QUAL E’ IL MIGLIOR PASSEGGINO? COSA GUARDARE IN UN PASSEGGINO O TRIO

A prima vista i passeggini sembrano tutti uguali, invece anche un piccolo dettaglio può fare una differenza enorme per un genitore o il bebè. Eccovi spiegate le cose che non possono assolutamente mancare in un passeggino e le risposte ai dubbi più comuni: quale chiusura è meglio, tre o quattro ruote, passeggino alto o basso?

 

Ho avuto la mia bambina solo quattro anni fa, dunque dovrei avere già tutto l’occorrente. Tanto piu che la fortuna ha voluto che in arrivo ci sia un’altra femminuccia.

Sbagliato!

Convinta com’ero di non avere più figli “perché non mi sentivo brava a fare la mamma” -anche se poi guardandomi attorno ho capito esattamente il contrario! – ho dato tutto via: i vestitini, il cuscino dell’allattamento, la sdraietta, persino il trio, che ho dato alla Chiesa perché lo passasse ai più bisognosi.
A dire il vero era un trio di seconda mano dell’Inglesina, piuttosto conciato dato che lo aveva già utilizzato 9 anni prima mio fratello (esatto…mia figlia e mio fratello hanno solo nove anni di differenza, rispettivamente 4 e 13 anni d’età!).

Il passeggino era così pesante e mal ridotto che appena la bimba è cresciuta un po’, abbiamo acquistato quello che all’epoca, nel 2012, era un’assoluta novità: il pluripremiato passeggino Emotion della BabyHome, di cui non ci siamo affatto pentiti dato che è talmente leggero e maneggevole – pur avendo un telaio molto robusto –  che ci ha evitato l’ulteriore spesa di un passeggino ultraleggero.

Ricordo che prima andai a guardarlo in negozio per provarlo ma poi lo presi su Amazon.it perché costava una cinquantina di euro in meno.

Anzi il mio consiglio è proprio questo: prima provatelo in un negozio fisico e poi acquistate online il passeggino su siti tipo Passeggini.net perché risparmierete sicuramente dei bei soldi oltre alla fatica del trasporto, avete presente quanto ingombri un trio?

Essendo una mamma blogger mi capita spesso di essere invitata a eventi di presentazione di nuovi modelli di trio, passeggini, culle ecc.

In questè occasioni ho imparato a capire quali siano le cose importanti che non possono assolutamente mancare quando si parla di passeggini.

I passeggini devono essere il connubio tra comodità per il bambino e praticità per il genitore.  Ditemi poi nei commenti sotto se siete d’accordo o mi sono dimenticata qualche cosa. Grazie!

Ecco perché in un passeggino non dovrebbero mai mancare:

Il maniglione unico,

che permette di guidare il passeggino con una sola mano, poggiandola nel centro della maniglia. Le due maniglie invece costringono a impegnare entrambe le mani, dato che spingendo da un solo lato il passeggino finisce con lo sbandare.

consigli passeggino

Ruote piccole e telaio “stretto” se abitate in città,

così da poter passare agevolmente tra le macchine parcheggiate, entrare nei vagoni della metro, sul tram, nell’ascensore del palazzo ecc.

Ruote grandi se abitate in campagna,

(preferibilmente tre: due dietro e una davanti, poiché danno ancora più maneggevolezza al passeggino) o montagna (a proposito sapete che Cybex ha persino lanciato un trio sui cui si possono persino montare gli sci?).

Sbarra davanti per il bambino.

La sbarra davanti è un comodo appoggio per il bambino quando vuole rilassarsi o fare la nanna con una gambina alzata, e un oggetto che al tempo stesso contribuisce alla sua sicurezza, diminuendo il rischio di eventuali cadute in avanti. E che quando cresce si può sempre togliere.

Un poggiapiedi abbastanza sporgente.

Man mano che le gambine e i piedini del bimbo cresceranno, per la sua comodità, per non lasciare le gambe penzoloni è importante che il piccolo sappia dove appoggiare i piedini. Altrimenti finiranno col cioccare col primo marciapiede.

