TOSSE NOTTURNA, ALLERGIE? COLPA DEGLI ACARI DELLA POLVERE: ANNIENTARLI IN 10 MOSSE

Quante volte pulite la camera da letto? Oneste…

Io cambio lenzuola una volta ogni settimana (ma a volte anche ogni due) e sotto il letto proprio non passo mai l’aspirapolvere. Anche volendo, infatti, non ci arrivo. Ho fatto la cavolata di comperare uno di quei letti a cassettone che non hanno praticamente spazio tra il pavimento e il letto. Non c’ho proprio pensato quando l’ho comperato! Chissà quanti acari, responsabili di allergie e anche asma notturna.

In effetti la camera da letto è il luogo più snobbato dagli italiani quando si parla di pulizie. Chissà perché poi, dato che è la stanza dove trascorriamo più tempo in assoluto.

Quante volte cambiate federe e cuscini? E quante volte scopate sotto il letto. Magari solo ai cambi d stagione, vero?

Flor ha sempre la tosse. Il punto è che le viene solo la notte. E’ incredibile e non se ne va.  Per fortuna il suo letto è di quelli con lo spazio sotto per cui una volt alla settimana si passa l’aspirapolvere (certo non benissimo!). Da poco ha anche sviluppato l’allergia al gatto, che prima non aveva. Segno che una certa predisposizione a essere allergica c’è. Del resto il padre è allergico ai pollini.

Per tentare di tenere l’aria “pulita” almeno in casa, utilizziamo il Dyson Cool Pure Link, un purificatore che testa l’aria domestica e grazie a uno speciale filtro la ripulisce, “risputandola” fuori senza impurità.

perdormire

L’altro giorno mi hanno invitata a un evento in uno dei punti vendita della catena “PerDormire”, specializzata in letti e materassi ,dove ho scoperto l’esistenza di un prodotto dedicato alla cura del materasso. In previsione ci sono altri incontri, sempre aperti al pubblico, dove poter ascoltare i consigli degli esperti sulle tecniche per sconfiggere gli acari in casa:  a Bologna in via di Corticella il 17 maggio, a Roma in via Viale Libia il 24 e a Napoli in via Domenico Fontana il 31 maggio.

 

Perchè prendersi cura del materasso e come

Una cosa che mi ha sconvolto è stata scoprire che un materasso, se lasciato all’incuria, dopo circa 7-10 anni arriva a pesare il doppio del suo peso originale. Che schifo! E non c’è solo polvere lì sopra ma anche il nostro sudore (anche voi avete mariti che sudano un casino solo la notte?).

In effetti, se ci pensate bene: come diavolo si fa a un lavare un materasso? Impossibile. Ci si può passare l’aspirapolvere ogni tanto ma se il vostro problema sono gli acari della polvere non basta. Bisogna uccidere le uova degli acari, che sono infinitamente piccole e tantissime.

Il prodotto che mi è stato presentato si chiama V+Sept e fa proprio questo: igienizza, disinfetta e uccide gli acari della polvere. Va bene per il materasso, come per i ciucci, i biberon, i peluche o i tappeti. Questo perchè, a differenza di altri prodotti che utilizziamo spesso per disinfettare, non è tossico né corrosivo. Viene usato nei laboratori analisi, nelle cliniche veterinarie e negli ospedali come dispositivo medico.

Si tratta di pastiglie da sciogliere in mezzo litro d’acqua o un litro, a seconda del quantitativo di soluzione a voi necessaria. Bastano 5-6 spruzzate da circa 70 centimetri sul materasso, più o meno una volta al mese.

allergia materasso

Inoltre, forse non sapete, che grazie alle nanotecnologie è possibile donare ai nostri materassi e guanciali speciali ”poteri” anti muffe e batteri. Il tessuto, infatti, viene arricchito con probiotici attivi che si attivano solamente quando poggiamo la testa sul cuscino (tutti i guanciali della linea Premium che ho visto da Perdormire hanno questa speciale federa Probiotic). Sembra un piccolo dettaglio ma fa un’enorme differenza per chi è allergico alla polvere.

Come uccidere gli acari della polvere in 10 mosse

In ogni caso, anche chi non soffre di allergie dovrebbe seguire queste semplici regole per vivere un ambiente più salutare nella propria camera da letto.

