8 MODI PER ACQUISTARE ABBIGLIAMENTO PER BAMBINI E RISPARMIARE

Oggi parliamo di alcuni modi per risparmiare denaro nell’acquisto dei  vestiti per i nostri bambini.

Molte persone hanno uno o più figli che crescono così in fretta che di solito, nonostante si cerchi di completare il loro armadio con tutti i capi dei quali possano aver bisogno, non sempre si ha la possibilità economica per fare shopping all’istante. Questi suggerimenti sono per quelle mamme che hanno bisogno o vogliono risparmiare su questo tipo di acquisti. Di seguito 9 modi per comprare capi d’abbigliamento per i vostri figli di buona qualità e a buon mercato.

  •  1) Lungimiranza negli acquisti
vestito original marines scontato

Flor indossa qui un vestitino a righe di Original Marines che ha cose di qualità a prezzi accessibili, ma è ai saldi fate dei veri affari!

Ad esempio, se la taglia della mia bambina è: “12”, sappiamo già che il prossimo passo è il “14”, conosciamo i cambiamenti delle stagioni dell’anno, sappiamo anche quando i bambini ritornano a scuola, quando sono le festività e compleanni e tutto ciò ci aiuta a capire di quali capi hanno bisogno durante l’intero anno. Vale a dire che, tranne che per capi straordinari che vengono acquistati improvvisamente ed eccezionalmente per eventi importanti o inattesi, possiamo prepararci a soddisfare queste esigenze e acquistare poco a poco, approfittando dei saldi ovviamente.

  • 2) Pianificare un budget annuale

Se possiamo permetterci questa possibilità, possiamo pianificare un budget annuale per ogni bambino e utilizzare questi soldi per pianificare l’acquisto dei vari capi di cui il bambino ha bisogno.

  • 3) Acquista di seconda mano

Ci sono alcuni capi che è meglio non comprare di seconda mano (come la biancheria intima o le scarpe), ma altri (come sciarpe, giacche a vento, cappotti o accessori) che rappresentano un’opzione altrettanto valida come il capo nuovo. In effetti molti degli abiti che i genitori hanno in casa sono in ottime condizioni (il bambino che cresce molto rapidamente e che non utilizza più il capo non perché logoro ma solo perchè  ha bisogno di una taglia più grande). Per questa ragione è possibile trovare vestiti di seconda mano in perfette condizioni (anche nuovi) che possiamo sfruttare tranquillamente. E quando vai a comperare, ricordati anche di vendere ciò che non serve più a tuo figlio.

baby bazar usato bambino

Anche  nei mercatini dell’usato e nelle vendite di beneficienza in chiesa puoi anche trovare vestiti in ottime condizioni a prezzi molto ragionevoli da pochi centesimi a qualche euro.

  •  4) Acquista in liquidazione

È normale che i negozi offrano prezzi speciali e di liquidazione alla fine delle stagioni e festività. Durante i saldi di gennaio, per esempio, è l’occasione per portarti avanti e acquistare i capi che indosserà l’autunno e l’inverno seguente. Tanto capi a un prezzo scontato, solo perché non sono dell’ultima stagione? E chissene importa!

 

  • 5) Un’altra opzione è organizzare uno switch party

Puoi organizzare un incontro/ festa con questo scopo, a  casa tua, a scuola o in un oratorio, dove tu ed  altri genitori potrete  raccogliere i vestiti dei vostri bambini di cui non avete più bisogno e scambiarli mentre tutti trascorrono un momento piacevole.

  • 6) Cerca coupon online

Spesso in molto siti Web, iscrivendoti alla loro newsletter, ti inviano coupon speciali per  i tuoi primi acquisti online dove potrai risparmiare una parte del costo dei capi che vuoi comprare ai tuoi figli.

  • 7) Cerca negozi online dove acquistare a un prezzo ridotto

Ci sono alcuni negozi dove puoi comprare vestiti a prezzi molto buoni, specialmente alla fine della stagione. Si chiamano “vendite private” e sono accessibili solo agli iscritti. Di solito sono vendite a tempo, per cui bisogna essere veloci e non pensarci troppo su. Ma di solito ne vale la pena…qui sotto la collezione di Mayoral, chi se la può permettere a prezzo pieno?

moda bimbo mayoral

Inoltre, molte volte, queste vetrine che aggregano offerte a tempo ti regalano anche dei crediti se consigli le loro proposte anche ai tuoi amici. Con quei crediti poi puoi ottenere dei vestiti gratuiti.