Poggiaschiena reclinabile.

Attenzione a questo punto! Perché molti genitori si fanno scoraggiare dall’acquisto se il passeggino non ha almeno 5 posizioni. Per esperienza personale vi dico che due posizioni sono più che sufficienti: posizione seduta – posizione nanna. Il numero perfetto forse è tre ma di più si tratta di un dettaglio totalmente inutile.

Capotte.

Dovrebbe esserci sempre la possibilità di reclinare la capotte. Un plus è la possibilità di alleggerita ai lati per l’estate. A me piacciono molto le capotte con la retina laterale che permettono all’aria di passare (a proposito, perché così tante mamme in estate continuano a mettere dei teli sopra passeggini e carrozzine aumentando facendo unicamente aumentare la temperatura all’interno? Eppure ogni anno passa ampiamente il messaggio di non farlo, sopratutto su Facebook. Non volete il sole? E comperatelo un ombrellino da passeggino diamine!)

Altezza del passeggino.

consigli passegginoQuesto è un punto abbastanza controverso. Dipende molto da quanto tempo avete intenzione di usarlo. Se siete tra quelli che inorridisicono quando vedono un bambino di 4/5 anni sul passeggino (ma vi assicuro che poi i saranno le vostre braccia e schiena a pagare dazio, perché i bimbi si stancano facilmente, soprattutto durante quelle lunghe passeggiate estive al mare), optate per un passeggino alto del tipo Stokke (ora ci sono molti modelli anche più economici di altre marche come quelli della Baby Jogger e la stessa Stokke ha realizzato gamme più low-cost ma sempre con la caratteristica dell’altezza). Se puntate a utilizzare il passeggino per diverso tempo, acquistate un passeggino che non sia eccessivamente alto (ma nemmeno troppo basso, per una vostra comodità) perché così il bambino potrà salire scendere da solo quando più lo desidera. E poi cadere da un passeggino alto è una cosa, cadere da un passeggino basso è altra; non dite “a me non capiterà mai”…

Spazio portaoggetti sotto il passeggino.

Scartate subito quei rari modelli che non lo contemplano. Questo spazio vi servirà come il pane, anche solo per mettere i giochetti quando andrete al parchetto e avrete abbandonato ormai la famosa borsa del cambio.

Tavolino davanti.

È una caratteristica che personalmente non amo molto. Perché mi piacerebbe che il bambino, quando sul passeggino, si guardasse attorno alla scoperta del mondo. Forse è utile per la pappa? Idem, non mi piace troppo l’idea di tenere rilegato il bambino sul passeggino anche nel momento del pasto. Mi piace pensarlo nel seggiolone, a tavola, assieme agli altri componenti della famiglia. Però se c’è -dato che si può togliere e rimettere – perché no? A patto che non abbiano il buco in mezzo porta bicchiere/pappa come quello della Peg Perego, ritirato nel 2012 dopo che un bimbo morì soffocato. Non so come sia potuto accadere ma il caso mi colpì molto dato che proprio in quell’anno diedi alla luce la mia bambina.

Portabagagli e passeggino.

Sembrerà banale dirlo ma prima di comperare un passeggino, verificate tramite le misure da chiuso che ci stia nel bagagliagio della vostra auto. Io ho un’amica che non lo ha fatto per fare poi l’amara scoperta (a passeggino già usato!) che il trio dell’Inglesina, nel modello Royal, non ci stava nel bagagliaio della sua Mini. Così è stata costretta a tenerlo nel sedile passeggero per tutto il tempo.

 

Chiusura del passeggino.

Cosa ingombra di più il bagliaio? Non tanto la chiusura a portafoglio/libro o a ombrello, bensì le ruote. Però forse la chiusura a libro impegna meno il bagagliaio, dato che alcuni modelli diventano proprio minimal. C’è da dire che questa chiusura, di solito, non permette la chiusura a una sola mano e obbliga a chinarsi. Ma vi assicuro che una volta presa l’abitudine, l’operazione richiede due secondi in totale. De gustibus.