  1. Arieggiare la camera ogni giorno per almeno per mezz’ora;
  2. Nelle giornate di sole esporre all’aria aperta cuscini, materassi, peluche possibilmente sotto i raggi diretti del sole (gli acari sono fotofobici cioè muoiono se esposti alla luce solare).
  3. Sostituire le lenzuola una volta a settimana e lavarle ad una acari nel materassotemperatura di almeno 60°;
  4. Privilegiare per piumoni e coperte il lavaggio ad acqua in lavatrice (la pulizia a secco non è efficace contro gli acari);
  5. Stendere e far asciugare lenzuola e biancheria all’aria aperta;
  6. Lavare frequentemente peluche e tende di stoffa. Se non potete lavare i peluche, perché magari hanno al loro interno componenti con pile, musichette ecc. potete metterli in un sacchetto di plastica e successivamente metterli in freezer per 12- 24 ore, per uccidere gli acari;
  7. Per le pulizie di casa usare un panno umido o antistatico per pulire i mobili, almeno una volta a settimana, ed evitare l’impiego della scopa e dello spolverino, che sollevano la polvere senza eliminarla
  8. Non utilizzare pulitori al vapore per il materasso, per non aumentare i livelli di umidità
  9. Durante la pulizia della casa tenere le finestre aperte;
  10. Se la casa è dotata di riscaldamento ad aria o di condizionatori i filtri andrebbero puliti ogni mese.

Buzzoole

MAMMA CON STILE: COSA INDOSSARE ALLA COMUNIONE DEL PROPRIO FIGLIO

La comunione è un rito importantissimo ed è anche un momento di passaggio simbolicamente decisivo per il nostro bambino. Ed ecco che la comunione, come sicuramente saprete, diventa anche un modo per poter sfoggiare un outfit elegante e prezioso, in quanto abito prima comunionesono davvero pochi gli eventi in grado di reggere il confronto, a livello di importanza.

Questo significa che la comunione rappresenta per la mamma un’occasione per poter finalmente indossare un abito che possa mettere in luce la sua bellezza, facendola risaltare e donando un fascino ancora maggiore a questa cerimonia.

Cosa indossare, dunque? Vediamo alcuni consigli per le mamme – ma con stile – alla comunione del proprio figlio.

 

Mamme e bambine: come vestirsi per la comunione?

 

Le bambine vivono la cerimonia della comunione come un vero e proprio ballo regale, dunque faranno di tutto per convincervi ad vestito comunione bambinaacquistare per loro un abitino sfarzoso e da autentiche principesse.

E voi, invece, come dovreste vestirvi per non rubare l’attenzione alla bambina, ma senza rinunciare allo stile? Il consiglio è di indossare abiti come i tailleur ed i tubini: eleganti ed in grado di dare tono e di risaltare la vostra femminilità, ma senza per questo essere poco sobri, eccessivi o appariscenti. Se invece preferite qualcosa di più giovanile e fresco – un obbligo se la comunione avviene nel periodo estivo – gli abitini con ricami floreali sono un must anche per via della loro comodità, e non solo per l’eleganza.

E se avete il pancione? Tranquille, la moda di oggi ha pensato a dei belissimi abiti per cerimonia premaman. Niente più sacconi informi ma tante cose carine studiate per le future mamme.

Come trovare il vestito giusto per la comunione?

Posto che i vostri gusti hanno sempre la priorità, va comunque sottolineato che la ricerca potrebbe farsi più complicata del previsto, per via della vostra voglia di curare lo stile ai massimi livelli. Il tempo a disposizione per farlo, però, è molto poco: l’organizzazione della comunione di vostro figlio vi porterà via molte ore, dunque potreste pensare di acquistare online il vostro abito per la comunione su portali come yoox.com, che possiede anche una vastissima sezione dedicata agli abiti da cerimonia. Qui troverete sicuramente l’abito che fa per voi, perché potrete applicare diversi filtri per effettuare una ricerca molto precisa, impiegando solo alcuni di minuti. Ci sono abiti di marca per tutte le tasche, quindi trovate abiti a buon mercato come abiti super costosi. A voi la scelta!

 

Dal make up agli accessori: altri consigli utili per le mamme

 

Adesso che avete risolto l’incombenza dell’abito per la comunione del bimbo o della bimba, non vi resta altro da fare che concentrarvi sui dettagli che, come sempre, sono quelli che possono fare la differenza valorizzando il vostro abbigliamento ed il vostro stile. A partire dal make up, che dovrà essere leggero e davvero poco marcato, per mantenere intatta tutta la naturalezza del viso.

chignon capelli cerimoniaSe volete essere proprio super chic, in puro stile Grace Kelly, raccogliete i capelli in uno chignon e non sbaglierete. Certo si tratta di una pettinatura che non dona  a tutte, pertanto fate le vostre valutazioni, ma è sicuramente un’acconciatura di indubbia eleganza. 

