NON AMO CHE LE ROSE CHE NON COLSI #IHAVEADREAM

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Vi stavo scrivendo un post su H&M e poi mi sono detta: “Ma che cosa sto facendo?”. Dove vado con questo magone che mi ha preso oggi, eh? Altro che risparmio! Se avessi un milione di euro a disposizione, sarei capace di spenderlo in un giorno per tirarmi un po’ su il morale.

E’ che la mia bambina sta crescendo. Ha fatto due anni e io non so ancora bene cosa fare della mia vita, dove andare. Sono in una fase in cui vorrei fare centomila cose e non me ne riesce nemmeno mezza.Vi è mai capitato?

E’ che oggi più che mai mi manca la mia vecchia vita. Quella in cui passavo il tempo viaggiando, “vivendo e aprendendo“, come usavo dire allora, in portoghese, con una sola “p”.

Ma non si può più. La vita, oggi, è cambiata.

Oggi c’è lei, babyrisparmio. Quello zaino sulle spalle non me lo posso più mettere. Non adesso.

Quello che è stato è stato.

Però che nostalgia.

Forse è arrivata l’ora di trovarmi un lavoro di quelli seri; di quelli che ti inchiodano alla sedia davanti a un pc…

…di quelli che cominci così e muori così! Perchè col blog mica si campa eh!

Sì, ma cosa posso fare?

"E'' il tempo che dedichi alla tua rosa che la rende così importante" - Da "Il piccolo principe"

In questa immagine della serie tv “Il Piccolo Principe” c’è davvero tutto: la gabbia di cristallo, la rosa, l’ingranaggio del tempo che passa

Ho sempre fatto la giornalista …è un lavoro di quelli che non si dimentica ma  è pur vero che dopo un po’ che si è fermi, ci si sente sempre un po’ arrugginiti, inutile nasconderlo.

In questi 4 anni passati a casa, non mi sono mai annoiata. Ho sempre la testa così piena di pensieri che, grazie al cielo, io non mi annoio mai. Ma adesso sento il bisogno di una svolta.

Di acciuffare quelle rose che non colsi.

Ho fame di cose nuove.

Sì, ma in che direzione andare?

A quale vita passata voglio tornare? E soprattutto, posso permettermi di farlo?

I desideri non sempre rispondono alla realtà.

Ma non posso più “restare ferma per lei”, questo ciclo sento che sta per concludersi. E quando dico restare ferma, lo dico nel senso stretto del termine. Vorrei prendere, partire, andare.

Prima guardavo le foto di quando – subito dopo aver perso il lavoro – sono partita alla volta del Sud America: 8 mesi, da sola, no stop, girando e rigirando (lo ripeto sempre nel caso qualcuno mi stesse leggendo per la prima volta).

Camminando verso l'ignoto con il mio fedele zaino

Camminando verso l’ignoto con il mio fedele zaino

Sono già così fortunata, lo so. Ho già avuto tanto. Quanti hanno potuto viaggiare così a lungo?

Forse sono un’ingrata mediocre.  O solo incontentabile. 

Adesso però dirò una cosa grossa eh! Mi sento un po’ in gabbia ultimamente.

E’ la famiglia che mi sta stretta? No, non è questo. Perchè loro sono la mia vita.

Piuttosto è  quella sensazione di vivere a metà, al 50% del proprio potenziale e sapere che presto o tardi tutto finirà; è quella consapevolezza che in quest’unica vita avresti potuto dare e ricevere molto di più!

E’ il non fare e quell’insoddisfazione del “non poter più fare” allo stesso tempo.

Sapete che c’è? Io forse non l’ho ancora capito, accettato completamente, il fatto di essere diventata mamma.Forse sono ancora troppo figlia. O troppo “zingara” dentro. Non so.

Pensate che a volte penso addirittura: “Forse ero troppo giovane per diventare mamma…”.

Cioè, avevo 33 anni. Mica a 18! 🙂

Eppure è così. Mi sento ancora molto immatura. Nonnarisparmio poi rincara sempre la dose, dicendomi: “Ma come fa la tua amica che ne gestisce addirittura due?”. Già, come fa?