 

 

UN’APP PER PREMIARE I BAMBINI CON PAGHETTA VIRTUALE

Se avete un bambino che fatica particolarmente  a cambiare un atteggiamento sbagliato, fatevi furbi e provate la carta dell’app KidzAward, un “gioco” divertente da fare assieme per premiare il bambino quando si comporta bene

app bambini paghettaSi chiama KidzAward ed un’applicazione approvata dagli psicologi infantili per premiare gli atteggiamenti virtuosi dei nostri bambini. E’ difficile capire quanto dare di paghetta ai propri figli, se dargliela e di che tipo; questa app viene in aiuto proprio di noi genitori, trasformando in una sorta di gioco questo momento.
L’app è stata sviluppata da KidzInMind utilizzando la metodologia ‘token economy’ .
Cosa significa?
Come vi sarete accorti, nel mondo virtuale dei “giovvvani”, è tutto un coin, una gemma guadagnata, un reward, una coccarda. Ci sono diversi giochi online che fanno la propria fortuna proprio basandosi su questo principio, galvanizzando i nostri figli e facendoli sentire al settimo cielo.
E così dovrebbe essere la ricompensa che noi genitori diamo ai nostri figli: nulla di scontato ma di guadagnato, conseguenza di un’azione meritevole come un buon voto preso in una materia in cui normalmente faticano oppure l’aver sistemato il giardino di casa ecc..(no invece se riordina la sua camera, poichè dovrebbe essere una cosa normale!).
giochi per bambini con handicap
L’app KidzAward fa uso di una “tabella dei comportamenti“, grazie alla quale il bambino guadagna delle coccarde (detti “badge“) che può usare – una volta raggiunto l’obiettivo –  per una piccola ricompensa o un premio precedentemente pattuito con il genitore.
Per esempio, si stabilisce che una volta raggiunte cinque coccarde lo porterete a mangiare una bella coppa di gelato oppure gli prenderete un giochino in busta in edicola.
L’app si caratterizza per essere:
  •  Veloce e Semplice – processo veloce in tre fasi che permette di raggiungere facilmente il premio finale
  • Push Notification Giornaliere – per ricordarsi di sedersi con i propri figli e analizzare la tabella dei comportamenti

Disponibile gratuitamente per dispositivi iOS e Android, grafiche semplici e funzionalità basiche che possono essere utilizzate da chiunque. Provare non costa nulla!

Buzzoole

kdizaward

 

Z GENERATION, CONSEGNA ABITI VECCHI, RICEVI BUONI SCONTO E AIUTI BAMBINI POVERI

Non molto tempo fa vi avevo parlato  di H&M “La moda non merita di finire nei rifiuti” – sempre valida! – che valuta il vostro usato, di qualsiasi marca (ogni kg di vestiti, 5 euro di buoni sconto), che ecco apparire all’orizzonte un’altra iniziativa simile!

A promuovere la promozione questa volta è la catena di abbigliamento per i più piccoli Z Generation, che personalmente trovo a buon mercato e con capi molto bellini (abbastanza classici, con colori neutri e senza troppi disegni che alla fine stancano…cosa che ti permette di giocare molto con gli abbinamenti!).

Non vi ho detto ancora la cosa più bella.

Tutti gli abiti raccolti verranno dati alla Città dei Bambini, che si occupa di aiutare famiglie in difficolà del Mozambico.

Z e Humana

Beh, davvero un occasione da prendere al volo. Direi che qui ci si guadagna tutti e si tratta di un’ottima opportunità di fare del bene, indipendentemente da i buoni sconto.

Io aderirò di sicuro, anche perchè adesso che c’è il cambio di stagione e le cose che non vanno più a Babyrisparmio sono tante.

