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HARMONY TEST, UN PRELIEVO DEL SANGUE TI DICE SESSO E SALUTE DEL FETO SENZA AMNIOCENTESI

Che cos’è l’Harmony Test o esame del Dna fetale? E’ l’unico esame di diagnosi prenatale non invasivo che permette di sapere già alla 12esima settimana il sesso del nascituro e, soprattutto, se ci sono rischi di trisomia. Unico neo? Il prezzo

Quando ero in attesa di Babyrisparmio – sono già passati due anni! – come esami di diagnosi prenatale potevo scegliere tra villocentesi o l’amniocentesi. Entrambi gli esami avrei dovuto pagarli, perchè all’epoca non avevo ancora 35 anni, età dopo la quale entrambi gli esami sono “passati” dal Sistema Sanitario nazionale.

Già nel 2011 però leggevo sui giornali dedicati alle future mamme di un test – “presto disponibile anche in Italia – che avrebbe permesso di conoscere eventuali problemi del feto, grazie a un semplice esame del sangue, senza dover ricorrere a esami invasivi e rischiosi.

E – udite, udite! – di conoscere il sesso del nascituro già alla 12esima settimana. Figata! Io ho dovuto aspettare la morfologica.

Oggi questo test è finalmente realtà e si chiama con un nome che è tutto un programma: Harmony Test, anche detto Test del Dna fetale.

Lo dico fin da subito: non è mutuabile e dunque non è per tutte le tasche, anche se sono convinta che presto o tardi, come per tutte le novità, i prezzi si abbasseranno considerevolmente.

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Nel frattempo io ho partorito, Babyrisparmio è nata e grazie a Dio sta bene.

A prescindere dal fatto di doverla pagare, l’amniocentesi è uno di quegli esami che comunque non avrei fatto. Se non altro perchè il rischio di aborto, seppure basso, c’è! Un dato che dipende da un’unica cosa: dalla manualità, capacità, bravura chiamatela esperienza o quello che volete…di colui che esegue il test. Per queste ragioni all’epoca ho preferito optare per il Bitest, anche se si tratta di un test puramente statistico che non dà risultati incontrovertibili ma solo probabilistici.

Ebbene io per queste cose, lo ammetto, sono davvero una fifona. Per cui, semma rimanessi incinta un’altra volta, credo ricorrerei all’Harmony Test, da subito.

Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

CHE COS’E’ L’HARMONY TEST?

L’Harmony Test è un test del Dna fetale, ovvero un esame in grado di leggere il Dna del feto quando ancora si trova nella pancia della madre, semplicemente analizzando il sangue materno. Ovvero si tratta di un semplice esame del sangue.

CHE COSA SI SCOPRE CON QUESTO TEST?

Il test prenatale Harmony analizza se esiste un rischio reale di trisomie fetali (solo le più comuni)  e anuplodie X,Y per donne incinte di almeno dieci settimane. 

L’attendibilità di questo test si aggira intorno al 99 per cento e anche qualche cosina in più. Per cui davvero molto attendibile, soprattutto nell’individuare la trisomia 21 (quindi la sindrome di Down) e del 98% per la sindrome di Edwards (trisomia 18) e sindrome di Patau (trisomia 13).

Il tasso di fasli positivi è davvero basso: solo dello 0,1% per cui, insomma, bisogna essere davvero tanto sfortunati, visto che la percentuale è quasi uguale a 0. Un tasso di 50 volte inferiore rispetto agli altri esami attualmente a disposizione (amniocentesi e villocentesi).

Il fatto che sia un test privo di rischi per il feto rappresenta il vero grande vantaggio; oltre al fatto di poter conoscere lo stato di salute e il sesso del bambino in tempi record.

