intestino secondo cervello

INTESTINO, COME AIUTARE IL NOSTRO SECONDO CERVELLO A FUNZIONARE BENE

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L’intestino è anche noto come “secondo cervello“. In effetti,  appena c’è qualche tensione, un colloquio importante da sostenere, un picco di stress, ecco che la prima a farne le spese è mia la pancia! Tensione addominale quando va bene, di corsa in bagno quando va male. Somatizzo lo stress e tutta l’energia negativa si accumula lì. Ma non credo di essere l’unica, vero?

Curiosità sull’intestino:

  1. 60 le tonnellate di cibo che vi transitano attraverso calcolando la durata di una vita media
  2. 10 metri è la lunghezza media dell’intestino
  3. Dopo quella respiratoria, la mucosa dell’intestino è la più grande del nostro organismo. Se fosse srotolata arriverebbe a corprei un campo da tennis pari a 250-300 m2   
  4. La microflora intestinale è abitata da circa 500 tipi diversi di ID-100111144 (1)microrganismi, che tutti assieme costituiscono la cosiddetta microflora intestinale
  5. In totale i microgranismi della microflora sono così tanti da superare il numero complessivo delle cellule umane (la proporzione è circa 10:1 ovvero 10 microrganismi per ogni cellula)
  6. Microrganismi e mucosa intestinale “parlano” fra loro e insieme, se si dicono le cose giuste, sono responsabili del corretto funzionamente dell’intestino
  7. La mucosa funziona anche da barriera. E’ infatti una parte importante del nostro sistema immunitario: serve a tenere lontani sostanze e batteri che minacciano il nostro organismo
  8. Quando il nostro instestino funziona male vuol dire che i microrganismi buoni sono in minoranza rispetto ai microrganismi cattivi. Tradotto significa che la microflora intestinale non è più in equilibrio.

Cosa contribuisce a mettere in subbuglio la nostra flora batterica?

  • l’alimentazione,ID-10056380
  • l’età,
  • i farmaci,
  • alcuni fattori genetici,
  • l’affaticamento fisico-mentale,
  • le malattie.

Praticamente il 90% delle persone ha l’intestino sottosopra: la maggior parte di noi mangia male e prende sempre troppe medicine. E che dire delle vagonate di stress che accumuliamo giorno dopo giorno?

Basterebbe seguire un’alimentazione più sana, fare attività fisica e imparare a vivere in maniera più easy per mettere fine a buona parte dei nostri problemi. Ma come sappiamo, si tratta solo di buoni propositi che poi difficilmente riusciamo a portare a termine. Ecco che allora corrono in nostro aiuto i famosi probiotici.

Che cosa sono i probiotici?

Il Ministero della Salute Italiano, FAO e OMS indicano come probiotici quei microrganismi che sono in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di arrivare vivi e attivi nell’intestino e di esercitare funzioni benefiche per l’organismo.

Attenzione, perchè non tutti arrivano vivi nell’intestino! E la differenza è enorme sul risultato finale. A tal proposito il Ministero chiede che il ceppo del probiotico venga dichiarato sull’etichetta.

Come si fa a capire che se un probiotico non muore nell’intestino?

Semplice si analizzano le feci al microscopio e si vede che, anche dopo 7 giorni, il probiotico è lì, sano come un pesce!

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Il professor Shirota

Yakult è forse il più famoso probiotico commercializzato al mondo. I miei cugini in Brasile lo bevono come se fosse la cosa più normale del mondo. Noi in Italia abbiamo abitudini un po’ diverse, in particolare ne abbiamo una pessima, quella di saltare la colazione o farla in maniera molto frettolosa.

Dentro Yakult ci trovate il Lactobacillus casei Shirota (il nome del ceppo probiotico) isolato per la prima volta da uno scienziato giapponese, il signor Shirota appunto.

Quali vantaggi dà assumere un probiotico a colazione?

  1. Fa aumentare il numero di mircorganismi buoni, contribuendo all’equilibrio della flora batterica
  2. combatte la stipsi, promuovendo la regolarità intestinale
  3. rafforza il sistema immunitario, contribuendo ad aumentare l’attività delle cellule NK (natural killers)
  4. contribuisce a combattere le allergie stagionali come quelle ai pollini.

Naturalmente questi risultati non si ottengono con un’unica singola assunzione ma serve fare una sorta di cura.

“Fate in modo che il cibo sia per voi medicina e che la medicina giusta sia per voi il cibo” diceva Ippocrate già nel IV sec a.C.

Il cibo è davvero la medicina più potente che ci sia e, fortunatamente, oggi più che mai ce ne stiamo rendendo conto. Per questo è importante scegliere con attenzione ciò che mangiamo. A cominciare dalla colazione, dato che è un pasto importante tanto quanto gli altri, a maggior ragione che l’organismo arriva da 10-12 ore di digiuno.

Dalla tavola, al mattino, non dovrebbero mai mancare:

  • latte o yogurt (proteine!)
  • cereali, fette biscottate, biscotti o pane (carboidrati!)
  • frutta…ma questa potete assumerla anche a metà mattina per esempio. (vitamine!)

La colazione deve rappresentare circa il 25% del nostro fabbisogno giornaliero. Aiuta anche a mantenere la linea, perchè sono calorie che sicuramente andranno smaltite interamente e poi è dimostrato che chi fa colazione pasticcia meno durante il giorno.

Se volete scoprire qual è la colazione che meglio si adatta alle vostre esigenze e avere degli esempi concreti da portare in tavola al mattino, vi invito a fare il test “Di che colazione sei?“, con menù studiati da nutrizionisti. Ecco il mio risultato:

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Dove ho imparato tutte queste cose? A un evento organizzato da Yakult Italia dove noi mamme blogger abbiamo avuto la fortuna di avere una nutrizionista a nostra disposizione, che abbiamo massacrato con i mille dubbi che solo una mamma sa avere. 🙂

Ecco il video della mattinata:

Inoltre vi segnalo anche questa guida carinissima con tutti i locali kidsfriendly, dove fare colazione con i vostri bambini in assoluta tranquillità, un’altra inziativa come Mamme di corsa che fa parte del pacchetto “Mamma pensaci tu!”.


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2 thoughts on “INTESTINO, COME AIUTARE IL NOSTRO SECONDO CERVELLO A FUNZIONARE BENE”

  1. Oltre a quanto già esposto, io consiglio il Kefir, una bevanda fermentata a base di latte o acqua, ottenuta aggiungendo una miscela di batteri e lieviti, e che si usa tipicamente in paesi caucasici, ma ora stà prendendo piede anche qui da noi. Oltre a trovare di versioni già pronte del prodotto ai principali supermarket, ancora meglio sarebbe acquistare i cosiddetti grani (la suddetta miscela che serve per la fermentazione e che ho trovato per esempio da Auchan), e farselo e ri-farselo da soli, utilizzando o latte o acqua ‘alimentata’, e con una spesa molto monore. Basta cercare su google ‘come si fà il kefir’.

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