ATTENZIONE! Fino a 5 articoli consegnati un buono da 5€ spendibile a partire da 20€ di acquisti e da 6 articoli in su consegnati un buono da 10€ a partire da 30€ di acquisti.
I buoni sono spendibili dal 15.09 al 05.10.16 sulla stagione autunno inverno 2016. Sono esclusi i capi in cattivo stato, biancheria intima, calzature, body e tutine nascita, pigiami, calze e accessori.
I buoni sono utilizzabili una sola volta, in tutti i negozi Z del territorio italiano.
Operazione non valida nei negozi di Bologna CC Vialarga , Casale Monferrato, Catania, Cremona, Fano, Ferrara, Fiume Veneto, Forli, Giugliano, Giussano, Marcianise, Montebello della Battaglia, Pescara,  Pinerolo, Trieste, Rimini, San Donà di Piave e Sesto San Giovanni.

KIT SVEZZAMENTO E CRESCITA MELLIN REGISTRANDOTI AL SITO

Mamme di bimbi piccoli e future mamme, vi ricordo che iscrivendosi al sito della Mellin è possibile richiedere il kit svezzamento e il kit crescita per i vostri piccoli. Devo dire che Mellin, in fatto di buoni sconto, promozioni, tour e kit vari è tra le aziende più generose. Cosa aspettate?

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Fate la vostra richiesta e aspettate il postino pazienti. Arrivare…stanno arrivando. Ah…se siete ancora in dolce attesa, scaricate qui sotto la guida preparto con tante info utili sul parto e i primi giorni  a casa col bebè.

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BAMBINI DISABILI, UNA SFIDA CHE CI ARRICCHISCE?

La vita è quella che la sorte decide di assegnarci: nessuno di noi è in grado di sceglierla, ma solo di accettarla e di accettarsi per quello che si è, senza per questo dover provare necessariamente rabbia o invidia nei confronti di chi sta meglio di noi. Una grande verità che dovrebbe sempre e comunque portare alla riflessione chi, magari in seguito ad un evento sfortunato, maledice la propria esistenza senza pensare alle persone che, nonostante gravissimi problemi di salute, affrontano la propria vita con il sorriso sulle labbra, tirando avanti come possono e ringraziando comunque il cielo per quello che possiedono.

giochi bambini disabiliCome fanno per esempio i bambini disabili e le loro famiglie che sono costrette ad affrontare gravi difficoltà ogni giorno che passa: eppure lo fanno con il cuore, perché la vita è una sola, e in quanto tale va vissuta al meglio delle proprie forze.

Crescere un bambino disabile nell’indifferenza generale?

Oggi la società ci vuole perfetti, operativi, veloci e orientati al conseguimento di un obiettivo dopo l’altro. E chi non ce la fa rimane inesorabilmente indietro, venendo dimenticato da tutti, in primis dalle Istituzioni. Questa è una condizione con la quale le famiglie dei bambini disabili sono costrette a convivere ogni minuto di ogni ora: le spese per le attrezzature mediche, per i controlli e per le terapie non vengono sostentate dalle Istituzioni, che sempre più spesso scelgono di ignorare le persone che – più di tutte – avrebbero bisogno di un aiuto, proprio come i bambini disabili.

Da questo punto di vista, il posto delle istituzioni viene preso dalle tante Onlus che si occupano delle persone più sfortunate.

Per citarne una, la Lega del Filo d’Oro, una onlus per i sordociechi, ogni anno grazie alle donazioni offre numerosi progetti per bambini disabili, che hanno come obiettivo sia la diagnosi che la riabilitazione. Grazie alla generosità dei cittadini che scelgono di non dimenticare, e delle Onlus che raccolgono e indirizzano con coscienza tali donazioni, crescere un bambino disabile non è più un urlo nell’indifferenza generale.

Conoscenza e attenzione: le regole per crescere un bambino disabile

Nonostante si faccia spesso finta di niente, la legislazione europea prevede una serie di facilitazioni e agevolazioni che spettano ai bambini disabili e alle loro famiglie: da questo punto di vista, il primo step per poterne usufruire è appunto venirne a conoscenza. Parliamo dell‘assistenza economica, delle esenzioni sanitarie, dei permessi lavorativi per i genitori che hanno la necessità di assentarsi dal proprio posto di lavoro. Questi diritti sono protetti dall’Onu e, facendone richiesta, nessuno può impedire alle famiglie di usufruirne: questo ovviamente non libererà i bambini disabili ed i familiari da tutti problemi, ma almeno li farà sentire protetti e considerati.

