Tutti gli articoli di Mammarisparmio

CIAO MANAUS, BENVENUTI A SALVADOR

Eccoci arrivati al termine della prima parte del viaggio dei nostri due amici che hanno lasciato Manaus alla volta di Salvador de Bahia, dove rimarranno sino al primo di luglio. Ho voluto guidarvi in questa prima parte di percorso raccontando quotidianamente questa avventura. Da oggi, però, lascio spazio alla viva voce del neopapà che vi prenderà per mano nel prosieguo di questo viaggio. Inevitabile partire, con il suo racconto, da quelle che sono state le emozioni vissute in questi primi dieci giorni brasiliani.

Rio PretoQuando sono partito il 7 di giugno da Malpensa mai avrei immaginato di vivere tutto ciò che ho vissuto in questi giorni. Tanti sono stati i dubbi che mi hanno accompagnato dopo aver acquistato il biglietto il 14 maggio scorso. Oggi, a distanza di un mese, sono sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta.

Certo, siamo solo a un quarto del viaggio, certo conoscevo bene Robert, ma svegliarsi ogni giorno e scoprire qualcosa di nuovo di questa immensa parte di mondo…beh, l’ho trovato davvero impagabile! Lascio Manaus con tanta nostalgia, o saudade come si dice qui, delle persone che ci hanno accolto in questa nostra avventura. Rio delle AmazzoniOvviamente lo straordinario Robert, che è diventato il mito del mio compagno di viaggio e poi tutte quelle persone che, ovunque andassimo, senza neppure conoscerci, alzavano il pollice per salutarci, con un bel sorriso ad accompagnare il tutto. Per non parlare di tutti quei bimbi che, per una settimana, sono stati i miei bimbi, che ci seguivano a ogni passo, come fossero delle pecorelle dietro al loro pastore.

Tutte le comunità che ci hanno accolto e applaudito ogni qual volta Robert ci presentava al termine delle messe che celebrava nelle sue sperdute chiese, con un ringraziamento particolare all’ultima, quella del chilometro 42, raggiunta dopo diecimila metri di sterrato, sul retro scoperto del fuoristrada di Robert, in compagnia di Armando Lucas, 6 anni, Amanda Helena, 12, e Nayara, 13, piccoli passeggeri imbarcati dal grande Padre nell’ultimo tratto del tragitto. Rio NegroL’indimenticabile tombola al termine della messa, con due soli numeri a separarmi dalla bellissima maglia rubio-negra del Flamengo e l’altrettanto indimenticabile cielo stellato che ha salutato la nostra ultima notte a Rio Preto. Abbiamo vissuto talmente tante emozioni che potremmo fare un film solo sui dieci giorni vissuti da Robert, invece ora ci gettiamo a capofitto nella seconda parte del nostro viaggio, curiosi di sapere se sarà all’altezza della prima oppure no. Ci accoglierà la splendida isola di Itaparica, di fronte a Salvador de Bahia. Saremo ospiti di Cesar Ferreira. Chi è e cosa faccia, lo scoprirete nei prossimi giorni…e noi con voi, visto che lo conosceremo intorno alle 9 quando dovrebbe venire a prenderci all’aeroporto.

RICETTA TORTA CON FRUTTA MATURA DA FARE COI BIMBI #LIBERIDISPORCARSI

Cucinare non è la mia passione ma con lo Zio Diego e Babyrisparmio abbiamo preparato una torta di frutta che altrimenti avrei buttato. Nemmeno pulire è la mia passione, ma con Chanteclair è stato facile riordinare…perchè loro devono essere #liberidisporcarsi e di sporcare, altrimenti che bambini sarebbero?

Io non sono una grande amante della cucina.  O meglio, mi piace mangiare ma non amo stare tra i fornelli. Eppure vedo che un sacco di gente adora passare il tempo a tagliare, impastare, infornare…no, no! Non fa per me. Soprattutto perchè ancor prima di cominciare penso già al momento in cui mi toccherà riordinare.