La mia famiglia: un uomo che amo e una bellissima bimba

La mia famiglia: un uomo e una  bimba che amo alla follia (qui aveva un anno)

Vedo tutte mamme sorridenti e rilassate attorno a me. Quando io mia figlia invece, a volte, non la sopporto proprio. E pure mi vergogno un po’ mentre lo scrivo. E’ ingestibile. O forse sono io che non so gestirla adesso che ha fatto  2 anni e che il gioco si fa duro…

Non faccio mai il letto. Che esempio sarà per la mia bambina? Non stiro mai e cucino spesso buste di risotti confezionati. Persino andare al parchetto mi pesa.

Così oggi per svagarmi un po’ ho guardato le foto delle tante persone conosciute nel grande viaggio; mi nutro dei loro scatti e sorrisi…vedo che molti di loro hanno continuato con altri lunghi viaggi in giro per il mondo.

E li invidio.

Brutta cosa l’invidia, ti macera dentro, ti imbruttisce. 

Per qualche istante chiudo gli occhi e sogno di essere lì con loro, di continuare anche io quel viaggio di cui alla fine mi ero persino stancata.

Ma è così.

Poi guardo mia figlia…

e tutto passa.

E voi avete delle cose che non potete più fare e che vi mancano? O sentite di poter fare tutto come prima? Avete delle rose non colte e che sentite lì ad aspettarvi? Un sogno da realizzare?

Il mio sarebbe quello di fare il giro del mondo con mio marito e mia figlia per un anno, no-stop e tornare poi in Italia con posti di lavoro garantiti. Si può fare? #Ihaveadream


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11 thoughts on “NON AMO CHE LE ROSE CHE NON COLSI #IHAVEADREAM”

  1. Ciao, 35 fra poco due bimbi, un marito che mi ama alla follia e come te una voglia assurda di fare, andare e conoscere.
    Io non sono mai stata una grande viaggiatrice, ma ora sogno mete, sogno persone e sogno culture.
    A settembre comincerò lezioni di violino, praticherò uno sport e prenderò seriamente l’inglese. Ilaria respira, e fai un passo alla volta… Viaggia un pó alla volta. Un week di qua tre gironi di la, che poi diventeranno un pó alla volta una settimana alla volta. Goditi la vita, anche quella che fai ora perché alla fine ne abbiamo una sola. Un abbraccio

    1. Oddio quanta energia che hai! Fra poco due bimbi? Ma come farai a fare tutte queste cose con un bimbo appena arrivato….sarà che io mi sento ancora un elefante in casa e ha già fatto 2 anni. Complimenti!
      ps. bellissimo il violino…anche io ho cominciato a studiarlo da grande….proprio perchè non è mai troppo tardi!

  2. Com’è intenso e sincero il tuo post! viene voglia di abbracciarti e dirti che non sei sola e non sei la sola a pensare queste cose. Io spesso mi guardo e mi dico che mi piaccio molto più ora che prima di diventare mamma , ma mi accorgo che prima mi mettevo delle barriere che in realtà non avevo e adesso che certi limiti sono reali perchè c’è anche lui, mio figlio, mi accorgo di aver lasciato indietro qualche cosa, cose che potevo e dovevo fare prima e adesso non più. E anche io ci sono volte che non lo sopporto, ora ha 6 anni , ma a 2- 3 anni era peggio, se può consolarti..ero super d’accordo con la definizione ” terrible two” e c’erano giorni che mi chiedevo se avrei retto la tensione. Se voglio essere ora completamente sincera con me stessa vorrei anche io stoppare un attimo, il tran tran lavorativo con 10 ore al giorno lontana da mio figlio, 5 giorni alla settimana mi pesa …e vorrei viaggiare anche io con lui ( siamo io e lui perchè suo padre non lo ha mai conosciuto ) per un po’ di tempo , magari un anno, prima che sia troppo grande , prima che non abbia più voglia lui di fare un viaggio con me ( sia ben chiaro spero comunque che questo tempo non venga mai , neanche quando sarà più grande). Grazie per aver condiviso questi tuoi pensieri, ti sento vicina e ti auguro di poter realizzare quel viaggio !

