attak. Che non avevo.

lafamigliaincollatutto

Sono andata da Tigotà per acquistarla, ho prelevato il volantino in ingresso perchè so che fanno sempre tante promozioni. E cosa scopro? Che acquistando due prodotti tra:

  • Pritt
  • Pattex
  • Loctite
  • Loctite Super Attak
  • Ariasana

si riceve un buono da 20 euro da spendere in uno dei seguenti negozi.

negozi promozione tigotà

Potete partecipare con un massimo di tre scontrini e SOLO da Tigotà. Ovviamente dovrete dividere i prodotti, cioè due per ogni scontrino, dunque tre transazioni diverse e non 6 prodotti sullo stesso scontrino!

Tranquilli la colla serve sempre e non scade!

Vi consiglio le colle colorate con glitter della Pritt che non conocevo e la mia bimba ci sta giocando tantissimo dato che adora fare i collage.

Il regolamento per intero lo trovate sul sito Operazione realizza le tue passioni.

Per ricevere il premio il consumatore dovrà conservare lo scontrino d’acquisto e collegarsi, entro e non oltre 5 giorni dalla data di acquisto, al sito La famiglia incolla tutto ed entrare nella sezione dedicata all’operazione a premi.

Se avrete fatto le cose per bene, inserendo tutto i dati, otterete questa comunicazione.

tigotà promozione attak

Riassumendo…

A questo punto riceverete una mail che vi chiederà di confermare i vostri dati. Cliccate su conferma dati e verrete reindirizzati su una pagina che dovrete stampare e inviare al seguente indirizzo. Occhio alle tempestiche. Avete 7 giorni per fare tutte queste operazioni, a partire dalla data di invio della mail di richiesta conferma dei vostri dati. 

  • cliccare sul bottone “conferma” presente all’interno della e-mail ricevuta, per confermare i propri dati;
  •  stampare il modulo di riepilogo;
  • inviare, all’indirizzo:

“OPERAZIONE A PREMI “Realizza Le Tue Passioni”

– UFFICIO POSTALE TERNI SUCCURSALE 1,

CASELLA POSTALE N.36 – 05100 TERNI”

All’interno della busta dovrete inserire lo scontrino originale, il modulo di registrazione ricevuto via mail  e i vostri dati anagrafici. 

Se la documentazione spedita risulterà corretta, il consumatore riceverà, all’indirizzo e-mail inserito in fase di registrazione, un codice di pre-attivazione che dovrà attivare, entro 15 giorni, all’interno della piattaforma indicata nella e- mail per ottenere il buono digitale Idea Shopping con all’interno le istruzioni di utilizzo.

Il buono digitale potrà essere utilizzato entro la scadenza di 6 mesi dalla data di attivazione.

Le modalità di utilizzo del buono saranno descritte sulla piattaforma in fase di selezione del buono medesimo.

Il buono digitale non dà diritto a resto.

I premi messi in palio non sono convertibili in denaro e/o gettoni d’oro. La consegna dei premi sarà effettuata, senza alcuna spesa per i vincitori, entro massimo 180 giorni dalla data di assegnazione.

L’operazione a premio è valida dal 01/03/2016 al 01/03/2017.

concorso henkel

 

MAMME STUDENTESSE: PERCHE’ ECONOMIA E’ LA FACOLTA’ D’ORO

Studiare da casa è la soluzione ideale per chi è rimasta incinta e desidera terminare gli studi. A tal proposito ci sono le università online che possono essere frequentate comodamente da casa. Economia è la più sicura per trovare poi un lavoro

Mamma: un mestiere a tempo pieno che, purtroppo, non viene remunerato da nessuno, se non dall’affetto e dalle soddisfazioni del proprio bambino.

Il problema che tutte le mamme si pongono, infatti, è come riuscire a sbarcare il lunario se c’è già un impegno così sensibile che le coinvolge quotidianamente: un problema che assume connotati ancora maggiori, considerando che la maternità obbliga la donna a delle scelte, come ad esempio il sacrificio dell’università che, per diverse ragioni, non riesce a conciliarsi con gli orari e gli impegni dettati dalle attenzioni che necessita il proprio pargoletto. Ed è proprio qui che sta il segreto per riuscire a trovare un lavoro soddisfacente e al tempo stesso adattabile alla presenza di un bambino: in questo senso, nulla risulta più conveniente di una laurea presso una facoltà di economia.

Vediamo insieme perché economia è una facoltà d’oro per le mamme e come affrontarla nel modo migliore.

università da casa

Come affrontare l’università?

Il primo ostacolo per l’accesso al mondo lavorativo è senza dubbio la laurea, un titolo indispensabile per poter superare le barriere dei colloqui e ambire ad una posizione di prestigio. Soprattutto per le mamme, che non possono certo seguire le lezioni all’università e al tempo stesso curare i bisogni del bambino.

In una città come Milano non basta solo calcolare il tempo delle lezioni, ma anche il tempo percorso per andare alla sede dell’ateneo e tornare a casa: in generale una mamme studentessa per frequentare le lezioni in un ateneo tradizionale avrebbe bisogno di un minimo di 6 ore al giorno, quasi metà giornata.  Se anche voi vi trovate in una situazione del genere, un’idea è quella è di iscrivervi ad una laurea in scienze economiche a Milano, come questa ad esempio, offerta dall’università virtuale Unicusano. Così facendo, avrete la possibilità di frequentare da casa le lezioni, attraverso la piattaforma di e-learning, senza per questo allontanarvi dal vostro bambino. E gli orari non saranno più un problema, dato che le video-registrazioni delle lezioni resteranno a vostra disposizione 24 ore su 24.

Perché iscriversi ad economia conviene?

Iscriversi ad una facoltà di economia conviene innanzitutto per un discorso di domanda ed offerta nel mercato del lavoro. Stando ad un’indagine condotta da Skuola.net, infatti, sono tantissime le aziende che offrono posizioni aperte in ambiti legati all’economia, ma che faticano a trovare candidati.

Soprattutto per quanto riguarda professioni come il progettista di impianti industriali, i disegnatori e, cosa decisamente più interessante per chi si laurea in economia, il consulente di gestione aziendale e il tecnico della gestione finanziaria.

Sbocchi della laurea in economia

Laurearsi in economia significa anche avere a propria disposizione un ampio ventaglio di concorsi, specializzazioni e professioni, dalle più tecniche a quelle più creative. Senza poi considerare l’opportunità di svolgere una professione digitale, dunque affrontabile da casa attraverso il telelavoro, come ad esempio il web marketing: un’occasione unica per chi, come le mamme, ha la necessità di stare accanto al proprio bambino. Inoltre, la laurea in economia garantisce sbocchi lavorativi particolarmente stabili, come ad esempio la contabilità, la gestione delle risorse, l’analista di mercato e, ovviamente, il planning aziendale. Tutte professioni ideali per una mamma in carriera, che non voglia rinunciare né ai figli, né all’indipendenza professionale.

mamme che studiano ancora