Al bando dunque l’eye-liner e lo stile smokey-eyes: meglio optare per ombretti leggeri ed in puro stile nude.

E gli accessori? Le scarpe dovranno essere comode, per consentirvi di affrontare ore intere in piedi, dunque sì ai tacchi ma solo se bassi. Per quanto riguarda le borsette, infine, una borsa impreziosita dai gioielli è l’ideale: da evitare le mini-pochette, perché una mamma ha sempre bisogno di portarsi dietro mille cose per il bambino.

sacra comunione

LA TUA DONAZIONE 5X1000 IN BASE AL REDDITO, ECCO QUANTO VALE

Come ogni anno di questi tempi, torno a parlarvi di 5X1000.

E’ un gesto che non costa nulla nella propria dichiarazione dei redditi: pochi numeri su un foglio in grado di cambiare il destino di tanti bambini.

L’unica fatica che dobbiamo fare è quella di annotare il codice fiscale dell’associazione che vogliamo aiutare.

Io, come sempre, vi consiglio di affidare i vostri soldi solo a grandi associazioni riconosciute. Per comodità, in passato, avevo realizzato anche un post con l’elenco delle associazioni più famose che si occupano di aiutare i bambini e i rispettivi codici 5×1000.

Purtroppo, alla luce di quello che si sente anche in questi giorni al telegiornale sulle Organizzazioni Non Governative (le cosiddette ONG), preferisco aiutare solo grandi realtà internazionali o nomi che comunque esistono ormai da decine e decine di anni.

Potete aiutare le famiglie di bambini autistici, quelle di bambini malati oncologici, quelle con bambini sordo-ciechi oppure quelle con bambini che vivono sotto la soglia di povertà.

Purtroppo, c’è l’imbarazzo della scelta tra le persone da aiutare. Magari fosse vero il contrario.

bambini poveri

Questi bambini vivono in questa casa di amianto sul ciglio di una strada. La foto l’ho scattata in Colombia, Paese natio di mio marito

Proprio Action Aid sulle donazioni 5×1000 ha realizzato un’interessante infografica per spiegare bene di cosa si tratti ma soprattutto per illustrare meglio come verranno utilizzati i soldi che riceverà dalle donazioni.

Credo che sia molto importante per noi contribuenti sapere che fine faranno i nostri soldi. Anche per una questione emotiva e soddisfazione personale. E’ bello sapere di aver aiutato qualcuno e vedere nero su bianco, il lavoro svolto dalle Onlus.

Nell’infografica sotto, vedrete, che se avete un reddito lordo di 15mila euro, il vostro 5×1000 permetterebbe di acquistare una scatola di vaccini del valore di 17 euro, laddove una confezione di vaccini, in Africa, può segnare il confine tra la vita e la morte di un bambino.

action aid 5per1000

Fate una bella cosa, segnatevi SUBITO sul cellulare il codice fiscale dell’associazione che volete aiutare altrimenti poi quando andrete al Caaf o patronato o dal commercialista per la dichiarazione dei redditi, finirete per dimenticarvelo. E sarebbe davvero un peccato.

 

SMART WORKING, LAVORARE DA CASA UN SOGNO PER MOLTE MAMME: LA MIA ESPERIENZA

Proprio in questi giorni, ormai quattro anni fa, registravo il dominio Mammarisparmio.it.

Mai avrei pensato che quello che allora consideravo un semplice passatempo, una valvola di sfogo, una vetrina grazie alla quale sentirmi meno sola, sarebbe diventato poi il mio lavoro.

Certo, lo speravo.

Il bilancio di questi quattro anni è più che positivo. Questo lavoro mi ha permesso di essere indipendente economicamente e di gestire il mio tempo. Mi ha regalato la libertà di scegliere quando e dove lavorare. C’è qualcosa di meglio?

lavorare da casa

Che cos’è lo smart working?

Si chiama smart working. Smart in inglese significa intelligente, sveglio, furbo! E in effetti le cose stanno proprio così.

Del resto, perché stare in ufficio, con orari fissi, quando lo stesso identico lavoro puoi svolgerlo da casa, dalla biblioteca, dal parchetto, dalla spiaggia e negli orari che ti vengono più comodi?