Le altre iniziative a sostegno dei disabili

Nonostante siano merce rara, esistono comunque altre realtà attentissime alle condizioni dei disabili. Come ad esempio il parco giochi per bambini disabili a Bolzano: una struttura immersa nel verde e ricca di giochi e svaghi, aperta a tutti i bambini e dunque ideale per permettere ai bimbi disabili di farsi conoscere e amare anche dagli altri pari-età. Anche nel parchetto dove andiamo noi ogni tanto ci sono un paio di altalene per bambini con handicap ma si tratta di una vera eccezione.

 

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Un’altalena a misura di bambino disabile

SERGENT MAJOR, VINCI 100 EURO DA SPENDERE SULL’ABBIGLIAMENTO BIMBO

Un concorso per vincere 100 euro per l’abbigliamento bambino in vista della scuola e del rinnovo del guardaroba autunno/inverno? E’ quello di Sergent Major, catena francese moda bimbo a dir poco deliziosa! Ecco come partecipare e trovare il negozio più vicino a voi

Sì torna sui banchi. Per me, mamma di una bimba di quattro anni, la scuola fortunatamente non fa ancora rima con libri testo e cartelle, la spesa più cospicua che fa girar la testa a tutti i genitori. Per ora ci limitiamo a “celebrare” questo momento facendo del sano shopping nei negozi di abbigliamento per rinnovare il guardaroba in vista dell’autunno/inverno.

Da poco ho scoperto una nuova linea di abbigliamento francese, Sergent Major, davvero molto bella (l’ho scoperto passeggiando per la Galleria Borromea, un centro commerciale vicino casa mia che si trova a Peschiera Borromeo, ma per chi è di Milano ci sono anche altri due negozi in città). Mi piace perché oltre ad avere prezzi competitivi ha linee semplici ed essenziali (visitate il sito qui per farvi un’idea e trovare il negozio più vicino a voi).

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Prima però partecipate anche al loro concorso “W la scuola di Sergent Major” che mette in palio 100 euro per rinnovare il guararoba ai vostri bambini. Come si fa a partecipare? Semplice: guardate il video sotto e subito dopo rispondete alle quattro domande che vi verranno poste. Per farlo dovete andare qui sulla loro pagina facebook e…buona fortuna!

Sergent Major è una catena francese. Inutile dirlo…i francesi ci sanno fare: hanno gusto come noi, mai pacchiani o eccessivi, in una parola? Fini. I loro capi sono eleganti, senza per questo dimenticare la praticità, un elemento essenziale quando si parla di abbigliamento per bambini.

Vestiti senza troppi ghiri-gori sopra ma disegni semplici che rendono il vestiario molto intercambiabile: magliette, pantaloni e gonnelline si possono abbinare con facilità anche se non appartengono allo stesso completo. A tal proposito vi consiglio di stare sempre sulle stesse tonalità e preferire colori tenui e delicati; evitate di acquistare una maglia fucxia, un pantalone verde acido ecc.

  • Per un bimbo mi piacciono molto il blu, il crema, il verdone e il bianco.
  • Per una femminuccia trovo molto graziosi il lilla, il rosa e il viola, tre colori facilissimi da abbinare tra loro e da “spezzare” eventualmente col bianco.

sergent-major-negozio

Mia figlia cresce alla velocità della luce. Pensate che già indossa il 29 di piede a 4 anni! Per l’abbigliamento le compro sempre taglia 6 anni, un po’ perché lei è alta ma anche perché trovo che un po’ tutte le case di moda per bambini vestano piccolo.

I bambini moderni sono tutti abbastanza grandi e all’estero sembrano tenerne più conto. Prima o poi ci adegueremo anche in Italia.