LA TRASMITTTANZA TERMICA DEGLI INFISSI, LA LEGGE DICE CHE NON PUOI PIU’ INGNORARLA

Con un decreto pubblicato nel gennaio 2017 sono stati introdotti dei criteri ambientali per gli edifici pubblici che entreranno in vigore dal 2021. L’alluminio e il legno cedono il posto agli infissi in pvc. Ecco perchè, e cosa cambierà per le case

La trasmittanza termica, indicata con U(W/m2K), è un flusso di calore che passa attraverso una struttura che chiude e delimita gli ambienti di diversa temperatura di un edificio.

Lo si assegna agli infissi per determinare quanto una struttura sia capace di trattenere il calore o il fresco prodotto da termosifoni e condizionatori e, quindi, capire se l’intera struttura permette un risparmio energetico.

Sulla base dei cambiamenti tecnologici che sono stati riscontrati negli ultimi anni in edilizia, sono stati fissati delle regole per la costruzione e la ristrutturazione degli edifici pubblici. Questo significa che le pubbliche amministrazioni dovranno seguire criteri ambientali minimi (CAM).

Per quanto riguarda gli infissi, dal 2021 sarà imposto un limite di trasmittanza termica che varia a seconda della zona climatica, come puoi osservare nella tabella.

 

Zona climatica U(W/m2K)
A e B 3,20
C 2,40
D 2,10
E 1,90
F 1,70

 

Questi sono i valori validi a livello nazionale per la sostituzione di serramenti e la riqualificazione energetica, che sono stati modificati a livello regionale e attivati già nel 2017 per anticipare quelli nazionali.

trasmittanza infissi

Cosa significa tutto questo? Se vorrai usufruire delle detrazioni per infissi del 65%, che nel 2018 scenderanno 50%, bisogna consultare bene le regole regionali e rispettare questi valori di trasmittanza scegliendo dei materiali che permettono un ottimo isolamento termico.

Infissi in legno e alluminio? Da preferire quelli in PVC

Vengono “banditi” quindi gli infissi in legno e quelli in alluminio e si preferiscono i serramenti in pvc. Chiamato anche cloruro di polivinile, questo è un materiale molto versatile, tra i più utilizzati nella produzione di serramenti. Ecco alcune delle sue caratteristiche:

  • molto leggero;
  • durevole nel tempo;
  • resistente al fuoco, alla pioggia e ad altri agenti atmosferici;
  • poco permeabile al vapore;
  • con ottimi valori di isolamento sia termico che acustico.

Il pvc è quindi la scelta ideale, che offre una trasmittanza termica tra 1,20 e 2,00 U(W/m2K). Inoltre, essendo facilmente lavorabile può fornire un prodotto personalizzabile per forma, profilo e finiture. Si rivela adatto ad ogni stile o esigenza.

Il pvc, però, non viene inserito tra i materiali preferiti dalla bioedilizia, perché non è considerato ecosostenibile per la sua origine plastica. Tuttavia, come sottolineato durante l’evento organizzato da PVC Forum lo scorso ottobre, il cloruro di polivinile ha dei vantaggi anche ambientali legati alla sua durevolezza e alla componente di materiale riciclato che viene utilizzato per la sua produzione. Quest’ultimo punto si allinea al VinylPlus, un programma volontario per l’industria europea del pvc che vuole rendere il materiale eco sostenibile utilizzando additivi naturali, con meno emissioni in fase di produzione e controllando il ciclo di vita dei materiali in pvc.

Infissi in alluminio fuori legge

Un’alternativa al pvc è presentata dagli infissi a taglio termico. Questa è una tecnica utilizzata per migliorare le prestazioni isolanti dei serramenti, specialmente quelli in alluminio o legno-alluminio. Consiste nell’inserimento di un materiale a bassa conducibilità in corrispondenza della camera interna dell’infisso. In questo modo, la trasmittanza termica di un infisso ad alluminio con taglio termico è di circa 2,20 – 3,80 U(W/m2K), una notevole riduzione rispetto al loro valore normale che si aggira intorno ai 7 U(W/m2K).

Bisogna quindi accogliere questa notizia con positività e vederla come un’occasione per ristrutturare gli edifici pubblici in un’ottica “green” e, perché no, iniziare a rendere le nostre case eco sostenibili con infissi isolanti.