"Human Fetus" by ddpavumba

“Human Fetus” by ddpavumba

COME FUNZIONA

La mamma esegue un normalissimo prelievo del sangue, che viene analizzato in speciali laboratori dedicati con sede negli Stati Uniti. Entro 15 giorni, al massimo, dalla consegna degli esami del sangue si ricevono i risultati che possono venire letti anche senza l’aiuto di un esperto, poichè sono molto facili e comprensibili.

SVANTAGGI

In realtà non sono veri e propri svantaggi. Nel senso che l’unico limite di questo test è di essere ancora poco accessibile sia in termine economici che logistici. I centri che operano questo test sono ancora pochi e il prezzo si aggira intorno agli 700 euro. Questi centri, poi, in realtà sono degli intermediari. Ovvero, si limitano a inviarti il kit a casa, dove poi verrà conservato il sangue della madre e che poi quest’ultima spedirà al centro, che a sua volta  lo invierà negli Usa. Insomma quasi una catena di Sant’Antonio.

I prezzi sono ancora molto variabili.  E alti.

Ci sono laboratori/studi medici che chiedono di più, altri meno…ma parlando con un po’ di amiche che l’hanno fatto, ho visto che la spesa media si aggira intorno ai 700 euro.

Qualche mamma che l’abbia fatto? O che abbia intenzione di farlo? Quanto avete speso? Anche voi avete detto no all’amniocentesi?

 

 

PAMPERS TIFOSI SI NASCE, VINCI TV SAMSUNG 3D E DIVENTI PROTAGONISTA DELLO SPOT “MONDIALE”

Con il nuovo concorso CAMPIONI DI PARMPERS – TIFOSI SI NASCE in palio tante, tantissime maglie della nazionale  e gadget a tema calcio in vista dei mondiali che si terranno in Brasile quest’estate. C’è tempo fino al 15 maggio 2014 per partecipare.

Come? Cantando l’inno della nazionale italiana con i vostri figli, naturalmente filmandovi. I piccoli canteranno a loro modo 🙂 Una volta finite le riprese dovrete caricare il filmato sul sito di Pampers legato al concorso.

Pensate che potreste addirittura diventare i protagonisti del video ufficiale campioni di Pampers. Ma per chi guardasse più alla sostanza, in palio ci sono anche un  TV Samsung LED 3D 46 per guardare le partite al meglio.

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OMAGGI PER BAMBINI SUL WEB? RICEVI GRATIS IL PELUCHE GIOTTO IL MAIALOTTO

Amici una di quelle iniziative da prendere al volo, tra le tante offerte di regali e omaggi che si trovano su internet (e che vanno a ruba!). Ma serve qualcuno che ve le segnali. E allora eccomi qui a fare felici i nostri bambini con questo peluche che ricorda un tema tanto a noi caro: il risparmio! Io ne ho appena fatto richiesta per babyrisparmio. Ovviamente e’ tutto gratuito, non pagherete nemmeno un euro di spese di spedizione. L’unica fatica? Inserire qui i vostri dati e il vostro indirizzo di casa, dove aspetterete comodamente il vostro Giotto, il maialotto. E’ un’iniziativa in collaborazione con la rivista Insieme, dedicata ai piu’ piccoli e alle mamme.

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LA SINDROME DI DOWN: ABORTIRE O NO? CARA FUTURA MAMMA, IN VERITA’ TI DICO…

In questo video #DearFutureMom lanciato per la giornata mondiale sulla sindrome di Down, qualche riflessione sull’aborto e la legge 194. Non sono nessuno per giudicare senza conoscere ogni singolo caso ma una cosa la voglio dire…

Si fa un gran parlare in questi giorni di diritto all’aborto. Ancora una volta, l’Italia è stata richiamata dal Consiglio Europeo per l’eccessiva presenza di medici obiettori e la conseguente difficoltà di applicazione della legge 194, la legge sull’aborto.

Entrambi sono due diritti e come tali vanno rispettati e garantiti. Poi uno, per l’appunto, può essere d’accordo o meno, avvalersene o no. Certo che il numero dei ginecologi che decidono di non interrompere una gravidanza qui nel Belpaese è sorprendentemente inferiore rispetto agli altri Paesi europei. Forse per la presenza della Chiesa? Dunque per una questione culturare? Chissà.