  • 8) Compra all’ingrosso

Nei  negozi d’ingrosso online per l’abbigliamento dei più piccoli si possono trovare grandissime occasioni e vesti in perfette condizioni al prezzo di fabbrica, soprattutto per quanto riguarda i vestiti per bambini o neonati. L’unica avvertenza è che di solito per acquistare in questi empori è necessario avere la partita iva ed essere “operatori del mestiere”. Potete farvi accompagnare da qualcuno che ce l’abbia a limite.

 

SCUOLA SENZA ZAINO PRO E CONTRO, PERCHE’ HO SCELTO IL METODO CLASSICO

L’altro giorno sono andata alla presentazione della scuola Martinengo di via Martinengo a Milano, una delle poche scuole in Italia ad aver aderito al modello di scuola senza zaino.

scuola senza zaino opinioniDa quanto ne so, sono poco più di un centinaio in tutta Italia.

La mia bambina inizierà le elementari a settembre.

Avevo già sentito parlare della scuola  senza zaino perché al parchetto ne avevo discusso con alcuni genitori che avevano i figli che andavano all’asilo con  la mia  e che nel frattempo avevano già iniziato la scuola elementare.

Devo dire che da parte dei genitori non ho visto facce molto entusiaste a essere onesta…

E un po’ li capisco. Un po’ di scetticismo iniziale ci sta.

Perchè se non vedi mai tuo figlio fare una paginetta di “a” e di “b” anche a casa, ti viene da chiederti cosa faccia tutto il giorno a scuola. Ok che giocare è importante e rispettare i loro tempi altrettanto, ma anche i dubbi di noi genitori sono sacrosanti!

Scuola senza zaino, metodi e opinioni a confronto

Sono rimasta subito colpita invece nel vedere che i bambini, a differenza degli altri, non avevano la cartella bensì una piccola borsetta di tela a tracolla. Dentro praticamente solo un piccolo quaderno, da usare come diario per le comunicazioni ai genitori, e una penna. Nulla più.

I più critici dicono che sia diseducativa, che impedisca al bambino di responsabilizzarsi, di riconoscere nell’insegnate un ruolo autoritario che possa guidarli davvero. A farne la spese, in questo modello, sarebbe l’individualità del bambino. Persino la politica si è messa in mezzo, additando la scuola senza zaino come un modello sovversivo che strizza l’occhio ai movimenti rivoluzionari del 68.

La scuola senza zaino mancherebbe di regole, disciplina e, per certi, versi, lascerebbe nel bambino lacune importanti, sia a livello di programma che psicologico. Questo dicono i detrattori.

scuola senza zaino critiche

Eppure, a quanto pare, questa scuola senza zaino funziona in qualche modo se stanno esportando sempre più questo modello.

Chi ha ragione? Ovvio che gli insegnanti presenti nella scuola elementare che ho visitato e che hanno appoggiato in toto questo modello appoggiano la scuola senza zaino.

Il bambino che frequenta questo tipo di scuola è sicuramente più sereno e felice. E chi non lo sarebbe?

  • Non ci sono compiti
  • non ci sono voti (solo in pagella perchè obbligatori per legge)
  • non c’è lo zaino
  • non c’è il “fallimento” del singolo e la conseguente frustrazione che ne deriva (ma anche responsabilizzazione, va detto!), ma semmai dell’intero gruppo
  • l’apprendimento passa sempre dalla creatività, dai laboratori e l’esperienza diretta

I compiti a casa sono davvero necessari?

Me lo chiedo. E  ve lo chiedo.

La scuola senza zaino non dà compiti durante la settimana. Solo, ogni tanto, il venerdì. In quel giorno l’insegnante ripone i lavoretti fatti e delle schede con dei compitini per il week-end. Non sempre però, ripeto.

Libri non ce ne sono.

Quando ero piccola ricordo che, ogni tanto, anche a casa mi veniva voglia di sfogliare il famoso sussidiario. Qualcuno se lo ricorda? Un librone dove c’era un mix di ogni materia: un po’ di matematica, un po’ di italiano, un po’ di scienze ecc.

Non avere compiti a casa significa prestare grande attenzione in classe, altrimenti le cose non restano in testa e si resta indietro. I vostri figli sono in grado di farlo? La mia credo di sì ma non posso scuola senza compitiaverne la certezza che sia così per tutte le materie. Ora che fa l’ultimo anno di asilo è molto attirata dagli esercizi di pregrafia.