REGALI DI NATALE ORIGINALI CHE RACCONTANO LA TUA FAMIGLIA

Non so voi ma io ogni anno, sotto l’albero, faccio trovare un regalo di Natale dedicato a tutta la famiglia. Quest’anno ho scelto un tappetino con il nostro cognome e per il futuro una mappa con i 100 luoghi da visitare nella vita e che spero completeremo tutta

Tante volte vi ho parlato di regali e visto che ci avviciniamo al Natale, lo farò anche questa volta.

In particolare vi parlerò di regali originali di Natale da fare alla famiglia, che non siano la solita tazza, cuscino o calendario con la foto sopra dei nostri figli (bellissimi, per carità, ma più adatti ai nonni secondo me!). Io parlo di regali da fare alla nostra famiglia, a tutto il nucleo familiare insomma.

Forse ad alcune farà sorridere la cosa ma io, ogni anno, sotto l’albero metto sempre qualcosa di utile e originale che parli di noi, per noi.

Basta un piccolo pensiero, per carità, non serve svenarsi!

Se ricordate, lo scorso anno avevo regalato a mio marito un portachiavi con sopra inciso il disegno realizzato dalla nostra Flor, dove per la prima volta aveva raffigurato anche la sorellina Tiara (che all’epoca era nella mia pancia ancora).

regali di natale

Quest’anno il mio regalo a tema famiglia, sarà uno zerbino con sopra il nostro cognome. Ho deciso di parlarvene anche sul blog perché quando ve l’ho fatto vedere nelle stories di Instagram in tante mi avete chiesto dove avessi preso il tappetino da mettere davanti alla porta di casa. Intanto se non mi seguite ancora su Instagram, fatelo subito cliccando qui!

Il sito in questione si chiama Troppotogo (forse lo avete già sentito perché è piuttosto famoso) e vende tantissimi gadget per tutte le tasche. L’unica avvertenza che vi faccio è quella di utilizzare il motore di ricerca al suo interno se non avete le idee chiare perché altrimenti rischiate di passarci un paio d’ore senza accorgervene, perché all’interno del sito trovate tantissime idee regalo originali e curiose.

A questo link trovate lo zerbino personalizzabile uguale a quello scelto da me. Come vedete ho aggiunto una S al nostro cognome di famiglia – Herrera – come si usa in inglese per dire “Gli Herrera”, un po’ come i ben più famosi Sopranos; poi nella riga sotto ho anche scritto “Best Family Ever” ovvero la miglior famiglia di sempre.

zerbino personalizzato

L’anno prossimo, a marzo, saranno 7 anni che ci siamo conosciuti. Com’eravamo giovani…mai avremmo pensato di fare così tante cose in così poco tempo! Ci siamo moltiplicati e siamo ancora qui più innamorati che mai, nonostante un matrimonio celebrato dopo appena 7 mesi di conoscenza e 4 passati con un Oceano a dividerci. Ma come disse il grande Pascal: “Il cuore conosce ragioni che la ragione non comprende”.

regalo di natale curiosoUn altro bel regalo da fare a tutta la famiglia è quello che ho preso per mio fratello (sempre sullo stesso sito): la mappa con i 100 posti più belli da visitare nell’arco di una vita. Lui ha 14 anni e gli auguro che sia davvero di buon auspicio. Appena le bimbe saranno un po’ più grandi spero di ricominciare a viaggiare come si deve. So che costerà di più ma non vorrei che poi dimenticassero i luoghi visitati. Perché viaggiare per poi non ricordare di nulla di ciò che si è visto è un vero peccato. E allora preferisco aspettare ancora un po’ per poter assaporare assieme a loro la gioia della scoperta e del ricordo.

regali di natale alla famiglia

QUELLA PAURA DI LASCIARLE ANDARE

La verità è che Tiara sta crescendo, che io lo voglia oppure no.

E ogni suo progresso merita grande considerazione. Ricordo ancora di come Flor si arrabbiasse quando cercavo di imboccarla. Ci teneva tantissimo a farlo da sola, anche se erano più i maccheroncini che finivano sul pavimento che nella sua bocca.

Ma ho capito che è fondamentale rispettare i loro traguardi, farli sentire importanti e responsabilizzati; sono sicura che così facendo, un domani, saranno persone più forti e sicure.