IMG_5562

Però devo ammetterlo, l’altro giorno mi sono proprio divertita! Cucinare con i bambini in effetti è un’altra cosa. E’ una tale gioia che il fatto di dover ripulire i loro “disastri” passa in secondo piano. Non senza un aiutino, sia chiaro… 😉

E’ stata la prima torta preparata con Babyrisparmio anche se il grosso, devo dire, lo ha fatto mio fratello Diego, anche detto lo Zio Diego. A vederli vicini sembrano tutto fuorchè zio e nipote, vero? Del resto nemmeno io sembro troppo la mamma di Babyrisparmio, mentre io e lui ci assomigliamo abbastanza.

foto per bacheca mcb 3

Tempo fa vi avevo proposto una buonissima torta alle banane mature preparata da una mammarisparmio, ricordate? Io però avevo anche delle pere e delle mele da fare fuori, così ho fatto delle piccole varianti. Diciamo che a casa mia la frutta non va per la maggiore, almeno non questo tipo, specifico per la piccola di casa. Così ho pensato bene di preparare una torta con questi ingredienti che altrimenti sarebbero andati persi, perchè mangiarsi una mela molle non è il massimo della vita, diciamolo! 🙂

Ho chiamato Nonnarisparmio che al volo mi ha fornito le seguenti quantità, alla base di tutte le torte che prepara!

IMG_5577

  • 250 g di farina
  • 2 uova intere
  • 100 g di zucchero
  • 70 g di burro
  • 1 bustina di lievito
  • 1 tazzina di latte

A questa base, come vi dicevo, ho aggiunto banane, pere e mele mature a pezzettini, buttando ovviamente le parti eccessivamente nere. Più frutta mettete più buona risulterà la vostra torta, perchè risulterà più morbida e umida.

 

IMG_5587

Torta buonissima e lo Zio Diego bellissimo

Beh devo dire che il risultato è stato sorprendente. Ma cosa ancora più sorprendente è stato pulire: facile e veloce. Abbiamo utilizzato i detergenti della linea Chanteclair Bebè, che non sapevo avere una gamma così ampia. Io infatti usavo già i Detersivi Dedicati Bebè – compreso l’Ammorbidente – per lavare a mano i capi della piccola. Poi, col tempo, ho scoperto anche lo Spray Scioglimacchia (santo subito, perchè quando si tratta di macchie di popò e sugo, se non pretrattate, non se ne andranno mai!).

foto per bacheca mcb 1 (1)

Così mentre lo Zio Diego puliva la cucina usando lo spray a mo’ di pistola – non senza farmi fuori mezzo flacone :-/ – io ne ho approfittato per pulire tutte le superfici e i giocatoli della piccola con Chanteclair Bebè Superfici Sicure igienizzante…non sto a dirvi cosa ho trovato sotto il cuscino del seggiolone di Babyrisparmio, che non sollevavo da un po’, eh eh!

IMG_5580

 

L’IMPORTANZA DEL MATERASSO DEL BEBE’, NON SONO TUTTI UGUALI

Come scegliere il materasso migliore per nostro figlio? Tutte le novità: da quello antizanzare a quello contro le allergie. Un materasso di qualità costa poco di più e regala al tuo bambino un sonno migliore…per la gioia di tutta la famiglia!

 

“Stiamo tanto attenti all’involucro e poi non guardiamo la cosa più importante: il contenuto”. Queste parole non le ho sentite in chiesa durante l’omelia, ma in una fabbrica di materassi; parole, che mi hanno davvero fatto riflettere!

04Ho ripensato infatti a quando ho acquistato il lettino di Babyrisparmio. Ho puntato tutto sull’esteriorità e robustezza ma poi ho tralasciato la cosa più importante per un neonato: il materasso, dove per i primi mesi di vita trascorre più della metà del proprio tempo.

Mi mangio le mani, perchè quello che mi ritrovo ora non l’ho pagato nemmeno poco (80 euro) e solo oggi scopro che con la stessa cifra avrei potuto avere un materasso di qualità superiore per il sonno di mia figlia. Peraltro, una ricerca dice che su un materasso nuovo e di qualità si dormono mediamente una cinquantina di minuti in più e la sera ci si addormenta molto prima. E chi mi segue già sa quanto il “sonno” sia argomento tabù ormai da due anni, qui a casa risparmio!

20140610_114731Proprio di recente ho avuto la possibilità di visitare assieme ad altre mamme blogger la sede della Simam, azienda leader nella produzione di materassi, il cui fiore all’occhiello è rappresentato proprio dalla produzione dedicata alla prima infanzia.

Dopo aver toccato con mano e seguito il ciclo produttivo di un materasso per bambini (che non è uguale a quello di un adulto!), una volta a casa ho tastato quello di Babyrisparmio per avere la certezza di ciò che già sospettavo: la mezza fregatura presa. La struttura del lettino è sì stupenda, da vera principessa, il materasso purtroppo un po’ meno.