La scuola senza zaino è di ispirazione montessoriana e lascia il bambino molto autonomo e libero di svolgere l’attività che preferisce. E’ un metodo applicabile a tutti i bambini, anche quelli più vivaci? Bisogna essere molto fortunati e sperare di non avere nell’aula soggetti troppo esagitati come possono essere alcuni bambini dai 6 agli 11 anni.

Non tutti sono docili, diciamocelo.

Il gruppo, la condivisione a discapito del singolo?

Dato che la scuola senza zaino punta molto sul gruppo e lo studio di gruppo, si rischia di rimanere indietro se qualche bimbo rallenta tutti i processi di apprendimento.

Diciamo che la scuola senza zaino, secondo me, sarebbe perfetta se fosse possibile scegliere a monte i bambini della classe; ovvero bambini già molto responsabili, capaci di condividere senza troppe polemiche e di responsabilizzarsi da soli.

Nella scuola senza zaino non esistono singoli banchi come non c’è la cattedra della maestra. Ci sono 4-5 tavoloni dove formare gruppetti di 5-6 bambini. La maestra gira tra i tavoli, si mette a livello visivo dei bambini e li stimola con attività e laboratori. E’ un metodo d’insegnamento molto più pratico e attivo rispetto a quello tradizionale, di una volta. Lo trovo molto bello. Sicuramente ai bimbi piace di più, anche perchè ricorda la materna.

C’è poi l’agorà, un angolo che ricorda molto l’area morbida presente in tutte le scuole materne dove i bimbi si devono togliere le scarpe prima di accedervi. Si cerca di rendere il passaggio meno traumatico tra asilo e scuola elementare. Nell’agorà i bimbi si siedono in cerchio per ascoltare delle storie ed è sempre qui  dove avvengono le spiegazioni degli insegnanti. Si usano anche tablet e lim, le lavagne luminose.

  • I materiali a disposizione si usano sempre in modo collettivo, al massimo in coppia.
  • Si sprona il bambino alla condivisione. E questa è un’altra cosa molto bella secondo me.

La scuola senza zaino mi ha convinta a metà

Non lo so, sono un po’ scettica. Se i primi anni, la scuola senza zaino, può essere una soluzione interessante, quando il programma aumenta e diventa più complesso, mi chiedo se la scuola senza zaino sia in grado di essere all’altezza del classico metodo.

E’ vero che se il bambino si diverte impara di più, su questo non c’è dubbio. Ma l’autorità dell’insegnante, lo stimolo del bel voto da mostrare a mamma e papà, possono fare anche da sprono.

Meglio la scuola senza zaino o quella classica?

Diciamo che prima di scegliere un metodo piuttosto che un altro bisognerebbe osservare bene il proprio bambino e capire quale sia il migliore per lui. 

Alla fine ho iscritto mia figlia in una scuola “normale”.  Magari si divertirà un po’ meno ma conosco diverse persone che hanno mandato i figli alla scuola montessoriana e che poi alle superiori hanno faticato un po’.

Non vorrei che ciò accadesse a mia figlia quando affronterà le medie. Però mi sarebbe piaciuto sperimentare anche questo nuovo metodo se non fosse che a breve cambieremo casa e la scuola elementare più vicina non ha appoggiato questa filosofia. 

E voi avete avuto esperienze con la scuola senza zaino?

la scuola senza zaino cos'è

DIVANI CLASSICI PER ARREDARE IL SALOTTO IN STILE INGLESE E PROVENZALE

Pur abitando in un loft dallo stile moderno, amo l’arredamento classico, una passione che mi è venuta invecchiando. Da ragazza, amavo infatti il design e preferivo la praticità dei pezzi di arredamento moderni.

Poi però mi sono resa conto che queste case in stile Ikea o Mondoconvenienza sono davvero tutte uguali e alla fine pure un po’ bruttarelle. Certo, permettono di arredare risparmiando ma a mio modo di vedere l’arredamento classico non ha eguali: caldo, accogliente, elegante.

salotto classico

Il mio sogno, che spero prima o poi si avveri, sarebbe quello di avere un salotto in stile classico, magari di ispirazione inglese o provenzale.

Questo della foto sopra mi andrebbe più che bene, per dire…(eh tante grazie!).

Si dice che gli inglesi non abbiano gusto. Sarà anche vero nel vestire, ma nell’arredamento hanno tanto da insegnarci.