    1. Cavoli…deve essere stata dura dura, tutto da sola. Mi sento così piccina al tuo cospetto! Secondo me dovresti farlo, se i soldi te lo permettono, questo viaggio….ti assicuro che ne servono molti meno di quanto tu possa immaginare. Certo vi dovete adattare 😉
      Io sono partita per i miei 8 mesi sabbatici che avevo 30 anni..insomma non proprio 18. Molti mi dicevano: “Ma tu sei matta a fare queste cose qui alla tua età…”. Poi quel viaggio mi ha cambiato la vita, non solo perchè ho conosciuto mio marito ma perchè mi ha aperto la mente. E’ che quando una cosa ti piace, ne vorresti ancora e ancora…
      E passeranno questi terrible 2! Si spera…
      Grazie per le tue parole Nadia.

  3. Mi capita spesso anche a me di fare questi pensieri, credo siano normali. se ti può essere di conforto nemmeno io faccio mai il letto, poi mi sono fatta regalare il bimby e sono diventata una discreta cuoca con poi rimorsi e più tempo libero. Non siamo tutte uguali, ma nessuna di noi è mamma a metà, ma solo diversamente.

    1. Sì hai ragione! Mamma a metà no…ma forse la sensazione di vivere la propria vita a metà un po’ c’è e molte volte dipende anche dal fatto di essere diventate madri.
      Vedremo per il Bimby ne parlano tutti molto bene ma costa davvero molto.

  4. Ciao, arrivo qui dalla citazione sul blog di Koko e sono rimasta affascinata dalle tue parole. Forse perché sei molto diversa da me, forse perché da gggggiovane anche io sognavo di viaggiare, ma non ne ho mai avuto le possibilità. Penso che molta della “ingabbiatura” (non mi viene un altro termine…) che ti vivi venga in gran parte dai due anni della tua piccola: due anni in cui tutto è cambiato e in cui il tuo mondo si è dovuto per forza fermare e adattare ai suoi ritmi. Io ho 38 anni e di figli ne ho 3, ma per me questa sete di viaggi e sapere non c’è stata perché loro per me sono la mia nuova vita, la mia nuova me. Mi piace molto di più ora, che prima, ecco. Questo sproloquio per dirti: forza, che con il tempo i tuoi spazi riprenderanno aria e libertà… e magari, perché no, partirete per un bel viaggio tutti e tre (magari non proprio di un anno, ma chissà…, mi sembri una tosta! 🙂 )
    Io incrocio le dita per te e… vola alto, c’è sempre tempo per tornare a terra 😉

    1. Grazie Carla, sono rimasta molto colpita dalle tue parole perchè di solito si tende a giudicare la “diversità”, ci si sente meglio rispetto agli altri perchè le nostre verità ci appaiono sempre quelle giuste (per tutti). Invece il tuo commento è totalmente scevro di giudizi ma costruttivo. Quello che dici è vero. Sarà che a me la mia vita di prima piaceva molto…anche questa mi piace, per carità…ma Dio quanto sono diverse! Forse è una fase come dici tu…o forse è solo il ricordo di quella vita. Perchè in effetti se ci penso bene non era nemmeno tutto rose e fiori: mi ero stancata di viaggiare, dopo 5 anni mi ero stancata di essere single e ciò che più desideravo era stabilità, una famiglia…ora che ho tutto ciò, sento che mi manca quel pezzetto (quello della libertà di fare quello che voglio quando voglio!). Ma è sicuramente come dici tu: i famosi due anni e il doversi adattare completamente ai suoi ritmi. Ero molto “viziata” nella mia vita di prima…. Tre figli????? Oddio…..non ce la farei mai. Mi chiedo sempre…ma come fate??? 🙂 Secondo me una nasce con questa indole di supermamma: o ce l’hai o non ce l’hai.

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