 Dunque come deve essere un buon materasso per il lettino del bebè?

 

  • Non deve essere né troppo rigido né troppo molle, tuttavia abbastanza duro da dare il giusto sostegno alla colonna vertebrale.
  • No al riuso del materasso tra fratelli. Polvere e sudore (a proposito, sapete che un adulto perde in media una lattina di liquidi ogni notte, che si depositano su lenzuola, materasso e in parte evaporano?), ma mettiamoci anche vomito, pipì ecc. finiscono prima o poi sui loro lettini, diventando terreno fertile per la proliferazione di acari e batteri.
  • Il materasso va areato. Nessuno lo farà tutti i giorni come dicono le linee guida, ma provate a girarlo almeno una volta ogni due settimane. Soprattutto se poggia su un cassone o su un piano chiuso e dunque ha un ciclo d’areazione ridotto. Anche se in lattice, giratelo spesso, poichè è il materiale che più di ogni altro è causa di allergie.

Materassi per bimbi allergici

02Sapete che esiste un materiale apposito per i bambini che soffrono di allergie agli acari della polvere? Si chiama X-Static e, grazie alle fibre d’argento contenute al suo interno, impedisce la proliferazione dei batteri, di cui per l’appunto si nutrono gli acari. Risultato, il 94,1% di acari in meno e sonno più tranquillo per chi soffre di questa allergia.

I materassi possono essere in lattice, in fibra, con le molle, con le molle sacchettate, in memory…che a sua volta ha altre 1000mila sotto opzioni! Non vi nascondo che a  un certo punto mi sono trovata spaesata, come quando devo scegliere uno yogurt e non so mai decidermi! Così sono andata subito al sodo e ho chiesto al signor Simam, quale fosse secondo lui il materasso migliore sul quale far dormire un bambino:

“Mio figlio – ha sentenziato – lo farei dormire di sicuro su un materasso in fibra, e magari con un piccolo strato di memory!”.

In effetti, è sembrata anche a me la soluzione ideale,  perchè potendoli alternare, è possibile usare il lato memory – che tende a essere un po’ più caldo – durante il periodo invernale e quello in fibra per quello estivo.

Nanotecnologie per il sonno e contro le zanzare

A ogni tipo di materasso, poi, possono essere aggiunti dei tessuti ad hoc, alcuni realizzati con il contributo delle nanotecnologie. Cosa significa? Che possiamo avere un materasso alla delicata profumazione di camomilla o in grado di tenere lontane le zanzare! Solo per citarne due. Le microparticelle rilasciano infatti le varie profumazioni, attivandosi esclusivamente con il peso del corpo sul materasso. Scusate se è poco… 😉

E del cuscino per il bebè vogliamo parlarne?

 

Il cuscino, come sappiamo nei primi mesi del bambino non è indispensabile. Se però si tratta di neonati che soffrono di rigurgito può essere una grossa mano per tenere a bada il problema. A tal proposito vengono commercializzati dei piccoli guanciali inclinati che aiutano i reflussi gastroesofagei a rimanere giù. Quanto all’antisoffoco signor Simam? “Nessun bambino è mai soffocato per un cuscino. Sono frasi che rassicurano le mamme, che noi stessi mettiamo sui materassi per politiche di marketing ma vorrei che le mamme capissero quello che è davvero importante in un materasso per bambini. IMG_20140610_111558Per esempio è fondamentale che abbia una cerniera che non possa far male al bambino, all’interno della quale non possa rimanere incastrata la sua manina; e poi deve essere assemblato con materiali di qualità. Come saperlo? Basta guardare le etichette. Se è presente il marchio del consorzio dei produttori materassi di qualità, che rispettano le normative UNI 11036 per la sicurezza dei prodotti per neonati e bambini, potete stare tranquille!”.

Normative che ho scoperto non essere obbligatorie in questo campo. Per questo è facile prendere una cantonata. Pensate che in alcuni controlli, tempo fa, all’interno dei materassi per bambini furono trovati persino pezzi di moquette dell’Ente Fiera, calpestati chissà quante volte!


E voi fareste mai dormire vostro figlio su una moquette impolverata?

 

Diffidate dunque di chi con il lettino vi regala al materasso, perchè difficilmente potrà essere un prodotto di qualità. Risparmiamo su altre cose mamme, anche perchè la differenza di prezzo è davvero poca: 20-30 euro!