In Colombia per esempio – chi mi segue sa che Papà risparmio è colombiano – l’aborto è un reato (legale solo in presenza di una di queste tre ipotesi: violenza sessuale, rischio di salute della madre e malformazioni del feto). Così, come accade e sempre accadrà, è nato un “mercato nero” dell’aborto: donne cha vanno a interrompere una gravidanza in stanzini non sterili, nelle mani di aguzzini interessati solo al Dio denaro. Inutile dire che spesso le cose finiscono tragicamente.

E’ davvero difficile giudicare le ragioni che spingono una donna ad abortire, una scelta mai facile, nemmeno per la più sciagurata. Una gravidanza in giovanissima età, un bambino inatteso in un momento di particolare difficoltà psicofisica?  Le storie, le persone sono tutte diverse. Oppure quando siamo davanti a un padre che violenta una figlia, magari appena 12enne? E’ più accettabile in questi casi l’aborto? Chi lo sa. O quando invece ci troviamo davanti a gravi malformazioni, dove ti dicono che le aspettative di vita sono pressocchè nulle?

Davvero non so bene cosa dire in questo post. So solo che l’età ha il suo peso. E non mi riferisco solo al fatto che oggi le mamme diventino tali sempre più in là negli anni e che dunque controlli “selettivi” come amciocentesi e villocentesi siano sempre più diffusi (anche se adesso c’è l’Harmony Test)!

Corky, ve lo ricordate in "Una famiglia come tante"?

Corky, ve lo ricordate in “Una famiglia come tante”?

Quello che voglio dire è che crescendo, maturando, ho imparato a guardare le cose con più lucidità, di sicuro, molto diversamente. E forse anche a essere più elastica, a giudicare meno, a capire di più. So quello che farei io, quello che per me sarebbe giusto oggi, senza però pretendere che rappresenti il giusto anche per gli altri.

So per esempio che se oggi rimanessi incinta e scorprissi poi che il bimbo che ho in grembo ha la Sindrome di Down, non abortirei. A 25 anni non so se avrei ragionato così. Ero un’altra persona, con la testa sotto i piedi più che sulle spalle, piena di problemi e insicurezze che oggi sono solo un lontano ricordo. Per questo mi astengo dal giudicare.

Ma queste sono solo ipotesi, un parlare ad alta voce…quando di sei dentro è un’altra cosa.

Quello che so oggi, però, a 35 anni suonati – quindi con 10 anni in più sulla pelle – è che un figlio con la sindrome di Down lo terrei, con tutto l’amore e l’immenso sforzo e impegno che avere un bambino con questo handicap richiede.

Io a volte penso di non farcela, di non essere portata…arrivo a dire “fare la mamma, non fa per me! Non è il mio…”.

Eppure siamo qui, ogni giorno, sempre assieme: cresciamo come madre e come figlia.

E ora dedicate un minuto a questo video che vale più di tutto questo sbrodolame di parole che ho scritto. Guardate quell’abbraccio finale – “E’ vero mamma?” – che oltre a riempire il cuore, riempie gli occhi di tutte noi mamme, speciali e non. Occhi di lacrime. Che non sono solo fatte di preoccupazione per il futuro di un figlio,  per la paura che possa restare solo o non avere una vita come tutti gli altri…ma sono fatte anche di tanto, tantissimo amore.