Il divano classico è l’essenza di un salotto elegante

Se state cercando qualche idea per arredare il vostro salotto in stile inglese ho selezionato per voi, quelle che sono tra le migliori soluzioni di arredamento per il vostro soggiorno.

Il dettaglio più importante è rappresentato dai divani classici, difficilissimi da trovare oggi giorno. Anche su internet!

Scordatevi di trovare qualcosa in quelle grandi catene d’arredamento che si trovano in tutta italia che vendono a poco prezzo. Purtroppo i divani classici si fanno pagare. Qualcosa di scontato ho trovato su Lions Home, che è una sorta di aggregatore di tanti negozi di arredamento, dove ci sono una serie di oggetti originali a prezzi contenuti.

poltrona chesterfield scontata

In particolare il modello Chesterfield anche se non è in assoluto il mio preferito…una poltroncina singola come quella qui sopra tuttavia non guasterebbe nel mio salotto ideale!

Se amate un effetto pomposo, un po’ carico, non dimenticate la componente floreale, che non manca mai in nessuna casa di campagna inglese (ma anche in città è molto apprezzata).

Le tende,  i divani a fiori, la carta da parati. Vedete voi. Cercate solo di non esagerare ecco!

Ecco qualche esempio di ciò che intendo.

salotto stile inglese divani a fiori soggiorno

 

Personalmente amo di più i divani a righe come quelli sotto, perchè secondo me dopo un po’ i fiori stancano.  Certo mimetizzano le macchie che è una meraviglia però!

divano a righe

divano a righe

divani classici soggiorno

Un living room in perfetto stile inglese

 

Oltre al divano classico, che resta il pezzo forte del vostro salotto, sono molto importanti anche i dettagli.

specchio stile antico

Un bello specchio in stile un po’ shabby starebbe benissimo in un accogliente salotto dai colori chiari pastello e dal gusto provenzale (non a caso se vedete nella foto è poggiato su una bellissima 3D-Carta-Da-Parati-in-Stile-Europeo-di-Lusso-Nero-Damasco-Impresso-Hotel-Soggiorno-Divano-TVtappezzeria). A proposito, se le vostre finanze ve lo permettono pensate pure a delle tende su misura. Ho trovato delle belle fantasia di stoffa, ma anche carta da parati come quella a sinistra, nella sezione arredamento di Aliexpress (ovviamente non conviene comprare i mobili lì, visto che spediscono dalla Cina e tra spedizione e dogana, il prezzo salirebbe in maniera esorbitante).

Fondamentale anche la luce che deve essere soffusa se volete ricreare un ambiente caldo. Se avete la fortuna di avere per esempio delle pareti in legno, giocate molto con la luce artificiale perchè, per quanto vi sforzerete, non avrete mai un ambiente luminoso. E allora tanto vale creare un luogo dove rilassarsi a leggere un libro o guardare la tv, in un perfetto stile d’altri tempi come questa foto sotto. Lusso estremo!

salotto in stile inglese

Una bel lampadario con pedana e poi qualche piccola abat-jour non si limiteranno a fare luce ma contribuiranno ad arredare il vostro salotto.

La luce naturale è molto bella ma il bianco degli ambienti potrebbe rendere un po’ freddo il tutto. Dipende molto dai vostri gusti.

lions home divani

Dimenticatevi quei mobili libreria portatelevisione in puro stile Mondoconvenienza dove non si vede all’interno. Certo è più facile tenere in ordine e non serve spolverare libro per libro, ma volete mettere la bellezza di questo salotto, che pure è molto semplice?

SALOTTO COLORI CHIARI

Vi avviso che realizzare un salotto in stile inglese non sarà facile nè economico però ne varrà sicuramente la pena, se come me, è una delle stanze che vivete di più. Purtroppo l’arredamento moderno è sì più economico ma davvero tutto uguale.

Fra a questi due salotti qui sotto, quale vi piace di più?

divano classico moderno

arredamento-provenzale colori chiari

EMORROIDI DOPO IL PARTO, COME NE SONO USCITA

Oggi voglio parlare di un argomento sicuramente non piacevole, ma che interesserà certamente a tutte le donne incinte e a quelle che hanno partorito da poco. Sto parlando delle emorroidi.
Io, che non ne ho mai sofferto, ho avuto questo problema dopo entrambi i parti che ho affrontato.