01

A tal proposito, la società che abbiamo visitato – eccezionalmente, dato che non  vende mai ai privati – ha messo a disposizione per le prime 10 tutte le mamme un super sconto dedicato a noi mammerisparmio: il 40% in meno del prezzo di mercato su due prodotti top, quello alla camomilla utile a favorire il sonno e quello anti zanzara, capace di tenere lontano le maledette!

Ve li presento, se siete interessate, lasciatemi un commento qui sotto e vi ricontatterò per darvi tutti i dettagli. Io non ci guadagno nulla ragazze, credo però sia una bella opportunità da cogliere al volo questa! 🙂 Con poco più di 60 euro avete davvero un prodotto per cui mi sento di garantire e che se avessi conosciuto a suo tempo, avrei sicuramente acquistato per la mia piccola. Mi raccomando, solo per le prime 10 vista l’eccezionalità della cosa.

 GAMMA CITRONELLO

Materasso cm 125 x60 euro 109,00 (scontato euro 65,40) Soprafodera con tessuto citronello per materasso cm 125 x60 euro 39 (scontata euro 23,40) Cuscino per lettino con tessuto citronello euro 20 (scontato euro 12) Completo culla con tessuto citronello euro 32 (scontato 19,20) Materasso da viaggio con tessuto citronello euro 48 (scontato 28,80) citronello Spedizione euro 10,00 SPEDIZIONE GRATUITA per importo superiore a euro 90,0 Pagamento con bonifico bancario

GAMMA CAMILLO

Materasso cm 125 x60 euro 99,00 (scontato euro 69,40) Soprafodera con tessuto camillo per materasso cm 125 x60 euro 39 (scontata euro 23,40) Cuscino per lettino con tessuto camillo euro 20 (scontato euro 12) Completo culla con tessuto camillo euro 32 (scontato 19,20) Materasso da viaggio con tessuto camillo euro 48 (scontato 28,80) camillo Spedizione euro 10,00 SPEDIZIONE GRATUITA per importo superiore a euro 90,0 Pagamento con bonifico bancario

UN SALUTO AGLI INDIGENI PRIMA DI VOLARE A SALVADOR

Ultimi scampoli a Rio Preto per i nostri amici, poi la loro avventura proseguirà alla volta di Salvodor de Bahia.

Oggi, però, consigliati da padre Robert, hanno deciso di fare visita alla locale comunità indigena. Una cosa all’apparenza tranquilla, ma vedremo che sarà tutt’altro che così. Partenza in moto taxi dalla missione. In cinque minuti si arriva all’ingresso della zona indios. Ad accogliere gli ospiti dovrebbe esserci tale Ramon.20140616_090703_resized_3

Ovviamente non c’è nessuno. I motoristi lasciano i nostri nelle mani di un anziano signore che si presenta come Fausto. È il padre di Ramon, che annuncia il ritardo del figlio. “Muovetevi come volete”, dice gentilmente il vecchio. I nostri eroi ringraziano e iniziano a camminare nella vegetazione che si fa più fitta. In realtà, padre Robert aveva preso accordi per un semplice racconto della storia della comunità. Vagando tra le case, i due arrivano a una piccola radura, delimitata da due piccole porte di legno. Anche gli indios giocano a calcio!

Poi la strada scende, diventando sentiero, con alberi sempre più alti ai lati. Al termine di una breve discesa, ecco un corso d’acqua, tagliato da un ponticello diroccato. La strada è chiaramente bloccata. Non si può proseguire. Ovviamente i nostri amici sono abbigliati per una semplice visita, non per un corso di sopravvivenza nella foresta. A malincuore tornano indietro, quando ecco che un ragazzo sulla trentina, con canottiera e pantaloni della tuta griffati Adidas, gli si fa loro incontro. “Sono Ramos”.

Il fiume da guadare

Dopo una breve presentazione, il giovane spiega loro la storia della comunità indigena di Rio Preto, nata nel 1991 da un’idea di un turista americano.