Buona visione a questo link che vi porterà su YouTube https://youtu.be/Ju-q4OnBtNU

CONCORSO CLICK AND SMILE BY CHICCO, BUONI DA 200 EURO E TUO FIGLIO TESTIMONIAL

Tuo figlio nuovo testimonial Chicco sulle prime pagine dei giornali? Un sogno che può diventare realtà grazie al nuovo concorso Click And Smile di Chicco che mette in palio anche quattro buoni da 200 euro l’uno. Ecco come fare per partecipare…

Mamme vi segnalo un concorso Chicco un po’ diverso dal solito che mette in palio 4 carnet di buoni sconto da ben 200 euro l’uno, dedicato a tutte le mamme che amano fotografare i loro piccoli. Quindi direi…tutte! 😀

Avete tempo fino al 31 marzo per partecipare al concorso Click and Smile, indetto da Chicco. Come? E’ semplicissimo: dovete acquistare un completo per il vostro bambino composto da cardigan e/o giacca + camicia e/o polo oppure un completo composto da maglietta + gonna e/o pantalone.

Una volta a casa, vestite a puntino il vostro cucciolo con i nuovi capi e scattategli una bella foto. Poi caricatela nella pagina del concorso – per accedervi, come al solito cliccate sull’immagine sotto – e coinvolgete amici, parenti e chicchessia perchè vincono le più votate dal web.

Ma non è tutto! Le foto che si aggiudicheranno i buoni da 200  euro parteciperanno anche alla campagna promozionale che Chicco pubblicherà su alcuni quotidiani locali.

 

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RICETTA PER MUFFIN AL CIOCCOLATO COCCO PER CHI E’ INTOLLERANTE AL GLUTINE (NON SERVE PESARE!)

Chi l’ha detto che chi è intollerante al glutine debba rinunciare ai dolci? Ecco una variante di un classico come i muffin al cioccolato per le persone che non possono mangiare alimenti contenenti glutine.

Benvenuti a una nuova lezione della Scuola di Dolci per Negati, l’unica scuola che ti insegna a fare dei bellissimi e buonissimi dolci anche se la cucina non è il tuo forte!
Tempo fa, sul sito, si era già parlato di muffin al cioccolato, stando attenti a riutilizzare gli albumi che a volte avanzano quando realizziamo altri dolci (mai buttarli quindi!). Oggi vi parliamo sempre di muffin al cioccolato, pensando però anche a chi nella versione classica non potrebbe mangiarli: gli intolleranti al glutine.
NESSUNA BILANCIA PER PESARE MA…
Premetto che  per questa ricetta non ho ingredienti pesati, come unità di misura useremo un bicchiere di plastica, quelli usa e getta per intenderci!
GLI INGREDIENTI
3 uova
1 bicchiere di zucchero
1 bicchiere di latte di soia
3 bicchieri di farina di riso
1 bicchiere di olio di semi di girasole
1 bustina di lievito per dolci possibilmente vanigliato
muffin per intolleranti al glutine
PROCEDIMENTO
Montare le uova con lo zucchero. Montatele benissimo fino a renderle  belle spumose e leggere (foto 1). Ora aggiungere il latte e mescolare nuovamente. Quindi aggiungere anche la farina di riso e rimescolare poi l’olio e il lievito. A questo punto mescoliamo per l’ultima volta l’impasto che deve avere una consistenza liscia, né liquida né troppo densa.
Bene, abbiamo l’impasto base.
Io ho aggiunto a metà impasto il cioccolato fondente fuso e all’altra metà la farina di cocco
L’ALTERNATIVA
Al posto del latte di soia si può utilizzare uno yogurt di soia (qualsiasi gusto)
muffin intolleranti al glutine cioccolato
E ora che abbiamo l’impasto andiamo avanti! Mettiamo nel pirottino circa 1 cm di impasto al cioccolato, quindi una cucchiaiata di impasto al cocco. Infornate a 170 gradi per un quarto d’ora (ricordo che ogni forno è a sé e che bisogna controllare sempre la cottura!).
Ed ecco i vostri muffin bicolor cioccolato e cocco a cottura ultimata.
Buon appetito dalla vostra Valentina Romano, se vuoi seguire tutte le mie dolci creazioni segui la mia pagina facebook.
muffin cioccolato vaniglia intolleranti al glutine