Al mio secondo parto ho avuto la fortuna di incontrare un ostetrico che ha avuto la delicatezza di spingermele manualmente verso l’interno, accorciando moltissimo i tempi della mia guarigione.
Lo so, dopo il parto in quella zona è tutto gonfio e non è una passeggiata quando – una volta uscite dall’ospedale dopo tre giorni – si ritorna a casa e si prova ad andare in bagno.

Anche perché nel frattempo le feci si sono indurite e certamente sono più difficili da espletare. E ovviamente spingere è l’ultima cosa di cui avete voglia…

Le mie emorroidi (anche se perdevo un po’ di sangue quando andavo in bagno) non erano molto dolorose forse perchè prendevo degli antidolorifici che mi avevano dato per tenere a bada le contrazioni uterine e il fastidio dell’episiotomia.

emorroidi dopo parto naturale

Cosa mangiare e cosa evitare quando si hanno le emorroidi?

Innanzitutto il consiglio principale è quello di bere molto.
Poi bisogna mangiare quegli alimenti che ci permettono di far restare la massa fecale abbastanza morbida. Quindi sono sconsigliati i cibi irritanti come peperoncino, pepe, dolciumi e bevande gassate. Inoltre sarebbe il caso di non mangiare anche cibi che “intasano” come riso, carote, granoturco, patate ecc.
Per quanto riguarda frutta e verdura si ha il via libera, perché aiutano a lasciare le feci morbide.
Durante la gravidanza ho sofferto di stitichezza e in quel periodo mangiavo ogni tanto la manna, che nonostante il saporaccio ha fatto il suo dovere. E in più è un metodo naturale.

In ogni caso, quando andate in bagno, la respirazione è fondamentale. Non rimanete in apnea perchè bloccate le contrazioni intestinali ma fate lunghe inspirazioni e altrettante espirazioni, assecondando e ascoltando attentamente il vostro corpo.

Altro metodo per ridurre il fastidio provocato dalle emorroidi è quello di sedersi usando una ciambella (o un cuscino), in modo tale da non far aderire la parte dolorante su una superficie rigida. Uno dei tanti rimedi della nonna che si leggono nei forum dove si parla di emorroidi ma che vi assicuro dà il suo contributo importante.

Altro suggerimento potrebbe essere quello di fare frequenti bidet d’acqua tiepida in modo da tamponare il dolore o, previa consultazione di un esperto, applicare una crema rettale antiemorroidaria. Proctosoll-Gravidanza_infografica

Sul sito di Proctosoll, una nota crema per le emorroidi con una triplice azione antinfiammatoria, antipruriginosa ed anestetica locale, ho trovato quest’utile infografica, dove – come vedete – si consigliano anche gli indumenti da evitare assolutamente quando si hanno le emorroidi. Ci si concentra sempre sul cibo, ma anche il vestiario ha la sua importanza. Inoltre come vedete suggeriscono di partorire a carponi oppure sul fianco, per ridurre l’uscita delle emorroidi.

Per ulteriori informazioni visitate questo link

 

 

Buzzoole

BIMBI COL DIABETE DI TIPO 1: LA STORIA DI MAMMA ILENIA E MATILDE

Tutto era pronto per il primo compleanno di Anita. Dopo un’anno di allattamento al seno,  nottate in bianco, gelosie, non vedevo l’ora di festeggiare la sua crescita.
Per evitare che Matilde – sorella maggiore di “ben” 5 anni – si sentisse oscurata dalla piccola abbiamo pure pensato a una torta tutta per lei con la scritta “primo anno da sorella maggiore”.
Quella torta non è mai stata mangiata perché in quella serata quello che sembrava un semplice capriccio era in realtà il preludio della fine della nostra tranquillità.

I sintomi che mi facevano preoccupare

Era da settimane che la vedevo strana:era assonnata, litri e litri di acqua terminavano all’istante, ogni notte il letto zuppo di pipì tanto da ritornare al pannolino.
Di giorno poi era un lamento continuo.
Il pediatra più volte consultato dava sempre la colpa a un’ipotetico bisogno di attenzione dovuto dalla presenza della sorellina. Nonostante tutto il mio sesto senso mi diceva che non era questa la ragione del malessere di mia figlia e non mi sentivo affatto tranquilla.
bambini con diabete tipo 1

La mia bimba mentre gioca a fare l’insulina alla sorellina

Il tempo passava e i sintomi peggioravano. Aveva perso più di 5kg, non mangiava nulla e aveva ripreso a dormire durante il giorno, cosa che non faceva da anni!
Dopo l’ennesima visita in ambulatorio mi sono decisa di farle un semplice esame delle urine.
Era sabato, sicura di una cistite ero uscita a comprare il Monuril pediatrico, poi dritta in un negozio di giocattoli dove avevo adocchiato un monopattino tanto desiderato da Matilde.
Neanche il tempo di pagare che mi arriva una telefonata dal centro analisi dove mi esortano a portare la bambina immediatamente in ospedale.