 

Al termine del breve racconto, Ramon indica su una mappa il perimetro dell’area e chiede ai nostri due ignari amici di seguirlo nell’esplorazione guidata. Il giornalista e il regista, dopo essersi guardati dubbiosi, decidono di seguire Ramon. Arrivano tranquillamente fino al ponte diroccato, che, pochi minuti prima, era stata la loro barriera. Qui Ramon imbocca una strettoia che scende rapidamente nell’acqua. Inutile sottolineare come l’indigeno conosca ogni centimetro di quel territorio, ovviamente i nostri due eroi non possono dire la stessa cosa, così, al primo passo il loro piede affonda in una specie di sabbia mobile, fortunatamente i due si aggrappano a un ramo e riescono a scongiurare il pericolo di sapere se lo fosse oppure no. Iniziano le prime imprecazioni contro padre Robert.

Il percorso prosegue nel cuore della foresta. Ramon decide di fermarsi spesso, per spiegare ai due alcune tradizioni della vita indigena. Parla di formiche capaci di uccidere con i loro spuntoni, di serpenti che, quando piove, camminano ai lati dei sentieri, mentre con il sole si intrufolano in mezzo alle gambe di chi percorre quei sentieri (e fortuna che oggi piove), poi illustra ai due temerari le tre cose da notare quando si ha di  fronte un serpente, per capire se sia velenoso o meno.

Tutte cose interessantissime, se non che il giornalista, in discreto portoghese, non esclama: “Secondo te, se io vedo un serpente, mi metto a riflettere su questi particolari?”. Ramon ride e rassicura i due: “Se doveste venire morsi, ho con me il materiale di primo soccorso”. “Ah beh, allora stiamo tranquilli”, la risposta del giornalista.

Il cammino dura circa una ventina di minuti, quando di fronte ai tre si para un altro corso d’acqua. Un tronco unisce le due rive, circa una quindicina di metri tra una e l’altra. Profonditá massima dell’acqua intorno al metro e mezzo. “È pulita – dice Ramon, – qui veniamo a fare il bagno. Si possono trovare le anaconde, ci sono anche dei piccoli pesci carnivori, ma per il resto non c’è pericolo. Se volete andare avanti, bisogna guardare”. I due ragazzi si guardano straniti. Il regista dice: “Con l’attrezzatura non vado. Se cade in acqua, il film va a donne di facili costumi”.

Fiume guadato!!Il giornalista pensa: “Se proseguendo possiamo poi comprare i souvenir locali, perchè non andare. Se lo fa lui…”. In effetti Ramon fa il tragitto fischiettando, mentre il nostro eroe lo fa piegato sulle ginocchia e sudando freddo a ogni passo. Arrivato sull’altra sponda esulta imprecando contro l’ormai famigerato padre Robert. Ramon torna per prendere lo zaino con l’attrezzatura del regista. Arrivato all’altra riva, però, dice che il percorso termina con il guado del fiume. Ma come? Il regista allora declina l’invito a guadare, mentre il giornalista, maledicendo in italiano non riportabile l’indigeno, si prepara nuovamente a guadare, con il regista che dapprima lo filma, poi lo schernisce insieme all’indigeno: “Sei stato bravo, la maggior parte delle persone che porto qui cade in acqua e non è sempre piacevole”. Non riporto la risposta del giornalista per ovvie ragioni…

Inspiegabilmente il percorso di ritorno dura solamente pochi minuti. I due protagonisti rimangono sbalorditi dal minor tempo utilizzato per tornare. “La foresta spesso inganna“, la risposta di Ramon. Dopo un breve shopping in un paio di approssimative dimore locali, i nostri eroi salgono sulle moto taxi per andare a riempire di improperi padre Robert. Chissà se anche questa volta avrà pregato per loro.

COME TENERE LONTANO LE ZANZARE PIU’ AGGUERRITE

Dai consigli della nonna ai metodi più efficaci per tenere lontano le zanzare più cattive, anche quelle responsabili della malaria. Da poco in Italia un nuovo prodotto: Jungle Formula Molto Forte, mai nessun repellente così potente!

 

Le zanzare? Tutti le odiano. Persino l’animalista più convinto, prima o poi, si trova davanti a un bivio: “La faccio fuori o passo la notte in bianco?”. Io, ovviamente, non avrei dubbi a riguardo. Quando riesco a prenderla… Del resto l’argomento “dormire”, qui a casa risparmio, è qualcosa di molto, molto delicato. Sopportiamo il prurito, gambe che paiono il viso di un quindicenne alle prese con l’acne, ma non toccateci il sonno. Alle spalle abbiamo due anni di notti travagliate, con una figlia che ha sempre avuto un sonno molto disturbato (arrivando a svegliarsi anche 6/7 volte per notte) e che solo da qualche giorno, alla vigilia dei due anni, comincia a dormire sette ore filate. Con queste premesse voi capite che per noi, quest’estate, quella contro le zanzare, non sarà una semplice guerra, ma una vera e propria mission.

Non avrò nessuna pietà!

Faccia da pazza, poichè non avrò nessuna pietà con te, maledetta, che vuoi il sangue di mia figlia!

Fino ad oggi le abbiamo provate un po’ tutte: dagli zampironi vecchia maniera che però ti affumicano tutta ai più discreti diffusori liquidi, che puntualmente finiscono sul più bello e dimentico di accendere; bocciatissimo l’apparecchio della Chicco a ultrasuoni, pagato caro che non ha saputo assolutamente soddisfare le aspettative; creme varie di ogni marco e modello, più o meno forti; cerotti alla citronella, che però costano la bellezza di 8 euro per 36 e visto che ne servono 3 per garantire la protezione totale alla piccola, parliamo di 8 euro ogni 12 giorni. Ok che la nostra è una missione ma 20 euro al mese di cerotti antizanzare, mi pare un po’ tanto!

Ovviamente ho provato anche le zanzariere: anche quella che vendono in tv – costo circa 20 euro – che non ha bisogno di chiodi, che ci puoi passare attraverso anche se hai le mani occupate, capito quale? Mi dispiace (per me!), anche lì soldi buttati, perché ogni due per tre cade per terra. La zanzariera baldacchino da mettere sopra il lettino? Ce l’ho e, da poco, ho scoperto che Ikea l’ha appena ritirata dal mercato per pericolo strangolamento. Insomma, la mia parte la sto facendo!

jungle formulaAdesso da poco ho scoperto un nuovo prodotto arrivato in Italia direttamente dall’Inghiterra: Jungle Formula Molto Forte dalla delicata profumazione al geranio. E io degli inglesi, per queste cose, mi fido. Si tratta di una formula antizanzare con un principio attivo repellente del 50% (DEET), il più alto mai commercializzato in Italia che protegge fino a 8 ore. Lo avessi conosciuto prima di partire per il mio lungo viaggio in Sudamerica me lo sarei portato dietro, visto che è consigliato anche per le zone dove vive la zanzara responsabile della malaria, risparmiandomi così inutili pastiglie durante i soggiorni nelle aree a rischio come l’Amazzonia e il Pantanal brasiliano. Ma non è da meno la giungla metropolitana milanese, con il suo Rio dei Navigli…vi ricordo inoltre alcuni consigli della nonna, sempre validi:

  • Evitare di vestirsi con colori scuri
  • Coprirsi braccia e gambe
  • Non usare profumi troppo dolci e forti

Un bel abito da monaca bianco e sarete sicure di passare inosservate, se parliamo di zanzare! Scherzi a parte, di sicuro proveremo Jungle Formula Molto Forte per Papàrisparmio, che deve avere anche una specie di allergia alle zanzare, dato che quando lo pungono, gli si creano dei bozzi grossi come ciliegie. Per Babyrisparmio invece opterò per Jungle Formula Junior, molto più delicata della gamma molto forte perchè studiata apposta per i bambini, garantisce una protezione di 3 ore. Per altre info e per tutti i prodotti della gamma consultate il sito.

Insomma, ce la faranno i nostri eroi a dormire una notte intera dopo due anni? Io credo proprio di sì. 🙂

Articolo Sponsorizzato

ITALIA-INGHILTERRA L’EPICO RACCONTO

E arrivò anche il giorno dell’Italia a Manaus. La prima partita di un Mondiale all’interno della Foresta Amazzonica. La giornata dei nostri due amici scorre frenetica. Puntata nel centro cittá per vedere come si vive l’attesa. Tantissimi inglesi, pochissimi italiani, molti brasiliani in maglia azzurra. Bancarelle coloratissime al Mercato di Lisboa e in tutta la zona del porto. Domina il giallo, ma c’è anche un po’ di azzurro, oltre a 33 gradi, seppur all’ombra non si stia male, grazie a un tiepido vento che rende l’umidità più sopportabile. Poi, il rientro al Pime per un pranzo luculliano, causa graditissimo anniversario di sacerdozio di uno dei missionari che ospita il nostro mitico duo.