Magari le aziende cominciassero a ragionare così con noi mamme, almeno finchè i nostri cuccioli non compiono tre anni.

Prima di aprire il blog facevo un lavoro molto impegnativo, con turni che finivano anche dopo la mezzanotte, con pochi week-end liberi. Spesso di lavorava anche durante le festività consacrate, così quando sono diventata mamma, ho deciso che non potevo più andare avanti così.

 Su questo argomento ovvero sul connubio “essere mamma e smart working” sono stata intervistata dal portale Facile.it che – in occasione della Festa della Mamma – ha chiesto ad alcune mamme blogger pregi e difetti del lavoro da casa; se volete qui potete leggere l’intervista a noi mamme 2.0.

Io ho trovato un’ottima offerta per la linea internet Adsl su Facile.it. Se siete anche voi mamme-risparmio tutte sicuramente conoscerete il sito dato che confronta facilmente anche mutui, prestiti, assicurazioni. Del resto il colmo per un blogger sarebbe proprio quello di avere una connessione lenta. Da Natale, poi, ho anche un super telefono dopo che la moglie di mio padre mi ha regalato l’iPhone 7 vinto all’Esselunga (che fortunella, vero?). Eccolo qui il mio super cellulare che fa foto da paura, giusto per farvi rosicare un po’

…scherzi a parte, ora torno seria! 🙂

corso blogger influencer

Le basi per aprire un blog

Non pensiate che avere un blog sia una passeggiata: servono tantissime competenze che si acquisiscono nel tempo. E poi, naturalmente, ci sono anche dei costi vivi da sostenere per il mantenimento del sito (hosting, server, webmaster, newsletter..). Si tratta di un investimento a tutti gli effetti, come accade in qualsiasi azienda.

Il primo da fare, sicuramente, è quello dedicato alla formazione per poter partire col piede giusto e non perdere tempo inutilmente.

A tal proposito vi segnalo che il prossimo 29 maggio a Monza, alle porte di Milano, terrò un corso con tre amici davvero ganzi che hanno fatto della comunicazione il loro lavoro. Sono dei veri guru nel campo e sono felicissima di questa nuova avventura. C’è la Stefi, speaker e giornalista a Radio Deejay, Donatella, la prima ad aver parlato di self branding in Italia e ad averci scritto su tre libri e poi Gianluigi, esperto di informatica e social network.

Se volete ulteriori dettagli e magari iscrivervi, cliccate qui per avere altre informazione sul corso per diventare blogger e influencer.

Perché non trasformare la vostra passione per la cucina, per la moda, per il crafting o per i viaggi in una fonte di guadagno extra? Provateci almeno. Non vi prometto che diventerete le nuove Chiara Ferragni o Sonia Peronaci (oh, nella vita mai dire mai!) però vi posso garantire che le vacanze vi verranno fuori gratis. Il tutto facendo quello che vi piace.

LEGGI ANCHE: Tre idee per lavorare da casa come mamma

Mamme, comunque vada sarà un successo.

Capisco che il cambiamento possa fare paura all’inizio però se non proverete, avrete sempre un rammarico nel cuore: “E se mi fossi buttata? Come sarebbero andate le cose?”. Se non cercate il cambiamento, non lo saprete mai. Con questo non voglio dirvi di lasciare il vostro lavoro ma provate ad aprire anche voi il vostro blog, a vedere come va…non è un invito a diventare incoscienti il mio ma solo persone nuove, mamme che inseguono i loro sogni.

Perché noi mamme, spesso, siamo portate al sacrificio, a non assecondare i nostri bisogni e dare la precedenza a quelli dei nostri cari. Giustissimo. Ma se per una volta, pensassimo anche a noi? Poi può andare a male ma almeno potrete dire di averci provato.

 

smart working

 

 

QUANTO PAGARE UNA BABYSITTER ALL’ORA E COME TROVARE QUELLA IDEALE

Trovare una babysitter è uno dei compiti più ardui che ci sia. Il mondo pullula di babysitter eppure trovare quella giusta richiede diverso tempo.

Personalmente non ho ancora mai affidato le mie bambine a una babysitter. Non prendetemi in giro ma io non mi fido. Il problema è mio, lo so.

Persino a mia madre faccio sempre mille raccomandazioni…mi passerà prima o poi!

Chi però non ha la fortuna di avere i nonni vicini o disponibili (perché sì, ci sono anche quelli che dei nipoti vogliono sentire parlare il minimo indispensabili) o fare un lavoro autonomo come il mio, non ha alternative.