La corsa in ospedale e la diagnosi di diabete di tipo 1

Ricordo ogni singolo momento di quel percorso in macchina. L’ho vissuto come a rallentatore ein quel momento la mia testa non ha smesso di pensare per un solo secondo.
In ospedale hanno rifatto tutte le analisi,la diagnosi è stata chiara: valore glicemico 780 diabete di tipo 1.
Ho ricordi confusi. Matilde che piangeva, mio marito che continuava a dire “siamo consumati”. Io ero presente solo fisicamente ma la mia mente si era come spenta, per protezione.
Tutto è successo troppo velocemente; ricordo parole come edema celebrale, coma diabetico, le facce confuse dei medici.
In elisoccorso fummo trasferite in un centro migliore. In ospedale ricordo il nostro passaggio nel corridoio e dalle stanze vedere sbucare tanti, troppi bambini.
Matilde non mi ha mai vista piangere. Tutto era un gioco: le corse con le flebo ,fingersi in aereo al posto che sul lettino, anche la sua prima insulina è stata una magia, nonostante il pensiero che mia figlia avrebbe avuto bisogno di bucarsi ogni santo giorno,per ogni santo pasto mi distruggeva.
metodi per far accettare ago bambini

Anche il cotone colorato aiuta un bambino a rendere il momento della puntura meno traumatico

Ricordo che l’infermiera parlò di farfallina e subito le raccontai che solo i bambini speciali se stanno fermi fermi possono, tramite quella penna magica sentire il bacio della farfallina nascosta li dentro.
La storia funzionò e ogni volta era sempre più brava.

Il ritorno alla vita di ogni giorno e la paura di sbagliare

Il giorno della dimissione provavo un misto tra felicità e spavento perchè tutto sarebbe stato sulle mie spalle: tempi di attesa ,dosi, punture. Proprio io che non le avevo nemmeno mai messo una supposta per paura di farle male!
I primi giorni sono stati molto impegnativi; mi sentivo come quando ero tornata a casa dopo i due parti. Tutto nuovo ,tutto da scoprire, preparare un pasto perfetto, dosi di insulina, far ruotare le varie parti del corpo in cui praticare l’iniezione, buchi nelle mani…e numeri quanti numeri!
“Sarà poca? Sarà molta?” mi chiedevo.
Notti a misurare, svegliata di notte per mangiare. E nel frattempo chiedersi perché proprio a lei.
Adesso per fortuna la nostra routine è cambiata e il diabete fa parte della nostra vita. La tecnologia ci ha dato una mano con il nuovo sensore Freestyle Libre che permette di misurare la glicemia senza dover pungere le dita. Grazie al sensore Matilde è tornata a scuola, nonostante le mie paure. L’ansia mi fa compagnia a ogni saluto davanti la scuola ma i bambini diabetici sono come tutti gli altri e devono fare tutto proprio come gli altri.

Il diabete di tipo 1 è una scocciatura ma basta seguirne le regole

Abbiamo da poco imparato a gestire molti cibi, tra cui anche una torta di compleanno o la sua tanto adorata pizza. 
Nonostante abbiamo iniziato a conoscere il diabete, il fatto di sentirsi “diversi” dal resto delle famiglie e il bisogno di confrontarsi con chi ha gli stessi problemi mi ha spinto a aprire una pagina Facebook in cui ci raccontiamo:  si chiama diab’Etica e se volete potete seguire qui le nostre avventure: https://www.facebook.com/diabeetica
Il nome è stato scelto con cura: diab sta’ per diabete, etica per l’ etica ossia il comportamento che è giusto seguire.
Perché alla tristezza della diagnosi abbiamo risposto con lo scoprire i lati positivi che questa nuova vita ci offre.
Firmato Ilenia Pi, fondatrice di diab’Etica
storie di genitori con bimbi diabetici

Eccomi, assieme alla mia bellissima bimba!