Partenza direzione Arena Amazzonia alle 14. La città si preannuncia in piena paralisi e, visto il traffico in situazione normale, non è certo una bella notizia. Infatti, dopo un’attesa di venti minuti alla fermata dell’autobus, il giornalista e il regista decidono di seguire un ragazzo brasiliano che vive nello stesso viale dello stadio. Tutto ok quindi? Suvvia sarebbe troppo facile. Sbarramento vicino allo stadio di ManausVenti minuti a piedi sotto un sole caliente per arrivare al viale in questione. Peccato sia lungo ancora qualche chilometro e, soprattutto bloccato a circa uno dall’Arena. Il carinissimo brasiliano, parlando un misto di portoghese e inglese, consigla un taxi e si offre per trattare con il “ladrao”, come da queste parti chiamano i taxisti. Dieci reais per arrivare allo stadio. Piccolo particolare, strada chiusa dopo settecento metri. Di conseguenza si scende a un chilometro dalla meta. L’equivalente di tre euro per arrivare di fronte a una transenna dopo aver fatto più di venti minuti a piedi, non il massimo, considerando che il lavoro vero non è ancora iniziato. Il primo sbarramento sembra già il tramonto del sogno dei nostri amici. Senza biglietto, lo stadio si vede con il binocolo…e non è solo un modo di dire. Il nostro giornalista, sconsolato, si siede sul marciapiede. Non che nutrisse chissà quali speranze, però…“Sono l’unico pirla italiano – dice – e sono qu senza possibilità di entrare”. Non fa in tempo a terminare la frase che gli si avvicina un ragazzo con un inconfondibile accento veneto: “Io sono il secondo”, dice. Vive da due anni a Manaus e prenderà il biglietto di un amico di un amico inglese, indisposto dell’ultimo momento. Quando si dice il culo…

Terminato questo dialogo, inspiegabilmente, le guardie consentono ai nostri due protagonisti di passare. Quattrocento metri per pensare a come cambiano le cose in un quarto d’ora ed eccoli arrivare al secondo sbarramento, l’ultimo prima dello stadio che ora è lì, a portata di mano. Adesso, però, la situazione pare più seria, perchè ci sono le transenne e, soprattutto, i militari sono armati di metal detector. Stop inevitabile. L’amico veneto saluta ed entra. Il marciapiede è ancora una volta il porto della desolazione del nostro giornalista. Stavolta nessuna ancòra di salvezza. Annuncio  quasi disperatoAnche se, un paio di possibilità ci sarebbero: un italiano, dal chiaro accento meridionale, vende un biglietto a 300 dollari. Il giornalista è incuriosito (ma non erano ingressi nominali?), ma un uomo, dalla dubbia provenienza, con un copricapo curiosamente tricolore, estraendo una mazzetta di dollari si aggiudica il biglietto senza colpo ferire. Dopo circa mezz’ora quattro tizi, probabilmente messicani, si aggirano vicino allo sbarramento con una decina di biglietti. Sono dei bagarini e vendono un ingresso a mille dollari, in barba alla Fifa. Non avendo questo tipo di disponibilità economica, i nostri due eroi si dichiarano sconfitti.

A un’ora dalla partita, arriva la delicata scelta del luogo in cui vederla. Si imbattono in un curioso bar sulle rive di una fogna a cielo aperto, prossima a una favela. Accoglienza di grande qualità, nonostante lo scenario non sia propriamente dei migliori. Circa una quindicina di persone di fronte a uno schermo che proietta l’inizio della partita tra Italia e Inghilterra. Al termine del primo tempo, la sorpresa. I nostri due amici non sono ospiti di un bar, ma di una comunità chiamata Garantido, una sorta di congregazione di strada.  

Comunidade Garantido durante Italia - Inghilterra

Nell’intervallo viene proiettato un video esplicativo delle attività di questa particolare associazione. Sorta di pubblicità per il pubblico italiano? Il dubbio rimane. Il video è piuttosto lungo, tanto che, al rientro sulla partita, il risultato è cambiato. Perso completamente il gol decisivo di Balotelli. Il match termina con la vittoria azzurra.

I due eroi lasciano la comunità convinti di rientrare al Pime in breve tempo. Mai speranza fu più vana. Tra indicazioni sbagliate, autobus presi sulla fiducia di improbabili autisti che paiono lì per caso, numeri di pullman probabilmente più utili da giocare al lotto, dopo due ore di
pellegrinaggio, i nostri eroi varcano il portone del Pime alle 22. È la fine della più lunga giornata di questa prima parte di avventura.