Il passaparola è sicuramente il metodo più sicuro per trovare una babysitter. Amici che, per esempio, già conoscano il suo operato e che possano farci da garante sulla sua professionalità.

L’altro giorno, per dire, parlavo con il papà di una compagna di mia figlia che mi raccontava che la loro baby-sitter non solo guarda amorevolmente la figlia ma che, senza che nessuno glielo abbia chiesto, svolge qualche piccola faccenda domestica quando la bambina sta riposando. Questa sì che è una bella fortuna.

Ovviamente queste babysitter vanno a ruba e sono sempre già occupate. E magari anche le più care.

Ma se una babysitter è valida, io dico che è meglio spendere qualche euro. Meglio non andare al risparmio su queste cose. Però nemmeno spendere una fortuna, sia chiaro.

baby sitter economica

Quanto costa una babysitter all’ora?

 

Una babysitter viene pagata mediamente 7,72 euro l’ora.

Come faccio a saperlo? Mi è arrivato un comunicato stampa di una ricerca condotta dal sito Sitter-Italia.it effettuata sulle 150mila iscritte al proprio portale.

Quanto costa una babysitter a Milano e a Roma?

Naturalmente sono queste le due città con la media di paga più alta di tutta la penisola con rispettivamente una richiesta di 8,2 e 8,4 euro per ora.

Il resto d’Italia invece è così suddiviso. Parliamo di dati medi.

tariffa oraria baby sitter

Considerando invece il dato singolo, indicato dalle aspiranti tate che si candidano su questo sito c’è chi arriva a chiedere anche 12 euro l’ora (a Pozzomaggiore, in Sardegna) o persino 3 euro l’ora (così come a Fontanafredda in provincia di Padova come in provincia di Lecce).

Per chiedere 12 euro all’ora, mi aspetto che come minimo la signora abbia fatto accurati studi di pedagogia, sia bilingue e insegni anche l’inglese a mio figlio! A una babysitter che chiede appena tre euro l’ora, invece, preferisco dire di no. Perché, ovviamente, non mi fido.

E’ giusto che la persona stessa, in primis, riconosca l’importanza del proprio lavoro, dandogli il giusto valore. E prendersi cura di un bambino non tuo è un lavoro molto delicato.

Infatti, alla domanda fatta ai genitori: “Quanto siete disposti a pagare per una babysitter?”, la maggioranza ha risposto tra i 7 e gli 8 euro all’ora. E credo anche io si tratti del prezzo giusto da dare a una babysitter.

Se mi seguite sapete che per chi rinuncia a parte della maternità facoltativa il governo ha messo a disposizione i famosi voucher asili nido e babysitter che danno diritto a un contributo sostanzioso (parliamo di un massimo di 600 euro per sei mesi), aiutandovi a pagare o la retta dell’asilo o lo stipendio della babysitter.I voucher sono stati rinnovati anche per il biennio 2017-2018 con uno stanzimento di 40 milioni di euro, fino a esaurimento dello stesso.

Mi sembra un’ottima cosa dato che conosco persone che lavorano per pagare a fine mese la tata. Il loro stipendio, quasi tutto, finisce nel conto della babysitter. Si tratta di scelte. C’è chi al nido preferisce affidare il proprio bambino a una signora. E non gli si può certo dare tutti i torti dato quello che si legge sui giornali e si vede in tv in certi nidi e scuole materne.

baby sitter busta pagaDove cercare una babysitter nella propria zona?

Oltre al passaparola, le bacheche di zona (lasciate dalle stesse babysitter vicino alle scuole, nelle biblioteche, negli ospedali di pediatria), esistono siti online completamente gratuiti che vi aiutano a ricercare la babysitter ideale. Li preferisco al semplice messaggio lasciato in una bacheca anonima, perché in questi siti si possono vedere anche le foto delle candidate (a volte da un volto, uno sguardo, si possono capire tante cose!), leggere per bene il loro curriculum vitae e – cosa importantissima – gli eventuali feedback lasciati da altri genitori…

Per esempio il servizio “cerco tata” del sito sitter-italia.it che ha effettuato la ricerca che vi ho illustrato è davvero comodissimo. Voi inserite tutti i filtri, un po’ come quando state cercando un hotel su booking, e l’algoritmo del sito vi screma quelle che potrebbero fare al caso vostro.