Il compito di noi genitori è di accompagnare i nostri figli nel raggiungimento di queste conquiste. A volte bisogna stare a guardare da lontano, altre volte tendere una mano, altre ancora “prenderli proprio di peso”.

flor e tiara

Flor ama imboccare la sorella ma non amava essere imboccata…

 

Nell’ultimo mese Tiara, 10 mesi, ha imparato a battere le manine, a gattonare sulle ginocchia e ad alzarsi in piedi da sola. Tanta roba, eh?

Lo ammetto: l’idea che dopo di lei non ci saranno più fagottini da accudire e coccolare, mi spaventa un po’. Questo tempo che fugge e questa loro fase di vita così irripetibile…

paura di essere una mamma troppo presente

pedagogistaHo avuto l’occasione di riflettere su questa mia latente attitudine a “non lasciare crescere” in occasione della presentazione delle nuove tazze transizionali di Chicco.

Tra i relatori presenti c’era infatti anche la pedagogista Katia Biundo, che ha fatto un interessante discorso sulla genitorialità.

Da poco ho terminato l’inserimento di Tiara all’asilo nido. Quando sono andata al colloquio conoscitivo, la maestra mi ha chiesto di portare una tazza col beccuccio. Io ho subito esclamato che Tiara era ancora troppo piccola per utilizzare quei bicchieri e che non ne sarebbe stata capace perché a casa usava il biberon.

Quando poi ho cominciato l’inserimento, mi sono resa conto che praticamente tutti i bambini della classe bevevano dalle tazze col beccuccio. Anche quelli più piccoli. Allora due domande, me le sono fatte. Ovvio.

Ho subito capito che se forse Tiara era più “indietro”, era perché io non le avevo dato una possibilità.

Così una volta a casa, ho preso una tazza col beccuccio e gliel’ho fatta provare. E dopo le prime incertezze si è mostrata subito capace. Ora Tiara beve dalla tazza 6+ e anche dal biberon. Perchè una cosa non esclude l’altra.

 

paura che i figli diventino grandi

Non fosse stata pronta, non sarebbe stato un problema. Ma almeno era importante fornirle una possibilità. E sono contenta di averlo fatto.

Pensate che con Flor ho utilizzato il biberon fino a due anni. Per carità, non c’è nulla di male…anzi! Però, ripensandoci, forse era un mio modo – nel mio subconscio – per farla rimanere piccola (o meglio, ancora più piccola!).

Che ne dite?

Non avete paura di essere mamme troppo presenti a volte?

Le tazze transizionali Chicco

Sono le prime pensate per evolvere gradualmente in tutte le loro caratteristiche, adattandosi di volta in volta alle esigenze di crescita e sviluppo di ogni bambino, con semplicità. Ovviamente si tratta di numeri, di indicazioni ma tocca a voi mamme guardare i vostri figli e capire se vostro figlio sia pronto oppure no e quale sia la tazza più adatta a lui. E’ proprio per questo motivo che  beccucci e bordi sono tutti intercambiabili e i manici removibili: per creare tazze personalizzabili al massimo.imparare a bere dal bicchier

Qui di seguito vi lascio le schede prodotto, utili per individuare la tazza più adatta per il vostro bambino.

  • la Transition Cup, adatta dai 4 mesi, è una tazza che somiglia molto al biberon come tipo di suzione, dotata di morbido beccuccio in silicone.
  • Training Cup, adatta dai 6 mesi. Durante questa fase, con la posizione eretta, avvengono molti cambiamenti: anatomici, neurologici e gastrointestinali. I beccuccio è più rigido quindi ma sempre adatto alla suzione.
  • La fase 12m+ con l’Advanced Cup, la Easy Cup e la Perfect Cup (quest’ultima si trasforma in un vero bicchiere semplicemente rimuovendo la membrana superiore) corrisponde al momento in cui il piccolo impara bene a deglutire e a respirare, imparando a coordinare le due cose e regolare i flussi a suo piacimento. Ecco perché per questo stadio sono stati studiati più modelli per i diversi “gusti” del piccolo.
  • La fase 14m+ con la Active Cup e la Sport Cup. Il bambino si muove, corre e gioca e non ama fermarsi per bere. E allora è utile avere qualcosa di pratico per seguirlo nei suoi movimenti. Quest’ultime hanno anche la funzione termos per mantenere la bevanda sempre fresca o calda.

 

Per maggiori info: https://www.chicco.it/prodotti-chicco/pappa/tazze.html

tazza con valvola bambino