 

Come trovare la babysitter perfetta, magari bilingue?

Che so…la volete che parli spagnolo, con un età compresa tra i 30-40 anni, di Milano che però non costi più di 7 euro l’ora? Applicate questi parametri alla ricerca e avrete già le vostre candidate ideali.

Chissà se esistesse il filtro “Mary Poppins”, allora forse non avrei difficoltà nemmeno io ad affidare le mie bimbe a una babysitter.

  • E voi vi fidate oppure no?
  • Che esperienze avete avuto?
  • Secondo voi, meglio una ragazza giovane o una signora più in là con gli anni?
  • Cosa guardate quando cercate una babysitter?

BONUS MAMMA 2017 SENZA TETTO ISEE: COME, DOVE, FARE DOMANDA PER 800 EURO

Ho partorito ti ara il 21 dicembre del 2016 e per soli 10 giorni ho perso la possibilità di accedere alla domanda per Bonus Mamma. Proprio da oggi  4 maggio è possibile inoltrare la richiesta per avere accesso a questo nuovo aiuto economico.

Chi può chiedere il nuovo Bonus Mamma 2017?

Tutte le mamme che hanno partorito dal 1 gennaio 2017 e che arriveranno almeno al settimo mese di gravidanza nel 2017.

BONUS BEBE' PANCIONEQuesto vuol dire che  se al 1 gennaio avete raggiunto il settimo mese di gravidanza, potete avanzare la richiesta di Bonus Mamma.

Se avete qualche dubbio relativamente al conteggio dei mesi vi invito a cliccare su questo post dove spiegavo la differenza tra settimane e mesi di gravidanza , tenendo conto che 16 settimane non significa che siete al quarto mese di gravidanza.

Naturalmente hanno diritto a questo contributo economico anche le mamme che adottano un minore con sentenza definitiva e anche i genitori con affidamento preadottivo nazionale o internazionale.

Chi può avere accesso al bonus mamma?

Come sempre tutte le cittadine italiane, comunitarie ma anche quelle extracomunitarie residenti nel nostro paese  e in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo.

Che cosa spetta con il bonus mamma?

Si tratta di una tantum di 800  euro. Che cosa vuol dire una tantum? Vuol dire che avrete alla fine diritto 800 euro che sommati al bonus bebè di 80 euro mensili di cui vi avevo parlato in questo post  (almeno di questo sono riuscita a fare richiesta rientrando dentro i parametri temporali e il tetto Isee fissato a 25.000 euro. ..ricorda che l’Isee è diverso dal reddito e puoi fartelo calcolare gratuitamente nei patronati o caf).

 Come fare domanda per il bonus mamma?

 

  • via web, utilizzando i servizi del portale www.inps.it, accessibili direttamente tramite il Pin;
  • telefonando al Contact Center al numero 803164;
  • gratuito da telefono fisso, oppure al numero 06164164 per le chiamate da cellulare con tariffazione a carico dell’utente;

Entro quando presentare domanda di Bonus Mamma?

Avete tempo ben un anno per avanzare la richiesta all’Inps. Non aspettate però all’ultimo minuto. Perché questa questo sussidio NON  presenta limiti Isee pertanto può essere richiesto da chiunque. Anche da chi non ne avrebbe proprio bisogno (del resto i soldi si fanno proprio così, no? Risparmiando e non spendendo).  Se poi vi riducete all’ultimo minuto e scoprite di non avere il Pin dell‘Inps necessario per avanzare la richiesta telematica, poi non date colpa agli altri perché la colpa sarà solo bozzolo vostra.
Non essendoci limiti Isee questo sussidio potrebbe funzionare anche come i voucher asili nido e baby sitter  che viene erogato fino al termine dei fondi disponibili. Della serie: chi prima arriva meglio alloggia. 
voucher asili nido baby sitter

Ecco i voucher della prima edizione che una mamma ottenne grazie alla nostra segnalazione su Facebook! 🙂

Per cui, nel dubbio, – voi che potete! – a sette mesi e un giorno della gravidanza, fossi in voi, farei subito domanda. In ogni caso ricordatevi che potete andare anche nei patronati e farvi aiutare.
Per tutte quelle mamme che hanno partorito prima del 4 maggio, vi ricordo che l’anno si comincia a contare da questa data.
Per cui avrete tempo fino al 4 maggio del 2018 per fare la vostra richiesta domanda di bonus mamma.
Leggete anche questi post relativi ad altri bonus neomamma sempre validi: